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Perché l’alcol ci fa stare in ansia il giorno dopo: cos’è l’hangxiety

Tra i sintomi più comuni che si provano dopo la fine degli effetti tipici dell’alcol c’è l’aumento di pensieri ansiosi. Anche se molti li attribuiscono a un fattore emotivo e psicologico, in realtà è la conseguenza di meccanismi chimici che l’alcol attiva nel cervello.
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C'è una cosa sul consumo di alcol che spesso tendiamo a dimenticare, vedendolo in vendita ovunque, dal supermercato sotto casa al ristorante stellato: anche se legale, l'alcol è a tutti gli effetti una sostanza psicoattiva, cioè capace di agire sul nostro stato psico-fisico, influenzando la nostra mente, oltre che il nostro fisico, non solo durante il consumo, ma anche il giorno dopo.

Mal di testa, senso di confusione e difficoltà di concentrazione sono tra i sintomi più comuni sperimentati quando l'effetto dell'alcol finisce. Ma c'è un altro effetto collaterale dell'alcol che la maggior parte delle persone tende a collegare a fattori emotivi o psicologi: l'ansia. In realtà non è così: l'ansia da sbornia ha ragioni chimiche oggettive, tanto che è stata coniata una definizione ad hoc per indicarla: "hangxiety", letteralmente da "hangover" (sbornia) e "anxiety" (ansia).

Cos'è l'hangxiety

Certo, questo non significa che lo stato emotivo non possa avere un ruolo negli effetti di un consumo eccessivo di alcol sul proprio umore. Piuttosto, è bene sapere che l'hangxiety non dipende solo da fattori psicologici. Il portale della Fondazione per alcol e droghe australiana spiega che questa "è in parte causata dai cambiamenti chimici che si attivano nel nostro cervello quando beviamo".

L'alcol, oltre a essere un fattore di rischio a medio e lungo termine per molte malattie, ha anche un effetto immediato sul nostro cervello, agendo su alcuni neurotrasmettitori responsabili del nostro stato emotivo. Nello specifico, il recettore per l‘acido gamma-aminobutirrico (GABA) e quello per il glutammato. Come spiega il portale Neuroscienzedipendenze, il primo controlla la maggior parte dell’attività cerebrale inibitoria, il secondo invece è la torre di controllo dell'eccitazione. Quando beviamo l'alcol aumenta l'attività inibitoria del primo dandoci l'illusione di essere più rilassati: il GABA svolge infatti un ruolo fondamentale nel regolare la risposta del cervello ad ansia e stress. Allo stesso tempo, l'alcol riduce l'attività del glutammato, il principale neurotrasmettitore eccitatorio, contribuendo alla riduzione dell'ansia.

Gli effetti dell'alcol il giorno dopo

L'effetto dell'alcol però presto finisce, lasciando spesso uno stato emotivo pessimo, caratterizzato da ansia e a volte da pensieri paranoici. La causa è nel cervello: quando infatti l'effetto dell'alcol svanisce, il cervello tende a ripristinare i normali livelli dei due neurotrasmettitori. Quindi riduce il primo (il GABA), facendo diminuire la sensazione di calma, e aumenta la produzione di glutammato, che si traduce in un maggiore stato di eccitazione e ansia.

A questa maggiore eccitazione potrebbe contribuire anche un fattore (apparentemente) psicologico: la paura di aver fatto o detto qualcosa di cui non si ha memoria. In realtà, anche questa paranoia ha ragioni in parte chimiche: il glutammato – su cui agisce l'alcol – svolge anche una funzione importante nei meccanismi alla base della memoria, per questo è probabile che questa interferenza sia responsabile dei deficit di memoria sperimentati spesso dopo la fine degli effetti dell'alcol.

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