Perché il fungo killer Candida auris resistente ai farmaci ora preoccupa gli esperti
Un influente gruppo di esperti statunitense sta mettendo in guardia sui pericoli dell’infezione da ceppi di Candida auris (C. auris) resistenti ai farmaci antimicotici, un tipo di fungo che causa la candidosi nell’uomo e talvolta provoca infezioni invasive che possono risultare mortali in un caso su tre. Una nuova indagine dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC) degli Stati Uniti ha rivelato che dallo scoppio della pandemia di Covid si è registrata un’impennata di casi. Negli ultimi giorni, anche l’Italia ha segnalato la prima infezione di quest’anno, accertata in Toscana. I sintomi sono diversi, possono includere febbre, brividi, otiti, infiammazione delle ferite (rossore, gonfiore, presenza di pus) e infezioni del sangue, e dipendono dall’area colpita.
L’aumento di casi registrato in tutta l’America, più che triplicato tra il 2020 e il 2021, ha portato i CDC a definire l’infezione “una serie minaccia per la salute globale”. Anche l’European Center for Disease Prevention and Control (ECDC) ha recentemente sottolineato che, a causa della propensione della specie a causare epidemie e la capacità di diventare resistente a più farmaci antimicotici, Candida auris “rappresenta un rischio per i pazienti nelle strutture sanitarie in Europa”.
Cos’è Candida auris resistente ai farmaci e quali sono i sintomi dell’infezione
Candida auris è un fungo descritto per la prima volta nel 2009, che deve il suo nome (auris) al latino orecchio, perché inizialmente identificato nel canale auricolare di una paziente ricoverata in un ospedale giapponese. Come premesso, nella sua forma invasiva, può infettare non solo l’orecchio, ma anche il sangue, il sistema nervoso centrale, reni, fegato, ossa, muscoli, articolazioni, milza e occhi, causando una sintomatologia varia a seconda del distretto corporeo interessato. I sintomi più comuni sono febbre e brividi e i quadri clinici più frequentemente riscontrati comprendono infezioni del sangue, infezioni intra-addominali, infezioni di ferite e otiti.
A rischio di contrarre l’infezione sono maggiormente gli anziani, i bambini, i soggetti fragili, i fumatori e pazienti con deficit immunologici o reduci da interventi chirurgici. La letteratura documenta la possibilità di focolai epidemici negli ambienti assistenziali sanitari e l’alta letalità nelle forme invasive (60%).
A sollevare l’allarme è soprattutto la sua capacità di acquisire resistenza a più farmaci antimicotici tra quelli comunemente utilizzati per trattare le infezioni, un fenomeno che gli esperti chiamano multi-farmacoresistenza. Essendo un organismo molto contagioso, che può trasmettersi attraverso il contatto con superfici contaminate o il contatto con persone infette, l’impennata di casi registrata negli Stati Uniti è stata definita come “particolarmente preoccupante” dall’American College of Physicians (ACAP).
Perché il fungo killer ora preoccupa gli esperti
La nuova indagine dei CDC, pubblicata lunedì sugli Annals of Internal Medicine, ha rivelato che i ceppi di Candida auris resistenti ai farmaci stanno diventando sempre più comuni. Il numero di casi clinici di C. auris è cresciuto di anno in anno, passando da un aumento percentuale del 44% nel 2019 a un incremento del 95% nel 2021, con un numero di infezioni causata da ceppi resistenti alle echinocandine (una nuova classe di farmaci antimicotici) che nel 2021 è stato circa 3 volte superiore a quello di ciascuno dei 2 anni precedenti.
“I casi e la trasmissione di C. auris – si legge nella pubblicazione – sono aumentati negli ultimi anni, con un drammatico incremento nel 2021”. La crescita dei casi di infezioni dovute a ceppi resistenti alle echinocandine, nello specifico, sono “particolarmente preoccupanti perché le echinocandine sono la terapia di prima linea per le infezioni invasive da Candida, inclusa la C. auris”.
Gli esperti USA mettono in evidenza la necessità di “migliori pratiche di rilevamento e controllo delle infezioni per prevenire la diffusione di C. auris”, come recentemente rilevato anche dall’Organizzazione Mondiale di Sanità (OMS) che, nell’elenco dei patogeni emergenti che rappresentano una minaccia per la salute pubblica, include C. auris nel gruppo di funghi a priorità critica, insieme ad Aspergillus fumigatus, Candida albicans e Cryptococcus neoformans. “Le infezioni fungine stanno crescendo e sono sempre più resistenti ai trattamenti, diventando un problema di salute pubblica in tutto il mondo” ha dichiarato Hanan Balkhy, vicedirettore generale dell’OMS per la resistenza antimicrobica (AMR) in occasione della pubblicazione dell’elenco.