Perché l’Arabia Saudita ridimensiona The Line, la mega città lineare rivestita di specchi
The Line, l’ambiziosa città lineare dell’Arabia Saudita, potrebbe non superare i 2,4 km entro il 2023, ospitando meno di 300.000 residenti nei suoi grattacieli di specchi. Concepita come una metropoli senza automobili, strade ed emissioni di carbonio, la città dovrebbe estendersi per 170 km, dal Mar Rosso approssimativamente fino alla città di Tabuk, ma il progetto è stato ridimensionato a causa di restrizioni nei finanziamenti da parte del fondo sovrano saudita, il Public Investment Found (PIF), che fornirebbe metà dei costi di costruzione. Secondo quanto riportato da Bloomberg, che afferma di aver visionato i documenti relativi al progetto, almeno un appaltatore avrebbe iniziato a licenziare i lavoratori.
Il completamento di The Line arriverebbe a costare fino a 1,5 trilioni di dollari, creando 460.000 posti di lavoro, stimolando la diversificazione economica dell’Arabia Saudita e aiutando il Paese ad uscire dalla dipendenza dal petrolio. Ma il progetto della metropoli saudita, sostenuto principe ereditario Mohammed bin Salman, starebbe soffrendo la mancata approvazione del budget complessivo per il 2024 da parte del PIF, a causa di un calo nelle riserve di liquidità.
Larga poche centinaia di metri, la città avrebbe dovuto accogliere 1,5 milioni di residenti entro il 2030, a fronte dei circa 9 milioni che ospiterebbe nei 170 chilometri previsti. Il progetto si basa sulla costruzione di due grattacieli speculari, con uno spazio esterno nel mezzo, per una larghezza totale di 500 metri: ciò renderebbe The Line il terzo edificio più alto del Paese, dopo la Torre dell’Orologio di Abraj Al-Bait e la Torre di Jeddah in costruzione, il primo edificio al mondo alto 1 km.
Per The Line si prevede che la città venga alimentata interamente da energie rinnovabili, dando priorità alla salute e al benessere rispetto a trasporti e infrastrutture. Il suo sviluppo è infatti previsto su tre livelli, uno di superficie per i pedoni, uno sotterraneo per le infrastrutture e un altro sotterraneo per i trasporti, concepiti esclusivamente con treni ultraveloci.