Perché l’ora legale tutto l’anno può essere una soluzione al caro energia e quanto ci fa risparmiare
Tra le azioni per ridurre i consumi e risparmiare energia, è notizia di queste ore quella della proposta avanzata dalla Società italiana di medicina ambientale (SIMA) di estendere l’ora legale a tutto l’anno, eliminando di fatto il ritorno all’ora solare che entrerà in vigore nell’ultimo weekend del prossimo mese, ovvero nella notte tra sabato 29 e domenica 30 ottobre 2022, quando dovremo portare le lancette indietro di un’ora, dalle 3 alle 2. La mossa di abolire l’ora solare – di cui nell’Unione Europea si discute da ben prima dello scoppio della guerra in Ucraina, dei tagli e delle nuove minacce della Russia di sospendere le forniture all’Europa e, soprattutto, della corsa del prezzo del gas che ha fatto schizzare anche la bolletta elettrica – potrebbe dunque fare parte delle decisioni che verranno prese in Italia per mitigare gli effetti della caro energia e forse rientrare nel piano di risparmi del ministro Roberto Cingolani, integrando le azioni già impostate dal Governo, come la riduzione fino a 2 gradi e due ore al giorno dei termosifoni. Ma davvero, evitando il cambio dell’ora, si ridurrebbero i consumi? E quanto si risparmierebbe?
Ora legale tutto l’anno, qual è il risparmio in bolletta
Una stima del risparmio che si può ottenere sul consumo di energia elettrica attraverso l’ora legale “perenne” è arrivata dalla stessa SIMA che ha chiesto al Governo la sua istituzione. Secondo i calcoli dei medici ambientali, rilanciati dal Corriere della Sera, non spostando più le lancette dell’orologio si produrrebbe un risparmio complessivo di 500 milioni di euro. Tale risparmio deriverebbe dal fatto che si potrebbe godere di un’ora di luce in più al pomeriggio, anche se, allo stesso tempo, al mattino “diventerebbe giorno” un’ora dopo rispetto all’orario solare: tuttavia, avendo un’ora di luce in più prima di sera, si ritarderebbe la necessità di illuminazione artificiale durante una fascia oraria in cui tutto funziona, con un risparmio in termini di energia elettrica.
Un ragionamento confermato dalle stime di Terna che, nel complesso, ha valutato che il beneficio possa salire a 1,8 miliardi di euro, in base a quanto risparmiato nei sette mesi del 2022 in cui è stata attiva l’ora legale (420 milioni di kilowattora). I mesi tra aprile ad ottobre segnano infatti il periodo dell’anno di maggior risparmio energetico, cui si abbina anche il vantaggio ambientale che deriva dal minor consumo di energia, con una riduzione delle emissioni di anidride carbonica (CO2) che in sette mesi è stimata in circa 200 mila tonnellate.
Quante ore di luce ci sono ogni mese
Le stime di SIMA e di Terna si basano sui consumi legati ai mesi in cui è vigore l’ora legale, durante i quali le ore di luce sono comunque di più di quelle del periodo compreso tra novembre a marzo che, seppur più breve, può contare in media su meno ore di luce ogni mese. Questo perché l’anno, per effetto della rivoluzione terrestre attorno al Sole, si può suddividere in due periodi distinti, che si sviluppano attorno ai due equinozi (primavera e autunno), che si verificano a marzo e settembre (nel 2022, il 20 marzo e il 23 settembre), segnando rispettivamente la fine dell’inverno e la fine dell’estate nell’emisfero boreale. In questi due giorni dell’anno, le ore di luce sono uguali a quelle di buio (12 ore di luce e 12 ore di buio), ma superando queste date, si raggiungono rispettivamente il picco massimo e il picco minimo di luce, in corrispondenza del solstizio d’estate (il giorno più lungo dell’anno) e del solstizio d’inverno (il giorno più corto dell’anno).
Pertanto, il numero di ore di luce segue un andamento ben preciso, per cui, ad esempio, a Roma si hanno circa 15 ore e 16 minuti circa di luce nel giorno del solstizio d’estate (nel 2022, il 21 giugno) e appena 9 ore di luce in occasione del solstizio d’inverno (nel 2022, il 21 dicembre). Questo andamento è raffigurato nel grafico qui in basso, dove le linee verticali in celeste corrispondono agli equinozi e quelle rosse ai solstizi (fonte candelariando.it). Oltre a ciò, occorre considerare l’effetto della latitudine, per cui eliminare l’ora solare offrirebbe un vantaggio ancora più significativo per chi vive al Nord Italia.
I benefici dell'ora legale sulla salute
Oltre a consentire un risparmio sulle bollette, abolire il cambio dell’ora ha vantaggi significativi anche sulla salute. Secondo diversi studi, rilanciati anche dalla SIMA, allo spostamento delle lancette sono legati diversi problemi fisici. “I due passaggi, in primavera e autunno, sono come due piccoli jet lag e l’impatto sulla salute è di un certo rilevo – ha precisato Luigi Ferini Strambi, primario del Centro di Medicina del sonno all’ospedale San Raffaele di Milano – : fatica a prendere sonno, frequenti risvegli notturno e stanchezza al mattino”. Questi si registrano principalmente nei giorni successivi all’avvio dell’ora legare, durante i quali “aumentano i problemi cardiaci, dovuti alla privazione di sonno e una maggiore secrezione di cortisolo”.
Oltre a ciò, il cambio dell’ora avrebbe ripercussioni anche sulla sicurezza stradale, probabilmente a causa dell’impatto negativo dell’ora legale sul nostro orologio biologico. Uno studio austriaco ha infatti mostrato che, nella settimana successiva al cambio primaverile, c’è un aumento del 3% della mortalità dovuta agli incidenti stradali, probabilmente legata alla sonnolenza.
Infine, evitando l’entrata in vigore dell’ora solare, si potrebbe inoltre contare su un’ora di luce in più al pomeriggio, che “fa aumentare i livelli di serotonina, con conseguenze positive sull’umore e di vitamina D, consentendo di avere tempo aggiuntivo per attività sportive e relazioni sociali”.