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Perché puoi mangiare l’oro ma non il piombo anche se sono entrambi metalli pesanti?

Sempre più diffuso nell’alta cucina, l’oro non presenta alcuna cointroindicazione per l’organismo a differenza di altri metalli pesanti che anche in piccole quantità possono causare danni irreversibili e anche la morte.
A cura di Valeria Aiello
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Non tutti i metalli pesanti sono tossici per l’organismo, anzi. Alcuni sono sicuri o addirittura indispensabili per la nostra salute, tanto che da dover prendere integratori alimentari quando non ne assumiamo abbastanza con la dieta. Tra questi, ci sono il ferro e lo zinco, spesso presenti nelle compresse multivitaminiche. Altri metalli pesanti, come l’oro, sono invece innocui, a parte forse per il portafoglio. Il piombo, invece, ha effetti devastanti sull’organismo, anche in piccole quantità. All’avvelenamento da questo metallo pesante sono associati sintomi come encefalopatia acuta e lesioni d’organo irreversibili che possono comportare deficit cognitivi permanenti.

Ma perché non tutti i metalli pesanti sono tossici e come è possibile che l’oro sia commestibile? Se ti sei posto questa domanda, potresti trovare utile questo nuovo video pubblicato per l’American Chemical Society dalla dottoressa Sam Jones che che spiega perché i diversi elementi che fanno parte dei metalli pesanti hanno effetti biologici così diversi. Nel video, Jones mangia foglie d’oro come un regina dei tempi antichi, anche se in questo caso lo fa per la scienza, o almeno per la comunicazione scientifica.

Il punto, spiega Jones, non sta nel peso dei metalli, ma nella loro chimica. I siti di legame per il calcio nei neuroni hanno una maggiore affinità per il piombo rispetto al calcio, e in presenza di piombo, ciò comporta un’interruzione della comunicazione tra le cellule celebrali. Altri metalli pesanti, come ad esempio il mercurio, si comportano in maniera diversa, a seconda della fase in cui si trovano e delle altre molecole cui è legato. Il metilmercurio, ad esempio, viene assorbito così rapidamente dall’organismo che poche gocce possono causare la morte.

L’oro, d’altra parte, è commestibile perché non presenta alcuna controindicazione per l’organismo, in quanto è inerte e non interferisce con alcun meccanismo biologico. In altre parole, non viene assorbito dall’organismo e neppure digerito. L’oro commestibile è identificato con i codici E175 o E174, non altera né il gusto né la consistenza dei cibi, e proprio per la sua caratteristica neutralità (è puro a 24 carati) è classificato come un colorante alimentare.

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