Perché è importante vaccinare i bambini contro la Covid: studio mostra i benefici
L'efficacia dei vaccini anti Covid è stata confermata da molteplici studi e dalle curve epidemiologiche nel mondo reale, tanto negli adulti quanto nei bambini. Non a caso sono stati ampiamente approvati dalle principali autorità sanitarie come la Food and Drug Administration (FDA) statunitense e l'Agenzia Europea per i Medicinali (EMA), anche per i più piccoli. Ciò nonostante, nel corso della pandemia di COVID-19 più volte è stata messa in discussione la validità di questi farmaci rivoluzionari, non solo dalla farneticante narrazione no vax, ma anche da parte di chi, pur sostenendo l'utilità generale dei vaccini, ha espresso dubbi sulla somministrazione ai bambini.
Perplessità smontate da indagini autorevoli, come quella condotta dal COVID-19 Response Team dei CDC statunitensi, grazie alla quale è stato dimostrato che i vaccini contro il coronavirus SARS-CoV-2 hanno abbattuto del 68 percento il rischio di ricovero in ospedale proprio per i piccoli tra i 5 e gli 11 anni, durante l'ondata dell'elusiva e super trasmissibile variante Omicron. Un'altra ricerca pubblicata sul The New England Journal of Medicine – ritenuta la più prestigiosa rivista medica al mondo – ha invece rilevato un'efficacia contro l'ospedalizzazione dell'83 percento. Ora, un nuovo studio americano evidenzia un'importanza ancora maggiore della vaccinazione nei bambini; essa, infatti, non solo offre una protezione significativa per i piccoli, ma anche per la popolazione globale. Inoltre è uno scudo particolarmente prezioso in caso di emersione di varianti più trasmissibili.
A condurre il nuovo studio è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati statunitensi dell'Università Statale della Pennsylvania, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi dell'Università della Carolina del Nord a Chapel Hill, del Fogarty International Center dei National Institutes of Health (NIH), della Scuola Politecnica Federale di Losanna (Svizzera) e di numerosi altri atenei. I ricercatori coordinati dalla professoressa Rebecca K. Borchering sono giunti alle loro conclusioni dopo aver condotto uno studio di modellazione – a partire dai dati reali – per prevedere l'impatto della vaccinazione anti Covid nei bambini tra i 5 e gli 11 anni sulle conseguenze della COVID-19 e sulla diffusione di nuove varianti emergenti, più trasmissibili ed elusive nei confronti degli anticorpi neutralizzanti. Gli scienziati, suddivisi in nove team sotto l'egida del “COVID-19 Scenario Modeling Hub”, come specificato nell'abstract dello studio hanno sviluppato “proiezioni settimanali a livello statale e nazionale di casi, ricoveri e decessi negli Stati Uniti dal 12 settembre 2021 al 12 marzo 2022”.
Per mettere a punto i vari modelli, valutati con una meta-analisi, i ricercatori hanno tenuto in considerazione quattro scenari distinti: con o senza vaccinazione nei bambini e la comparsa (o meno) di una variante più trasmissibile della variante Delta, come la Omicron e le sue diverse sottovarianti attualmente dominanti (alla stregua di BA.4 e BA.5). Dai modelli è emerso che, in caso di vaccinazione dei piccoli senza comparsa di una variante più trasmissibile, nel periodo di riferimento si determina una riduzione dei casi Covid nella popolazione generale del 7,2 percento (circa 430mila infezioni in meno); una riduzione dei ricoveri dell'8,2 percento e dei decessi del 9,2 percento, rispetto allo scenario senza bimbi di 5-11 anni vaccinati. Nello scenario ipotetico caratterizzato dalla presenza di una variante più trasmissibile del 50 percento della Delta, l'impatto positivo della vaccinazione dei bimbi risulta ancora maggiore. Nello specifico, l'immunizzazione dei piccoli determina una riduzione dei casi del 10,1 percento, pari a circa 860mila casi; una riduzione di circa 93mila ricoveri (– 11,8 percento) e una riduzione del 12,3 percento dei decessi.
Queste proiezioni, basate sui dati reali raccolte nel corso della pandemia, evidenziano chiaramente che immunizzare i bambini col vaccino anti Covid non solo protegge loro stessi e la popolazione globale dall'infezione, ma abbatte ricoveri e decessi, offrendo benefici ancora migliori in caso di comparsa di varianti più trasmissibili. Come del resto avviene nella realtà, con le varianti e sottovarianti successive più elusive e contagiose delle precedenti. In conclusione, vaccinare i piccoli è una risorsa preziosa per contrastare la diffusione del coronavirus e favorire l'uscita dalla pandemia di COVID-19. I dettagli della ricerca “Impact of SARS-CoV-2 vaccination of children ages 5–11 years on COVID-19 disease burden and resilience to new variants in the United States, November 2021–March 2022: A multi-model study” sono stati pubblicati su The Lancet Regional Healt – Americas