Perché il fiume Natisone ha travolto in pochi secondi i tre ragazzi: l’analisi dell’esperto
Questione di attimi. Sono arrivati sul fiume per scattare delle foto e poi sono stati travolti dalla forza dell'acqua. In pochi minuti Patrizia Cormos, Bianca Doros e Cristian Caslan Molnar sono stati trascinati via dalla piena del Natisone. Non se ne sono accorti o sono rimasti bloccati dall'effetto psicologico del freezing. E quando si sono resi conto di essere circondati dall'acqua era troppo tardi. Il tempo di telefonare quattro volte il 112, l'ultima senza risposta. L'immagine dei tre ragazzi che, abbracciati, cercando di resistere alla piena racconta proprio gli ultimi attimi.
A spiegare come è stato possibile un cambiamento così veloce del Natisone, Marco Petti, professore di Idraulica all'Università di Udine, ha spiegato a Fanpage.it che in realtà si è trattato di un comportamento a modo suo naturale. "Il fiume si è comportato normalmente: dal punto di vista naturale non c'è stato nulla di particolare. È chiaro che fiumi relativamente piccoli come il Natisone hanno bisogno di meno tempo a riempirsi rispetto ad altri, come il Tagliamento".
Professore Petti, è normale che la portata di un fiume come il Natisone cambi così all'improvviso?
Il Natisone ha bacino relativamente piccolo, circa 300 chilometri quadrati. Se il fenomeno di natura piovosa avviene a distanza di qualche giorno, il terreno si satura, cioè non è in grado di assorbire. Questo rende rapidi i tempi di formazione dell'onda di piena. Normalmente il Natisone ci mette circa 5 o 6 ore per arrivare al picco.
Allora cosa è successo?
Lì dove si trovavano i ragazzi c'è uno slargo, una sorta di serbatoio. Il problema è proprio lì. Il corso d'acqua finisce per riempire questo serbatoio in caso di piena. Quindi quello che conta in realtà è il tempo di riempimento del serbatoio, non della piena di tutto il fiume in sé. E in quel caso sono tempi rapidi, ci sta che capiti in mezz'ora. Una volta "invasato", tutto rientra nell'alveo di valle, rispettando i tempi di piena tipici di quel fiume.
Quanti metri cubi potrebbero essere arrivati in quell'ansa del fiume in così poco tempo?
Da quello che mi risulta, in questo caso si è trattato circa 300 metri cubi al secondo. Ma non si trattava neppure del picco, ma della fase precedente. Normalmente in questo caso si può arrivare anche a 1000 metri cubi al secondo.
Il problema quindi non è la natura del Natisone?
Esatto. Parlerei di riempimento di quel tratto più che di piena improvvisa. I tempi di riempimento possono corrispondere a circa un'ora. Il problema dunque non è la portata che arriva al serbatoio o che esce da questo, ma il tempo che ci mette a riempirsi.
C'è un modo per accorgersi di un cambiamento così improvviso? Qualche segnale?
Secondo me sì. Una persona informata vede che l'acqua comincia a salire con rapidità. Ma se arriva il panico, è normale che uno non riesca più a muoversi. Oppure si pensa erroneamente che sia una cosa temporanea, perché comincia a vedere che piano piano sale. Però dopo tutti questi giorni di pioggia uno può anche immaginare l'arrivo di una piccola piena.
Anche il colore dell'acqua potrebbe essere un indicatore?
Anche, quando vanno in piena si portano tutto il materiale in sospensione. L'acqua diventa così torbida.
È tipico di tutti i fiumi simili?
Sì, un po' come Tagliamento anche il Natisone è di natura torrentizia. Durante l'anno le piene sono piccole. Per esempio il Tagliamento normalmente ha una portata di 70 metri cubi al secondo, ma in piena diventano 4000. Per gran parte dell'anno sono asciutti e poi all'improvviso arriva una piena. Vedere salire l'acqua, quindi, è il preludio.