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Perché quando parli un’altra lingua cambi personalità: la risposta della scienza

Diversi studi hanno rivelato come i parlanti che usano più lingue possano modificare il modo in cui percepiscono la realtà attorno a sé e perfino se stessi in base alla lingua scelta in quel dato momento.
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C'è chi preferisce parlare nella sua seconda lingua nei contesti professionali perché si sente più sicuro di sé e chi invece non può rinunciare alla sua lingua madre per esprimere le proprie emozioni o arrabbiarsi con qualcuno. In realtà, la sensazione di avere una personalità diversa in base alla lingua utilizzata è piuttosto comune, tanto che diversi studi hanno cercato di capire da cosa dipende e quali sono i meccanismi che si attivano nel passaggio da una lingua all'altra.

Da una sintesi dei risultati di diverse ricerche condotte sull'argomento è emerso che la lingua parlata in un certo momento o in un certo contesto non solo può modificare il modo in cui il parlante percepisce la realtà, ma può avere anche l'effetto opposto, ovvero fare in modo che gli altri percepiscano quella persona in modo diverso. Per semplificare si potrebbe dire che la lingua parlata influenzi la personalità stessa di chi la parla.

Perché la personalità è influenzata dalla lingua

Un articolo pubblicato sulla rivista The Conversation spiega come una persona che conosce più lingue usa le parole che descrivono le emozioni in modo diverso quando usa la sua lingua madre rispetto a quando usa una seconda lingua. Le due lingue sono state infatti apprese in due contesti e fasi della vita completamente diversi: la lingua nativa si impara da bambini, in famiglia e in modo spontaneo, quindi è quella che governa anche il pensiero, la seconda lingua invece è stata insegnata e appresa in un secondo momento.

Questa differenza si riflette per tutta la vita nella destinazione d'uso prediletta per questa o quella lingua, ma anche nella percezione di sé associata alle diverse lingue parlate. In genere, le persone si sentono più emotive quando parlano la lingua madre, mentre quando usano la loro secondo lingua avvertono un maggiore distacco emotivo, che non è però percepito come un elemento negativo: quando utilizzano le lingue apprese le persone tendono a sentirsi più sicuri di sé e meno in preda alle proprie emozioni.

Il legame tra lingua madre ed educazione

Tuttavia, la lingua può contribuire a farci sentire in modo diverso anche in base ai valori culturali e morali legati al contesto in cui abbiamo appreso alla lingua madre. Uno studio su parlanti bilingue, che avevano come prima lingua il mandarino e come seconda il cinese, ha rivelato che i partecipanti si sentivano più agio a parlare delle loro emozioni in inglese piuttosto che in mandarino.

Probabilmente perché servendosi di una lingua verso la quale si prova meno coinvolgimento emotivo è più facile per chi parla affrontare argomenti percepiti come delicati dal parlante, soprattutto se nella cultura di appartenenza, a cui quindi si lega indissolubilmente la lingua madre, si tende a considerare quegli argomenti come un qualcosa di estremamente privato, di cui non si parla normalmente con gli altri.

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