Perché fa così caldo e quando finirà questa ondata di afa opprimente
Da alcuni giorni l'Italia è travolta da un'ondata di caldo estremo da Nord a Sud, e almeno per tutta la settimana non ci sarà praticamente tregua. Le previsioni meteo suggeriscono potenziali temporali in alcune aree del Settentrione a partire nei prossimi giorni, ma è poca cosa rispetto al calore opprimente che probabilmente dovremo sopportare ancora a lungo, soprattutto al Centro – Sud. A evidenziare che ci troviamo in una situazione di caldo anomalo è il bollettino sulle ondate di calore del Ministero della Salute, dove risultano numerose le città marchiate dal bollino rosso. Fra esse figurano Bologna, Firenze, Frosinone, Latina, Perugia, Rieti, Roma, e Viterbo. È una sequela di afa insopportabile, notti insonni e grandi sudate, con temperature che supereranno agevolmente anche i 40° C. Ma perché fa così caldo in questo periodo? Ci sono diverse ragioni, astronomiche e climatiche. Vediamole qui di seguito.
Il mese più caldo dell'anno
È innanzitutto doveroso sottolineare che siamo in piena estate ed è normale che faccia caldo, soprattutto a luglio, che è tipicamente il mese più rovente dell'intero anno. La ragione risiede nel fatto che in questa stagione l'emisfero boreale riceve i raggi solari quasi perpendicolarmente e per un periodo di tempo più lungo, a causa dell'inclinazione dell'asse terrestre. Ciò favorisce un irraggiamento superiore e un conseguente aumento della temperatura superficiale, anche se in questo periodo il Sole si trova alla massima distanza dalla Terra proprio (l'afelio, cioè la massima distanza tra il nostro pianeta e la stella, è stato toccato lo scorso 6 luglio).
Le cause tipiche e quelle anomale
Se a questo fattore astronomico si aggiungono l'umidità elevata e la subsistenza atmosferica, un fenomeno tipico delle aree anticicloniche in cui la temperatura aumenta a causa della compressione dell'aria che discende, si ottiene il mix perfetto di caldo soffocante. Ma se la canicola estiva è normale, le ondate di calore estreme che stiamo vivendo ormai da diversi anni hanno molto a che fare con la crisi climatica in atto – con i conseguenti stravolgimenti di equilibri un tempo consolidati – che con fenomeni naturali.
L'anticiclone africano e l'indebolimento delle correnti a getto
Il caldo di questi giorni è provocato dall'anticiclone africano Cerbero, una vera e propria cappa di aria calda proveniente da Sud che ha scalzato il mite anticiclone delle Azzorre in arrivo dall'Atlantico, quello che fino a una trentina di anni fa donava alle estati mediterranee stabilità e la caratteristica gradevolezza. Negli ultimi decenni si è verificato un passaggio di testimone tra le due masse d'aria ad alta pressione in favore di quella meridionale. Una delle ragioni, secondo gli esperti, risiederebbe nell'indebolimento delle correnti a getto, che viaggiano altissime e rapidissime nella troposfera, dopo essere nate dall'incontro di masse d'aria calda e fredda. A causa del riscaldamento estremo dell'Artico questa differenza di temperatura si è ridotta e ha deteriorato l'efficacia delle correnti a getto, che hanno permesso all'anticiclone africano di “sfondare” e piazzarsi come una cappa di calore persistente sull'area del Mediterraneo e a latitudini superiori. All'anticiclone delle Azzorre è ormai permesso fare solo lievi capolini, lasciando spazio alle condizioni torride e afose.
Le emissioni di CO2 e il riscaldamento globale
In questo processo giocano un ruolo estremamente significativo le emissioni di CO2 (anidride carbonica) e di altri gas climalteranti derivati dalle attività umane, che catalizzano l'aumento delle temperature soprattutto ai poli, dove la velocità del riscaldamento globale è persino quadrupla rispetto a quella che si registra in altre parti del pianeta. E la situazione continua a peggiorare anno dopo anno, in un trend negativo ben evidenziato dalle curve dei grafici del progetto Climate Reanalyzer del Maine Climate Office – Climate Change Institute dell'Università del Maine, basato sui dati di due sistemi (CFS e CFSR) gestiti dalla National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) statunitense. Basti sapere che tra il 3 e il 6 luglio sono stati stracciati uno dopo l'altro i record del giorno più caldo della Terra da quando viene tenuta traccia delle temperature globale. Il giorno più caldo in assoluto è stato proprio il 6 luglio, con 17,23° C di temperatura media. Attenzione, si parla della media di tutto il pianeta, non di quella di regioni che attualmente boccheggiano, come appunto l'Italia.
Per quanto tempo continuerà a fare così caldo
Ma per quanto tempo dovremo soffrire ancora queste temperature estreme? La risposta, purtroppo, al momento è che non lo sappiamo di preciso. Come spiegato dal colonnello Giuliacci l'anticiclone si indebolirà tra il 20 luglio e il 25 luglio, provocando una riduzione delle temperature. Ma si indebolirà, appunto, non sparirà. Al momento ci troviamo in una sorta di blocco, a causa della persistenza dell'anticiclone sull'area Mediterranea e dunque anche sull'Italia. “Continuerà a fare caldo veramente a lungo. Una breve pausa si potrà registrare tra Giovedì 13 e Venerdì 14 Luglio, quando le regioni settentrionali saranno interessate dalla coda di un fronte. Sarà sufficiente per abbassare le temperature di qualche grado, portando ovviamente temporali molto probabilmente di forte intensità. Altrove nessuno si accorgerà di nulla, la fase meteo calda continuerà imperterrita praticamente senza soluzione di continuità”, spiegano gli esperti di meteogiuliacci.it.
Le giornate continueranno a essere afose e "asfissianti", una condizione peggiorata dall'aumento dell'umidità a causa dello scarso ricambio d'aria. Un mix perfetto per nuovi record giornalieri, mensili e stagionali. A tal proposito va ricordato che durante l'estate del 2022, la più calda di sempre in Europa, il calore estremo ha provocato oltre 61.000 morti, la maggior parte dei quali proprio in Italia: 18.000.