Perché è cambiato il colore dell’acqua di Cala Brandinchi: la spiegazione dell’area marina protetta
A inizio agosto sono circolati sui social, soprattutto su TikTok, alcuni video di un tratto della spiaggia di Cala Brandinchi, una delle spiagge più famose della Sardegna nord-orientale, nel comune di San Teodoro, che mostravano l'acqua a riva di un colore insolito, tra il giallognolo e verde.
Qualche giorno dopo, l'Area Marina Protetta di Tavolara Punta Coda Cavallo, la cui gestione è affidata a un consorzio tra i tre comuni di Olbia, Loiri Porto San Paolo e San Teodoro, è intervenuta con un post pubblico sulla sua pagina Facebook ufficiale per spiegare a bagnanti e turisti le cause dei quel "verde non consueto" dell'acqua nell'area interessata dal fenomeno, che l'ente ha definito "temporaneo" e "non imputabile a cause di inquinamento".
Cosa ha causato il cambiamento di colore nel mare di Cala Brandinchi
L'inconsueta colorazione che ha stupito alcuni frequentatori della nota spiaggia sarda sarebbe da attribuire – spiega l'ente – "a microalghe e mucillagini insieme alle alte temperature e alla scarsa ventilazione".
L'origine del fenomeno che ha interessato Cala Brandinchi si può comprendere se si è a conoscenza dell'esistenza nell'area di uno stagno retrodunale, noto anche come stagno di Brandinchi. Questo – spiega l'area marina protetta – come altri stagni della stessa tipologia presenti sulle coste sarde, è "soggetto a dinamiche stagionali naturali", che fanno aprire e chiudere le cosiddette "bocche a mare" tra lo stagno e il mare.
Cosa sono le "bocche a mare"
Con questa espressione ci si riferisce al delicato sistema di collegamento tra stagni retrodunali e mare. Nel post Facebook l'Area Marina Protetta di Tavolara Punta Coda Cavallo, che tutela 15.357 ettari di mare e 76,094 km di territorio costiero, tra cui rientra anche la spiaggia di Cala Brandinchi, spiega come queste dinamiche siano naturalmente influenzate dagli eventi atmosferici:
"Durante l'inverno, le piogge e i movimenti dei sedimenti causati da onde e mareggiate mantengono aperte le “bocche a mare,” permettendo lo scambio tra mare e stagno. Con l'arrivo dell'estate e la diminuzione delle piogge, queste bocche tendono a chiudersi, separando temporaneamente lo stagno dal mare".
In ogni caso, l'ente specifica che si tratta di una "condizione del tutto naturale", destinata a ripetersi fino a quando "le piogge invernali non riapriranno il collegamento, ripristinando il delicato equilibrio degli ecosistemi".