I parti di gemelli continuano a crescere nonostante il crollo delle nascite: com’è possibile
Nonostante il boom di nascite registrato tra gli anni '40 e gli anni '60 dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale e l'aumento complessivo della popolazione mondiale, arrivata a 8 miliardi di individui nel 2022, il tasso di fertilità a livello globale negli ultimi 70 anni è comunque precipitato, dimezzandosi. Tra gli anni '50 del secolo scorso e gli anni '20 del nuovo millennio, si è infatti passati da 4,84 a 2,23 punti. Ciò significa che le donne fanno sempre meno figli e il problema riguarda principalmente i Paesi a reddito medio e alto, dove l'inverno demografico è considerato un'emergenza sempre più seria (anche per l'impatto sociale che si avrà in futuro, con meno lavoratori e più pensionati).
Inverno demografico in Italia: nascono sempre meno bambini
L'Italia è l'emblema di questa crisi, dove il numero di nascite per donna continua a calare impietosamente; si è passati da 1,46 del 2010 a 1,25 del 2023, con soli 379.980 bambini nati (- 3,4 percento rispetto al 2022). Per rendersi conto del tracollo progressivo, basti sapere che nel 1980 nacquero oltre 640.000 bambini, nel 1990 580.000 e nel 2000 circa 540.000. In base ai dati dell'ISTAT anche il 2024 appena concluso confermerà il trend (tra gennaio e luglio le nascite sono state il 4,6 percento in meno rispetto a quelle registrate nello stesso periodo del 2023). La questione è molto seria in Italia e in altri Paesi come il Giappone, ma come indicato si tratta di un problema globale.
Secondo lo studio “Global fertility in 204 countries and territories, 1950–2021, with forecasts to 2100: a comprehensive demographic analysis for the Global Burden of Disease Study 2021” pubblicato sull'autorevole rivista scientifica The Lancet, a causa del crollo dei tassi di natalità, entro il 2100 nel 97 percento dei Paesi il ricambio generazionale sarà compromesso. La popolazione globale continuerà comunque ad aumentare fino a 9,7 miliardi di persone nel 2064, grazie al motore dei Paesi in via di sviluppo, poi il calo del tasso di fertilità inizierà a chiedere il conto anche a livello globale: si perderanno oltre 1 miliardo di individui nel giro di trenta anni. In media, le persone, dai circa 40 parenti in vita che avevano negli anni '50 del secolo scorso, nel 2100 ne avrà solo 25 (in Europa si passerà da 25 a 16). E questi parenti saranno perlopiù adulti e anziani.
Perché nascono sempre più gemelli
I numeri relativi alle nascite sono dunque impietosi, così come le prospettive sul ricambio generazionale, ma c'è un dettaglio piuttosto curioso relativo ai nuovi nati. Sebbene i tassi di natalità sono in forte calo, stanno aumentando in modo significativo i parti gemellari, così come le terzine e le altre gravidanze multiple. E continueranno ad aumentare in futuro. Un recente studio condotto dai professori Susie Lee e Kieron J Barclay, ad esempio, ha stimato che entro il 2100 ci sarà un incremento dei parti gemellari dal 3,5 al 79 percento in base ai Paesi analizzati. Un altro studio condotto da scienziati britannici e francesi ha indicato che dagli anni '80 ad oggi il tasso globale di nascite gemellari è aumentato di circa il 30 percento, passando da 9,1 a 12 parti gemellari ogni mille nuovi nati. Ogni anno nascono 1,6 milioni di coppie di gemelli. Da cosa dipende questo curioso incremento, alla luce dei dati sui tassi di natalità?
A spiegare costa sta succedendo in un articolo pubblicato su The Conversation è la professoressa Elizabeth Bailey, docente e direttrice presso l'Elizabeth Bryan Multiple Births Centre della Città Universitaria di Birmingham (Regno Unito). La scienziata ha spiegato che i motivi principali sono due: le donne fanno figli in età sempre più avanzata, inoltre si fa più spesso affidamento alla procreazione assistita. Entrambi i fattori catalizzano le probabilità di avere gravidanze multiple. Come evidenziato dalla professoressa Bailey, infatti, la fecondazione di due ovuli, la divisione di un ovulo o l'iper-ovulazione, tutti processi legati alle nascite gemellari, sono più probabili nelle donne con età più avanzata rispetto a quelle più giovani, “a causa dei cambiamenti nei modelli ormonali del ciclo mestruale che si verificano con l'avvicinarsi della perimenopausa”.
La scienziata spiega che, in base ai dati del 2023 provenienti da Galles e Inghilterra, per le donne con meno di 20 anni i parti gemellari si sono verificati in 1 caso ogni 2000; nelle donne tra i 35 e i 37 anni la probabilità erano di 1 parto gemellare ogni 57. Un incremento estremamente significativo. Alla luce di questi dati, è facile capire perché nascono sempre più gemelli, dato che la programmazione di una famiglia viene ritardata sempre di più per ragioni sociali (principalmente motivi economici, carriera lavorativa).
Per quanto concerne la procreazione assistita, durante la fecondazione in vitro è prassi l'impianto di più embrioni per aumentare le probabilità di successo di una gravidanza. Chiaramente ciò incrementa anche la possibilità che si possano avere gravidanze multiple. “Negli anni Novanta, il tasso di gravidanze multiple derivanti da trattamenti per la fertilità è aumentato fino al 28 percento (rispetto a un tasso di concepimento naturale dell'1-2 percento)”, ha sottolineato la professoressa Bailey. Per ridurre questa possibilità sono state avviate anche campagne di sensibilizzazione per l'impianto di un solo embrione alla volta. La scienziata spiega che le nascite gemellari possono essere una grande gioia per le famiglie, ma rappresentano spesso una sfida significativa dal punto di vista dell'impegno fisico, mentale ed economico. Viviamo in un mondo sempre più frenetico, consumistico e capitalistico in cui avere dei figli viene spesso visto come un ostacolo al lavoro, alla carriera e alla crescita economica, ma è un boomerang che pagheremo a carissimo prezzo nel prossimo futuro.