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Perché gli allineamenti dei pianeti ci hanno sempre spaventato (senza motivo): il prossimo è fra poco

Gli allineamenti planetari sono fenomeni astronomici relativamente rari che hanno spesso suggestionato e intimorito l’umanità. Sono stati associati a sciagure di ogni tipo e persino alla fine del mondo. E non solo dalle immancabili profezie di Nostradamus. Cosa sappiamo su questi eventi celesti e perché non influenzano in alcun modo le nostre vite.
A cura di Andrea Centini
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La sera del 28 febbraio 2025 si verificherà un raro e grande allineamento planetario nel cielo, con sette pianeti visibili contemporaneamente sulla volta celeste. Da est verso ovest, a partire dalle 18:00 circa ora di Roma, potremo vedere infatti Marte, Giove, Urano, Venere, Nettuno, Mercurio e Saturno, in compagnia fra l'altro della Luna. Ricordiamo per precisione che i due giganti ghiacciati Urano e Nettuno, i due pianeti più lontani del Sistema solare, saranno visibili soltanto attraverso un grande binocolo o un telescopio (Urano in rare circostanze è visibile a occhio nudo ma al limite, raggiungendo una magnitudine di +6).

In queste sere di gennaio è invece in corso un allineamento con sei pianeti protagonisti. Al netto di questi specifici fenomeni, in un passato nemmeno troppo lontano simili allineamenti planetari – legati ai normali moti celesti degli astri attorno al Sole – avrebbero significato solo una cosa: sventure, disastri naturali o addirittura l'apocalisse sulla Terra.

Simulazione dell'allineamento planetario di oggi, 21 gennaio 2025. Credit: Vito Technology Inc. / Starwalk.space.com
Simulazione dell'allineamento planetario di oggi, 21 gennaio 2025. Credit: Vito Technology Inc. / Starwalk.space.com

Da sempre l'essere umano ritiene che i pianeti e la Luna possano avere una qualche influenza su di noi e su ciò che accade sul pianeta; alcune cose accadono davvero (ad esempio, la Luna è strettamente connessa alle maree mentre Giove ci protegge dall'essere costantemente bombardati da asteroidi voluminosi), ma chiaramente stiamo parlando di fenomeni che vanno ben al di là delle credenze nell'astrologia o nelle profezie di Nostradamus. Ad esempio, gli abili e antichi astronomi cinesi ritenevano che questi allineamenti nel firmamento fossero un segno di grandi cambiamenti nella società, dei punti di svolta epocali come la fine delle dinastie.

Uno studioso americano, il professor David Pankenier dell'Università di Lehigh, trovò delle “associazioni” con i crolli di dinastie avvenuti migliaia o centinaia di anni prima di Cristo, come quelle degli Shang e dei Chou. Dobbiamo tenere presente che gli allineamenti che coinvolgono tutti i pianeti del Sistema solare sono relativamente rari, mentre quelli con tre pianeti o quattro pianeti (anche cinque o sei, come sta accadendo in questi giorni) si verificano abbastanza di frequente, nel giro al massimo di qualche anno. Pertanto è facile che un allineamento planetario possa essere associato a qualsivoglia grande evento che ha riguardato, riguarda o riguarderà l'umanità.

In tutto questo non possono mancare le sopracitate profezie di Nostradamus, le cui fantasiose interpretazioni sono state spesso associate a sventure e catastrofi di ampia portata. La famosa – o meglio, famigerata – quartina “La Grande Stella nel Cielo Brillerà per Sette notti; Nel cielo si vedranno apparire due Soli; Il Gran Mastino Urlerà tutta la notte; quando il Gran Pontefice lascerà la sua terra” è una di quelle più associate ai disastri causati dagli allineamenti planetari. Le quartine in rima nel libro “Centuries et prophéties” redatto nel 1555 dall'astrologo e scrittore francese erano scritte in modo volutamente criptico, con parole di diverse lingue e stratagemmi principalmente per evitare la persecuzione dell'Inquisizione. Ciò, naturalmente, ammantò le sue rime di un alone di mistero che ne ha decretato il successo sino ai giorni nostri. Ciascuna di esse, del resto, può essere interpretata in molteplici modi e associata a una serie di eventi catastrofici. Ed è facile per la mente umana cedere a complottismi, credenze e teorie della cospirazione, quando ciò che la circonda va in pezzi e non si riesce a dare una spiegazione razionale a ciò che accade.

L'allineamento planetario del 21 gennaio 2025. Credit: Stawalk.com
L'allineamento planetario del 21 gennaio 2025. Credit: Stawalk.com

Lo dimostra il successo dirompente delle assurdità divulgate su giornali locali dall'ingegnere civile e architetto italiano Albert F. Porta, grande appassionato di astronomia e meteorologia. Subito dopo la Prima Guerra Mondiale e durante la diffusione della letale pandemia di Influenza Spagnola, lo studioso di Mondovì trasferitosi in America predisse la fine del mondo per il 17 dicembre del 1919, attorno alle 08:30 del mattino. La ragione? Un allineamento planetario. La sua sparata ebbe talmente tanto risalto negli Stati Uniti che in molti vi credettero e addirittura una persona si uccise.

A far da megafono al dottor Porta gli editoriali scritti su un quotidiano locale di San Jose, che poi venivano ripresi e pubblicati su molti altri giornali degli USA. Il fatto che avesse il titolo di professore e che fosse un ingegnere aumentava molto il potere delle sue parole, ma ciò che affermava non aveva alcuna evidenza scientifica. Del resto non era un astronomo né un astrofisico, pur avendo lavorato in un osservatorio per le sue competenze matematiche. Prima della profezia della fine del mondo, che chiaramente non avvenne, aveva incredibilmente accusato il pianeta Giove dei morti per la Spagnola.

Porta era soprattutto un appassionato di macchie solari; riteneva che gli allineamenti di pianeti determinassero la formazione di macchie solari ancora più grandi, che secondo lui erano responsabili di eruzioni vulcaniche, terremoti e uragani. Chiaramente nulla di tutto questo è vero, anche se oggi sappiamo che le grandi macchie solari possono scatenare tempeste geomagnetiche estreme in grado di avere un impatto catastrofico attraverso le correnti parassite indotte nelle nostre infrastrutture elettriche, ma non certo causare terremoti e altri disastri naturali.

Un allineamento avvenuto negli scorsi anni. Urano e Nettuno sono stati aggiunti come punti luminosi per favorire la ricerca sulla volta celeste. Credit: Mappa Stellarium modificata
Un allineamento avvenuto negli scorsi anni. Urano e Nettuno sono stati aggiunti come punti luminosi per favorire la ricerca sulla volta celeste. Credit: Mappa Stellarium modificata

C'è anche chi crede che la nascita di Gesù non sia stata accompagnata dal passaggio di una cometa, come evidenziato da alcune opere d'arte, bensì da uno strettissimo allineamento planetario. Oggi sappiamo perfettamente che questi affascinanti fenomeni astronomici non hanno alcun impatto né su di noi né sulla Terra, ma rappresentano un'occasione speciale per ammirare il firmamento e le sue meravigliose gemme luminose. Anche chi crede che i singoli pianeti possano influenzare noi o la Terra in qualche modo è stato sonoramente smentito, tenendo presente che le forze gravitazionali degli astri diminuiscono col quadrato della distanza.

Secondo la legge di gravitazione universale di Isaac Newton, infatti, la forza di attrazione gravitazionale tra due corpi “è direttamente proporzionale al prodotto delle loro masse e inversamente proporzionale al quadrato della distanza che li separa”. Ciò significa che, se la distanza tra due corpi raddoppia, la forza gravitazionale tra i due oggetti si abbatte di un fattore quattro. È questo il motivo per cui la Luna, distante in media dalla Terra 384.000 chilometri, ha un effetto significativo sulle maree (può far alzare il mare di diversi metri), mentre, come spiegato dall'Agenzia Spaziale Europea (ESA), l'effetto massimo di tutti i pianeti del Sistema solare “farebbe variare il livello del mare di meno di un venticinquesimo di millimetro”. Insomma, negli allineamenti planetari non c'è nulla da temere, ma solo da ammirare.

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