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Covid 19

Perché i tamponi rapidi sono meno affidabili e danno tanti falsi negativi

Il rischio è quello di avere un risultato inesatto anche in un caso su quattro, con l’incognita della minore sensibilità nei confronti di Omicron.
A cura di Valeria Aiello
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Davanti al moltiplicarsi dei contagi, spinti dalla circolazione della variante Omicron, molti italiani si stanno sopponendo a test antigenici o molecolari per scoprire se si è positivi al coronavirus. Nei giorni che hanno preceduto il Natale, il numero di tamponi processati ha toccato cifre record, anche se accade sempre più spesso che l’esito del test non sia veritiero. Un problema, quello dell’attendibilità, che riguarda i test rapidi, che possono non rilevare l’infezione, con il rischio di avere un risultato inesatto, cioè un falso negativo, ipotesi quasi azzerata quando ci si sottopone invece a un test molecolare.

Le criticità dei test antigenici sono diverse, a partire dalla loro affidabilità, in quanto i tamponi rapidi hanno livelli di sensibilità inferiori a quelli dei molecolari, pur essendo inclusi nell’elenco dei test validi per ottenere il green pass base. C’è poi un limite legato alla persona che effettua il test, a seconda che il tampone venga effettuato da una persona esperta, come ad esempio in farmacia, o meno. C’è poi l’elemento della carica virale, ovvero della quantità di virus presente nelle vie respiratorie superiori, che non è la stessa nelle diverse fasi dell’infezione, aumentando significativamente tra le 48 e le 72 ore successive al contagio.

A queste variabili si aggiunge inoltre la minore sensibilità dei test rapidi nei confronti di Omicron, come rilevato dai ricercatori che hanno valutato le performance di alcuni dei principali test dell’antigene nei confronti di Omicron e delle precedenti varianti di Sars-Cov-2.

Il rischio è dunque quello di avere risultati inesatti anche in un caso su quattro, come fa notare al Corriere Pierangelo Clerici, presidente dell’Associazione microbiologi clinici italiani e della Federazione italiana società scientifiche di laboratorio. “Il test antigenico – dice Clerici – può dare un range di falsi negativi compreso tra il 10 e il 25 percento”. Percentuali che, nel caso dei test rapidi “fai da te”, possono rivelarsi addirittura superiori “perché non è facile effettuare da soli, in modo corretto, il prelievo naso orofaringeo, che, come sappiamo, deve provocare un po’ di fastidio”.

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