Perché dopo un terremoto può girare la testa: gli effetti delle scosse sismiche sull’equilibrio

Non è raro che chi si trova in un luogo interessato da una scossa di terremoto, subito dopo avverta una condizione di malessere fisico che può comprendere veri e propri sintomi come giramenti di testa, vertigini, problemi di equilibrio e perfino ripercussioni che possono durare anche qualche giorno, come problemi di sonno e ansia generalizzata. La condizione è così comune tra le persone che vivono un terremoto che in Giappone è stato coniato perfino un termine per indicarla: si chiama "jishin-yoi", un'espressione che in italiano potrebbe essere tradotta come "ubriachezza da terremoto". Vediamo in cosa consiste e quali sono le cause.
Quali sono gli effetti di un terremoto sulla salute
Dopo un terremoto, oltre a vertigini o giramenti di testa le persone possono sperimentare anche la sensazione di percepire nuove scosse, ma si tratta di una specie di illusione, un inganno del nostro cervello dovuto allo stress vissuto durante il terremoto. Tra i sintomi quindi che si possono sperimentare dopo una scossa ci sono vertigini, giramenti di testa, ansia e la sensazione di avvertire nuove scosse, anche quando non ci sono.
Le cause dei giramenti di testa
Sebbene le ricerche su quest'argomento non siano molte, in uno studio del 2012 un gruppo di ricercatori di Tokyo ha provato a indagare le possibile cause fisiologiche di questa condizione. Nel loro lavoro hanno scoperto che alcune persone continuavano a sperimentare problemi di equilibrio anche dopo quattro mesi dal terremoto.
Le cause di questo fenomeno ancora poco noto risiederebbero nei delicati meccanismi che regolano il nostro equilibro, tra cui uno dei più determinanti è il sistema vestibolare. Questo si trova nell'orecchio interno e – come avevamo spiegato in questo approfondimento – si compone di cinque organ: l’utricolo, il sacculo e i tre canali semicircolari (anteriore, posteriore e laterale). Questi ultimi – spiega Fondazione Auxologico – sono sensibili alle accelerazioni e agli spostamenti della testa nelle tre dimensioni dello spazio".
Questi sintomi – ha spiegato Landon Duyka, chirurgo dell'orecchio, del naso e della gola della Northwestern Medicine al New York Times – sarebbero quindi da considerare come una forma di cinetosi. Questo termine medico indica condizioni in realtà molto comuni, come il mal d'auto o il mal di mare.
La cinetosi è infatti "provocata – spiega il portale dell'Istituto superiore di sanità (Iss) – dall'invio al cervello di messaggi integrati contrastanti da parte degli organi principalmente coinvolti nell'equilibrio: orecchio interno, occhi, muscoli e articolazioni".
Il ruolo della componente psicologica
Ad esempio, se si verifica una scossa lieve che non fa muovere gli oggetti, il nostro corpo subisce comunque le vibrazioni che arrivano fino agli otoliti. Questi inviano al cervello quindi informazioni discordanti rispetto alla vista – un altro sistema su cui si basa il nostro equilibrio – mandando in confusione la comunicazione tra il sistema nervoso e quello vestibolare. Ed è proprio questa confusione di informazioni dall'ambiente esterno a generare malessere o giramenti di testa.
Spesso a questi fattori fisiologici, si unisce anche una componente psicologica, dovuta all'ansia comunemente associata ad esperienze impreviste e traumatiche come appunto sono le scosse di terremoto. Lo stesso studio giapponese pubblicato nel 2012 spiegava infatti che sebbene non siano ancora certe le cause delle vertigini associate a terremoti, si è visto che "i problemi di equilibrio sembrano essere derivati dal disturbo dell'orecchio interno, nonché dalla vulnerabilità individuale all'ansia rafforzata dall'esposizione ripetitiva alle scosse".