Perché la Nuova Zelanda ha inserito 5 specie estinte nel concorso per votare l'”Uccello del Secolo”
Il concorso 2023 dedicato all'“Uccello dell'Anno” in Nuova Zelanda è stato trasformato in qualcosa di molto più speciale, ovvero nella votazione dell'“Uccello del Secolo”. Per l'occasione gli organizzatori hanno deciso di aggiungere fra le candidate anche cinque iconiche specie estinte, tutte sterminate nell'ultimo secolo a causa dell'uomo. L'obiettivo è infatti sensibilizzare l'opinione pubblica sul precario stato di conservazione di moltissimi uccelli neozelandesi, diversi dei quali classificati come vulnerabili, in pericolo di estinzione o in pericolo critico di estinzione nella Lista Rossa dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), il principale organo internazionale volto al monitoraggio e alla tutela della biodiversità.
A organizzare il concorso l'associazione ambientalista Forest and Bird (Te Reo o Te Taiao nell'idioma aborigeno), che quest'anno celebra il centesimo anniversario dalla sua fondazione. Proprio per questo è stato deciso di mettere in palio il titolo di uccello del secolo. Potrebbe apparire un argomento di interesse solo per ornitologi e appassionati di birdwatching, ma in Nuova Zelanda la passione per gli uccelli è estremamente diffusa e anche le istituzioni sono molto orgogliose dei volatili autoctoni. Peccato però che le politiche di conservazione spesso contrastano con il sentimento di ammirazione e stupore verso questi magnifici e variopinti animali, minacciati soprattutto dalla distruzione dell'ambiente naturale e dall'introduzione di specie aliene continentali.
La competizione “Uccello dell'anno” è spesso balzata agli onori della cronaca internazionale per scelte controverse, ingerenze esterne – la votazione è internazionale – e la nascita di vere e proprie fazioni che si creano per votare questo o quel pennuto. Tra le notizie che hanno fatto maggior scalpore negli ultimi anni la decisione di inserire nel 2021 un pipistrello nella competizione (che ovviamente è un mammifero alato, un chirottero, non un rappresentante della classe Aves), così come la spinta delle votazioni russe date a una determinata specie. Curiosamente nel 2021 ha vinto proprio il pipistrello, mentre altre volte il “titolo” è stato strappato dalle piume del kea (Nestor notabilis), un pappagallo terricolo contemplato tra i simboli neozelandesi.
Come specificato, nel 2023 sono state aggiunte alla lista dei candidati cinque specie estinte. Si tratta del Piopio o tordo della Nuova Zelanda, uno splendido uccello canoro avvistato ufficialmente l'ultima volta nel 1902 ma con segnalazioni fino agli anni '70; il tutukiwi o beccaccino dell'Isola del Sud, un uccello limicolo non troppo dissimile da quelli nostrani cui il colpo di grazia pare sia stato dato dalla diffusione dei ratti (nel 1964 una missione di salvataggio non andò a buon fine); l'Huia, un magnifico uccello dal piumaggio nero e dettagli bianchi con un lungo becco arcuato, i cui ultimi avvistamenti ufficiali risalgono al 1907 ma con registrazioni fino agli anni '20 del secolo scorso; il whekau o gufo che ride, probabilmente sterminato a seguito dell'introduzione di mustelidi (come furetti, donnole ed ermellini), le cui ultime registrazioni ufficiali risalgono al 1914; e il Mātuhituhi o scricciolo di cespuglio, un piccolo passeriforme che si estinse nel 1972.
“Unisciti a noi per festeggiare il nostro centesimo compleanno condividendo l'amore per i nostri fantastici amici pennuti. Ma vota attentamente… quest'anno il vincitore non è solo Uccello dell'anno, ma Uccello del secolo!”, si legge nel comunicato di Forest and Bird. Potete scoprire i dettagli, vedere le immagini e soprattutto votare i candidati cliccando sul seguente link. Le votazioni apriranno il 30 ottobre di quest'anno, c'è dunque tutto il tempo per riflettere su quale volatile puntare. La scelta non è facile, dato che sono tutti bellissimi e preziosi per la straordinaria biodiversità della Nuova Zelanda.