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Covid 19

Perché c’è un’ondata estiva di Covid e quali sono i sintomi della variante KP.3 in rapida diffusione

Negli ultimi giorni in Italia si è verificato un repentino aumento del 40 percento dei casi di Covid, nonostante l’estate. Perché è in atto questa ondata estiva e quali sono i sintomi della sottovariante KP.3 che si sta diffondendo rapidamente.
A cura di Andrea Centini
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L'avvio dell'estate 2024 è collimato con un aumento consistente dei casi di Covid. In base all'ultimo bollettino pubblicato il 5 luglio dal Ministero della Salute e dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS), infatti, nel periodo compreso tra il 27 giugno e il 3 luglio c'è stata una crescita dei contagi del 40 percento rispetto alla settimana precedente. In termini assoluti ci troviamo innanzi a numeri indubbiamente bassi, considerando che si è passati da 2.505 a 3.855 tamponi oro-rinofaringei positivi, ma è l'impennata della curva a far riflettere. A maggior ragione se si considera che siamo appunto nella stagione più calda, quella che per ragioni “logistiche” e fisiologiche dovrebbe tutelarci di più dalle infezioni virali. Durante questo periodo dell'anno, del resto, trascorriamo più tempo all'aperto e distanziati, inoltre non subiamo gli effetti negativi del freddo come vasocostrizione, riduzione del movimento delle ciglia delle alte vie respiratorie e abbassamento delle difese immunitarie, tutti fattori che favoriscono le aggressioni di virus e batteri (al netto dell'uso sbagliato dell'aria condizionata). Dunque, perché c'è questa ondata estiva di Covid?

La variante KP.3 e l'aumento dei casi Covid

La ragione principale, secondo gli esperti, è l'andamento non stagionale del virus e la diffusione della nuova sottovariante KP.3, appartenente alla famiglia JN e al cosiddetto gruppo “FliRT”, così chiamato perché nella proteina S o Spike del coronavirus SARS-CoV-2 si verificano peculiari mutazioni negli amminoacidi in cui le “lettere” F si scambiano con L e le R con T. Sono tutti lignaggi figli di Omicron, la variante dominante comparsa alla fine del 2021 in Sudafrica e che da allora ha dato vita a molteplici ceppi – anche ricombinanti – sempre più immunoevasivi e contagiosi. Ciò significa in grado di eludere gli anticorpi neutralizzanti sia indotti da precedenti infezioni naturali che dal vaccino anti Covid (che comunque protegge dalla malattia severa). Si ritiene che le mutazioni presenti sulla proteina S, il "grimaldello biologico" che permette l'aggancio ai recettori sulle cellule umane e dunque l'infezione, rendano KP.3 più infettiva ed elusiva rispetto ai ceppi che l'hanno preceduta, come KP.2, la capostipite JN.1 e tutte le precedenti. Al momento questa sottovariante del patogeno pandemico è classificata come variante sotto monitoraggio (VUM) dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Nel sistema di sorveglianza “Tracking SARS-CoV-2 variants” vengono indicate tre mutazioni che la caratterizzano rispetto a JN.1, ovvero S:F456L, S:Q493E ed S:V1104L. Sarebbero proprio queste a catalizzare l'infettività e la diffusione del virus.

Come spiegato a Fanpage.it dal professor Giovanni Maga, Direttore presso il Dipartimento di Scienze Biomediche del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), un altro fattore che starebbe favorendo la crescita dei contagi è il significativo afflusso di turisti nelle città d'arte, su spiagge, discoteche e mezzi di trasporto. Questi assembramenti, in presenza di una variante altamente infettiva come KP.3, possono catalizzare la crescita delle infezioni anche in estate. Non c'è da stupirsi che il dato peggiore dell'ultimo bollettino del Ministero della Salute riguardi proprio il Lazio, con un'incidenza di 14 casi di Covid ogni 100.000 abitanti contro la media nazionale di 6,5 casi ogni 100.000 abitanti. Roma in questo periodo è “presa d'assalto” da un numero enorme di persone, pertanto è possibile che il turismo stia giocando un ruolo in questa tendenza alla crescita dei casi.

Quali sono i sintomi della variante estiva responsabile della COVID-19

Fortunatamente, la diffusione di queste varianti elusive ed infettive non si è tradotta in una COVID-19 più grave. I sintomi più comuni, anche grazie all'immunità ibrida garantita dall'elevato tasso di vaccinazione e dalle infezioni (e reinfezioni) naturali, sono generalmente simili a quelli di un raffreddore o di una lieve influenza. “Fondamentalmente sono delle sindromi da raffreddamento, nel senso che interessano le alte vie respiratorie”, ha spiegato il professor Maga a Fanpage.it . “Possono dare un po' di febbre, tosse e infiammazione della gola, ma fondamentalmente i sintomi più tipici sono quelli di un raffreddore. Quindi naso che cola, mal di testa e un po' di stanchezza. Che però si esauriscono nel giro di 72 ore. Sono quindi pochi giorni giorni”, ha chiosato l'esperto. Per quanto concerne la variante JN.1 da cui deriva KP.3, uno studio dell’Office for National Statistics e dell’Agenzia per la sicurezza sanitaria (UKHSA) del Regno Unito ha determinato che i pazienti positivi sperimentano i seguenti sintomi: naso che cola o starnuti (31,1 percento); tosse (22,9 percento); cefalea (20,1 percento); affaticamento (19,6 percento); mialgia (15,8 percento); mal di gola (13,2 percento); disturbi del sonno (10,8 percento); e ansia o preoccupazione (10,5 percento).

Come proteggersi: mascherine e distanziamento

È doveroso sottolineare che queste sindromi da raffreddamento si riferiscono all'impatto sulla popolazione generale. I pazienti fragili e immunocompromessi possono infatti sviluppare complicanze anche gravi e potenzialmente mortali. Basti sapere che in Italia muoiono circa 20 persone a settimana a causa del coronavirus SARS-CoV-2; siamo ben lontani dai numeri drammatici dei picchi della pandemia, ma sono comunque circa 1.700 le persone decedute dall'inizio dell'anno. Per questo motivo la raccomandazione è di fare il tampone in presenza di sintomi di Covid e, nel caso in cui si risultasse positivi e si vivesse a contatto con persone anziane o con severi problemi di salute, di prendere tutte le misure necessarie per tutelarle, come mascherine e distanziamento sociale. Si ricorda inoltre che entro l'autunno sarà disponibile anche il vaccino anti Covid aggiornato contro le nuove varianti.

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