Perché il pesce spada ha attaccato Giulia Manfrini, la surfista italiana: “È un caso molto raro”
L’ultimo post pubblicato da Giulia Manfrini risale all’11 ottobre. È sulla tavola da surf, sta prendendo un’onda. Un contenuto simili a tanti altri del suo profilo, visto che Giulia, classe 1988, si era trasferita in Portogallo e sui social raccontava i suoi viaggi alla ricerca dell’onda perfetta. Il 18 ottobre, dalle informazioni emerse, Giulia è morta dopo un incidente. Stava facendo surf nelle acque delle isole Mentawai, un arcipelago indonesiano, quando un pesce spada l’ha trafitta.
Il biologo marino Franco Andaloro ha provato a chiarire con il Corriere della Sera le dinamiche di questo incidente. Partendo da una premessa. Anche se dalle cronache il pesce che ha causato a morte di Giulia è stato definito un pesce spada, dal punto di vista scientifico il nome corretto è un altro: aguglia imperiale, Tetrapturus belone.
L’aguglia imperiale, conosciuto anche con il nome comune di Marlin, ha caratteristiche molto simili al pesce spada. È un pesce di grandi dimensioni, può superare i 50 chilogrammi di peso e la sua mascella superiore prende la forma di un rostro allungato. Il pesce spada più noto in Italia si chiama Xiphias gladius, le dimensioni sono molto diverse, visto che il suo peso supera tranquillamente i 400 chilogrammi.
La dinamica dell’incidente: "Forse si è sentito attaccato"
Secondo Franco Andaloro quella che è stata registrata con Giulia Manfrini è una dinamica molto difficile da ritrovare anche scorrendo nelle cronache passate: “Si tratta di casi rari. Tanto è vero che quando succede è una notizia per i giornali. Come è successo nel 2014 in Brasile, quando un uomo è stato trafitto da un pesce spada o nel 2015 alle Hawaii”.
Il rostro, o la spada, che usano questi pesci viene usata sopratutto per stordire le prende, non per infilzarle: “La spada serve all’animale per stordire la preda, non per trafiggerla. Altrimenti non potrebbe nemmeno mangiarla”. Andaloro chiarisce che con servono più informazioni per definire una dinamica precisa: per adesso un’ipotesi può essere che il pesce si sia sentito minacciato:
“Si possono azzardare ipotesi. Sappiamo di casi di surfisti che sono stati attaccati da squali. Mentre nuota sulla tavola per andare a cercare un onda, il surfista appare all’animale dal basso come una foca. L’ombra verrebbe scambiata per una minaccia”.