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Perché l’acqua dei fiumi italiani è diventata verde dopo l’azione di Extinction Rebellion

Durante un’azione dimostrativa tenutasi in varie città italiane, il 9 dicembre 2023 gli attivisti di Extinction Rebellion hanno tinto di verde alcuni fiumi, utilizzando una sostanza chiamata fluoresceina. È la stessa coinvolta in un incidente verificatosi il 28 maggio di quest’anno a Venezia. All’epoca Fanpage.it aveva contattato il professor Mauro Giustini per una spiegazione su caratteristiche e conseguenze nell’utilizzo della sostanza. Ecco le sue risposte.
Intervista a Mauro Giustini
Ricercatore presso il Dipartimento di Chimica dell'Università Sapienza di Roma
A cura di Andrea Centini
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Credit: Extinction Rebellion Italia
Credit: Extinction Rebellion Italia

Sabato 9 dicembre 2023 gli attivisti di Extinction Rebellion Italia hanno dato vita a una delle azioni dimostrative più spettacolari da quando hanno iniziato a battersi per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'impatto del cambiamento climatico. Hanno infatti scaricato flaconi di una sostanza (innocua per l'ambiente) in alcuni fiumi italiani, tingendoli di verde fosforescente. Hanno altresì piazzato striscioni e oggetti esemplificativi – come canotti nel canale del Reno a Bologna e una "casa affondata" ai Navigli di Milano – per condannare l'inazione del governo e dei potenti riuniti alla COP28 di Dubai contro il taglio ai combustibili fossili, le cui emissioni di carbonio (CO2, CH4 e altri gas climalteranti) rappresentano i principali catalizzatori del riscaldamento globale.

La sostanza impiegata dagli attivisti è la fluoresceina, la stessa che domenica 28 maggio fu versata nel Canal Grande a Venezia e alcuni corsi d'acqua limitrofi. Il Ponte di Rialto, fra l'altro, è stato uno dei bersagli interessati dall'azione dimostrativa di Extinction Rebellion Italia. Nel caso dell'incidente primaverile, del quale non sono stati individuati i responsabili, come spiegato dall'agenzia in un comunicato stampa la sostanza principalmente indiziata era proprio la fluoresceina, che in passato sarebbe stata già coinvolta in eventi simili. Si tratta di un “tracciante in polvere che si diluisce in acqua ed è ad esempio utilizzato per individuare il regolare funzionamento di una rete fognaria”, come evidenziato dall'ARPAV. La sostanza, che può richiedere più di qualche giorno prima di svanire, è considerata sicura, non risultando pericolosa per l’ambiente acquatico e non contenendo “componenti persistenti, bioaccumulabili e tossiche (PTB)”. Per saperne di più su questa sostanza – all'epoca non c'era ancora conferma che si trattasse proprio di fluoresceina –  Fanpage.it contattò il professor Mauro Giustini, ricercatore presso il Dipartimento di Chimica dell'Università Sapienza di Roma. Ecco cosa ci ha raccontato.

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Professor Giustini, l'ARPAV suggerisce che la sostanza “incriminata” per l'incidente nel Canal Grande sia la fluoresceina. Cosa ne pensa?

Quando ho visto le prime immagini ho subito pensato che si erano divertiti a buttare la fluoresceina in acqua. È una sostanza molto comune, utilizzata per tracciare per esempio il corso di fiumi sotterranei.

Ci spieghi

Ne basta una minima quantità. Immagini una sorgente che sta in montagna e a un certo punto il suo rigagnolo scompare nel terreno. Magari più a valle c'è un fiume e si sospetta che questa sorgente possa confluire attraverso vie sotterranee all'interno di questo fiume. Quindi quello che si fa in questi casi è mettere una piccola quantità di questa sostanza – essendo estremamente fluorescente ne basta davvero una minima quantità – e dopodiché si va a fare un'analisi delle acque a valle, per vedere se si rinviene questa fluorescenza. In questo modo si può mappare la sorgente come una di quelle che alimenta per via sotterranea quel corso d'acqua. Questo è uno degli impieghi geologici di questa sostanza.

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La può usare chiunque?

Molto banalmente, può essere anche impiegata a livello domestico se c'è sospetto di una perdita nell'impianto idrico di casa, soprattutto in quello fognario. Quello che si fa è mettere un po' di questa fluoresceina nel lavandino che si sospetta essere imputato di questa perdita e si va a vedere da quale scarico deriva. Credo che sia anche in libera vendita nei negozi.

Quindi si possono scongiurare rischi ambientali e sanitari

Non è considerata una sostanza né tossica né nociva. Credo si possa trovare nei negozi di materiale idraulico e simili, ma non ne sono sicuro, ma credo di sì visto l'impiego. Diciamo che non sono necessarie particolari precauzioni. È solo una sostanza molto colorata. (Abbiamo verificato dopo l'intervista su un noto negozio online ed effettivamente è disponibile un flacone da 5 Litri pronto all'uso, a una trentina di Euro NDR).

Quanto tempo resterà visibile nel Canal Grande?

Queste sostanze quando vengono esposte alla luce solare si degradano naturalmente. Sono idratabili sotto l'azione dei raggi ultravioletti, quelli che provengono dal sole. È un processo che interessa i primi strati dell'acqua “contaminata”. Siccome l'acqua è in costante movimento, diciamo, è un processo che con qualche giorno dovrebbe esaurirsi. Ci sarà sia un effetto di diluizione, dovuto al volume del bacino in cui è stata versata – che fra l'altro è aperto verso il mare – e poi una naturale degradazione per effetto soprattutto dell'irraggiamento solare. Sembra chissà che cosa, ma in realtà fortunatamente hanno utilizzato un qualcosa di innocuo.

Quindi non c'è un'altra ipotesi oltre alla fluoresceina?

Io a occhio, come le dicevo, quando ho visto il telegiornale ho pensato proprio alla fluoresceina, perché ha proprio quel colore. È tipico. Anche perché è difficile trovare in libera vendita o comunque facilmente accessibili sostanze che non siano la fluoresceina e che abbiano quell'elevato impatto visivo. Questa è la mia considerazione.

Non c'è rischio che la sostanza possa depositarsi sul fondale e avere un qualche impatto sugli animali? 

No, no. Per aver dato quel colore si è sciolta completamente in acqua. Quindi non tende a depositarsi, tutt'al più si degrada. Nella scheda di sicurezza di queste sostanze non è riportata alcuna tossicità. La dose letale per il topo è veramente enorme, sono tipo circa 5 grammi per chilogrammo di massa corporea. Voglio dire, significa alimentare questo povero animale soltanto con la fluoresceina. E a quel punto non si sa nemmeno se poi l'effetto è dovuto alla sostanza o a qualche altra cosa che ha alterato il metabolismo. Diciamo che vista l'elevata fluorescenza che emette ne basta veramente una quantità minima. Certo, lì nel Canal Grande ne hanno buttata di più del necessario.

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Quanto pensa ce ne sia finita?

Questo francamente non saprei quantificarlo, sparerei dei numeri a caso.

Si può pensare a questo punto a uno scherzo o magari a un controllo non andato bene, anche se in questo caso dovrebbero esserci comunicazioni ufficiali.

No, diciamo che un controllo non andato bene non direi; ne hanno buttata molto di più di quella di un controllo. Lì sembra stata fatta volutamente questa cosa. Gli impieghi civili ci sono di questa sostanza, al di là di quelli di laboratorio, però non so neanche in che confezione la vendono. Bisognerebbe vedere in un negozio specializzato di materiale idraulico e in che tipo di confezione. Se hanno un barattolo da 1 chilogrammo potrebbero averlo preso e buttato nel canale. Però le ripeto, sono veramente illazioni queste. Ora staranno cercando di capire la quantità che è stata utilizzata e ci saranno le indagini per capire da dove l'hanno presa, dove è stata acquistata. Per la salute pubblica non credo ci siano problemi.

Lei ha memoria di incidenti analoghi? Se non sbaglio ne accadde uno proprio lì negli anni '80.

Francamente non ne ho memoria. Io la uso in laboratorio ma in quantità che rispetto a quella che sta nel Canal Grande è veramente omeopatica, proprio perché è così fluorescente. Di incidenti o presunti tali non ne ricordo.

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