video suggerito
video suggerito
Funerali Papa Francesco

Perché Papa Francesco negli ultimi mesi era preoccupato per gli embrioni congelati: che fine fanno

Sergio Alfieri, il coordinatore dei medici di Papa Francesco, ha spiegato in un’intervista che uno dei temi prioritari per il Pontefice nelle sue ultime conversazioni era prevedere un modo per mettere al sicuro gli embrioni non utilizzati nelle procedure di procreazione medicalmente assistita (PMA).
79 CONDIVISIONI

Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Sergio Alfieri è stato il chirurgo personale e il coordinatore dei medici che hanno seguito Papa Francesco negli ultimi anni della sua vita, ovvero dal 2021 fino alla sua morte, lunedì 21 aprile 2025. In un'intervista al Corriere della Sera ha raccontato il suo rapporto con il Pontefice e gli argomenti delle conversazioni che hanno avuto in questi ultimi mesi. Tra i temi prioritari per Bergoglio – spiega Alfieri – c'era la gestione degli embrioni congelati "abbandonati", ovvero non impiantati ai fini di una gravidanza e che in sostanza restano inutilizzati.

In Italia infatti la normativa in materia si limita a vietarne qualsiasi utilizzo: se la coppia a cui appartengono decide di rinunciarvi, gli embrioni – spiega Fondazione Humanitasnon possono essere donati ad altre coppie o alla ricerca scientifica, né possono essere distrutti. L'unica opzione ammessa in caso di rinuncia da parte della coppia che aveva scelto di ricorrere alla PMA prevede quindi che gli embrioni restino a carico del centro presso cui sono crioconservati per un tempo indefinito. C'è anche da considerare che oltre alle coppie che scelgono di rinunciarvi ci sono anche quelle che non possono più utilizzarli, per motivi di salute o semplicemente anagrafici: in Italia il trasferimento dell'embrione ai fini della gravidanza può essere effettuato fino ai 50 anni della donna.

La posizione di Papa Francesco sugli embrioni non utilizzati

Alfieri ha spiegato al Corriere della Sera che per Papa Francesco era fondamentale far sì che gli embrioni in stato di rinuncia da parte della coppia non venissero né persi né destinati alla ricerca. Queste le parole del primario di chirurgia oncologica addominale del Policlinico Gemelli di Roma al Corriere: "A gennaio Papa Francesco mi ha detto che dovevamo occuparci degli embrioni abbandonati. È stato netto: “Sono vita, non possiamo consentire che siano utilizzati per la sperimentazione oppure che vadano persi. Sarebbe omicidio".

Alfieri ha anche aggiunto che da qualche tempo stava lavorando con il Ministero della Salute per introdurre la possibilità di cedere in adozione ad altre coppie gli embrioni in stato di rinuncia o non più utilizzabili dalla coppia a cui appartenevano in origine. Progetto che – ha detto – vuole impegnarsi a trasformare in realtà per realizzare questo desiderio del Santo Padre.

Cosa sono gli embrioni congelati

Per procreazione medicalmente assistita omologa (PMA omologa) si intende quell'insieme di tecniche e procedure – spiega l'Ospedale San Raffaele – utilizzate in ambito medico "per fecondare, in laboratorio, gli ovociti con spermatozoi del partner, al fine di ottenere una gravidanza". Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità vi possono ricorrere coppie sane che non riescono ad avere una gravidanza spontanea, in genere se il concepimento non si verifica dopo 12 o 24 mesi di rapporti non protetti. In Italia possono usufruire di queste procedure soltanto le coppie eterosessuali dopo che hanno presentato un certificato che attesti che sono sposati o conviventi.

Nella fecondazione in vitro (FIVET o IVF), dopo aver stimolato l'ovulazione nella donna, si effettua il prelievo degli ovociti e lo stesso giorno il partner effettua il deposito di liquido seminale. A questo punto, gli ovociti maturi vengono fecondati con gli spermatozoi del partner e poi messi in incubatore per un massimo di sette giorni. Durante questo periodo, gli ovociti fecondati si sviluppano: dopo tre giorni diventano embrioni e dopo circa cinque giorni raggiungono lo stadio di blastocisti. Dopo tre o cinque giorni dalla fecondazione – spiega l'Ospedale San Raffaele – la donna effettua il trasferimento embrionario, dal quale se tutto va come previsto dovrebbe avere inizio la gravidanza.

Che fine fanno gli embrioni non utilizzati

Durante queste procedure però possono formarsi più embrioni idonei al trasferimento, ma solo uno viene impiantato per la gravidanza. Questi eventuali "embrioni sovrannumerari" vengono crioconservati, ovvero congelati – ovvero attraverso tecniche specifiche – e poi conservati in serbatoi di azoto liquido per un tempo teoricamente indefinito. Che fine fanno questi embrioni?

Come spiega Humanitas, in Italia la legge riconosce queste tre possibilità: gli embrioni crioconservati possono essere utilizzati dalla coppia per un altro tentativo di gravidanza (se il primo non è andato a buon fine), oppure per una nuova gravidanza, anche a distanza di anni, se la coppia desidera avere altri figli. La coppia può anche scegliere di trasferirli in un altro centro autorizzato.

La terza opzione è quella di rinunciarvi: in questo caso serve un dichiarazione firmata che certifichi la loro volontà di non utilizzare gli embrioni. Questi embrioni, così come quelli delle coppie che hanno superato l'età in cui è considerato possibile per una donna portare avanti una gravidanza vengono semplicemente conservati senza scadenza, perché per legge attualmente non possono essere utilizzati in nessun modo, né tanto meno possono essere distrutti.

79 CONDIVISIONI
184 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views