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Pogba positivo al doping, le ultime news

Perché il testosterone a cui è risultato positivo Pogba è considerato doping

Il testosterone è il principale ormone sessuale maschile ma come steroide anabolizzante rientra tra le sostanze proibite nell’attività sportiva agonistica per suoi effetti sulle prestazioni fisiche e la stimolazione della crescita muscolare.
A cura di Valeria Aiello
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Paul Pogba
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Il caso di Paul Pogba, il centrocampista francese risultato positivo al testosterone in un controllo antidoping effettuato al termine di Udinese-Juventus, ha riacceso i riflettori su una delle più note sostanze proibite nell’attività sportiva agonistica e sul perché questo ormone sessuale, il principale negli uomini, oltre i limiti fisiologici sia considerato uno steroide androgeno anabolizzante vietato.

Testosterone e steroidi anabolizzanti

Il testosterone è un ormone prodotto principalmente dalle cellule di Leydig situate nei testicoli – e in minima parte anche dalle ovaie e dalla corteccia surrenale – ed è il principale ormone androgeno, il che significa che stimola lo sviluppo delle caratteristiche maschili. Il testosterone è dunque un ormone (steroide) androgeno anabolizzante, dove con anabolizzante si intende il suo effetto sull’accrescimento del volume dei muscoli.

Quando però, nel gergo comune, si parla di “steroide anabolizzante” e, nel caso del testosterone, di “steroide androgeno anabolizzante” di solito non ci si riferisce al testosterone naturale ma a varianti sintetiche (prodotte in laboratorio) del testosterone, dunque a sostanze che possono essere impiegate per potenziare le prestazioni fisiche e stimolare la crescita muscolare.

Con “steroide androgeno anabolizzante” si intende quindi non solo il testosterone naturale ma anche le sostanze chimicamente e farmacologicamente correlate al testosterone. Queste ultime, come farmaci, vengono utilizzate sotto stretto controllo medico per trattare i bassi livelli di testosterone (ipogonadismo), ma trovano impiego anche nel trattamento di altre condizioni mediche, perché possiedono proprietà anaboliche, dunque in grado di aumentare le proteine all’interno delle cellule, il che può risultare ad esempio utile per prevenire l’atrofia muscolare in pazienti costretti a letto o debilitati. Altri usi comprendono la terapia ormonale mascolinizzante.

Al di fuori dell’uso prettamente terapeutico, gli steroidi anabolizzanti sono sostanze che possono essere assunte nel tentativo di migliorare la massa muscolare e le prestazioni sportive nonostante, evidenziano i Manuali MSD, non esista una prova diretta che gli steroidi anabolizzanti aumentino la resistenza o la velocità. “Evidenze aneddotiche suggeriscono che gli atleti che li assumono possono compiere prestazioni più intense con maggior frequenza”.

Steroidi anabolizzanti e rischi del doping

Per doping si intende l’uso di farmaci vietati che modificano i parametri fisiologici e migliorano artificialmente le prestazioni sportive. L’assunzione di steroidi anabolizzanti, incluso il testosterone, è proibito nell’attività agonistica sia in allenamento sia in gara (The 2023 Prohibited List World Anti-Doping Code). L’assunzione di steroidi anabolizzanti è considerato doping ai fini sportivi.

La ragione di tale divieto risiede nei rischi associati all’abuso di queste versioni sintetiche del testosterone che, al di fuori dei dosaggi usati per il trattamento di malattie (in alcuni casi, sono stati riscontrati dosaggi di 10-50 volte superiori) possono avere gravi effetti collaterali, che vanno dall’alterazione della funzione riproduttiva (inibizione della spermatogenesi) alle alterazioni del funzionamento del sistema nervoso centrale (aumento dell’aggressività, ipossia, ecc.), ma anche ipertrofia cardiaca eccessiva, aumento del colesterolo cattivo, effetti dannosi su fegato, testicoli e impotenza sessuale.

L’uso improprio di questi farmaci – precisa l’americana Cleveland Clinic può causare numerosi effetti indesiderati e portare a pericolosi problemi di salute a lungo termine, tra cui coaguli di sangue, ictus e potenzialmente aumentare il rischio di cancro alla prostata”.

Queste sostanze possono essere rilevate nell’urina anche a 6 mesi. La loro identificazione avviene attraverso analisi di gas cromatografia-spettrofotometria di massa, sebbene il testosterone assunto risulti indistinguibile dal testosterone naturale. Tuttavia, se vengono rilevati livelli di testosterone superiori ai parametri fisiologici, viene misurato il rapporto tra testosterone ed epitestosterone (uno steroide endogeno che chimicamente è quasi identico al testosterone): un rapporto testosterone:epitestosterone maggiore di 6:1 è indicativo dell’abuso di testosterone.

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