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Per la prima volta una fonte rinnovabile supera il carbone: i dati sull’elettricità in Europa

Secondo l’European Electricity Review 2025, l’ultima edizione del report annuale dell’istituto di ricerca Ember, per la prima volta l’Unione europea ha prodotto più elettricità dall’energia solare che dal carbone. Ma le buone notizie riguardano anche le altre fonti rinnovabili, sempre più rilevanti a scapito dei combustibili fossili.
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Il 2024 ha segnato un momento storico per transizione energetica in Europa: per la prima volta l'elettricità prodotta dall‘energia solare ha superato quella ottenuta dal carbone, la più antica fonte energetica, ma anche tra le peggiori per l'ambiente dato l'impatto in termini di emissioni, che rappresentano una delle principali fonti di inquinamento. Vi lasciamo qui un approfondimento dei suoi effetti sulla salute.

Quella che è stata definita la "pietra miliare" nel percorso europeo verso l'energia pulita è stata annunciata dall'European Electricity Review 2025, l'ultima edizione del report annuale di Ember, l'istituto di ricerca indipendente che indaga i progressi nella transizione energetica in Europa, analizzando i dati relativi alla produzione e alla domanda di elettricità per in tutti i 27 Paesi dell'Unione europea.

Come sta cambiando la produzione di energia in Ue

Nel 2024 in Ue la produzione di energia da fonti rinnovabili è cresciuta in tutti i settori, mostrando i risultati del Green Deal europeo siglato nel 2019. I progressi più importati hanno riguardato l'energia solare, che in un solo anno ha prodotto il 22% di elettricità rispetto al 2023, l'11% di tutta l'energia generata, più di quella derivata dal carbone, ferma al 10%. Buoni risultati anche nel settore eolico che si riconferma la seconda fonte rinnovabili più importante in Ue.

Le buone notizie non riguardano però solo l'energia solare. Nonostante le difficoltà politiche – spiegano gli autori del report – grazie ai sempre crescenti investimenti nell'eolico e solare, la quota di energia prodotta fonti dalle rinnovabili nel 2024 è stata pari al 47%, aumentando di oltre del 10% in cinque anni (nel 2019 era pari al 34%), ovvero dall'inizio del Green Deal, come ha spiegato Chris Rosslowe, tra gli esperti che hanno lavorato al report:

"All'inizio del Green Deal europeo nel 2019, pochi pensavano che la transizione energetica dell'Ue potesse essere al punto in cui si trova oggi; l'eolico e il solare stanno spingendo il carbone ai margini e costringendo il gas a un declino strutturale".

Sempre meno combustibili, anche da importazioni

Mentre cresce la produzione di energia da fonti rinnovabili, diminuisce quella da combustibili fossili. Nello specifico, il carbone sta diventando sempre meno rilevante: in più della metà dei Paesi Ue rappresenta infatti una quota minima nel loro mix energetico, inferiore al 5% di tutta l'energia generata. Questo ridimensionamento dell'industria del carbone, unita al continuo calo della produzione di energia da gas, ha reso possibile una riduzione delle emissioni, che nel 2024 sono state inferiori della metà del record negativo del 2017. Negli ultimi cinque anni infatti il consumo totale di gas in Unione Europea è diminuito del 20%.

Il report sottolinea anche come gli investimenti nelle rinnovabili abbiano reso l'Unione europea più indipendente dagli altri Paesi nell'approvvigionamento energetico: la produzione di energia da solare e eolico dal 2019 ha infatti fatto risparmiare ai Paesi Ue 59 miliardi di euro. A tanto sarebbe ammontato il costo – spiega il report – dei 92 miliardi di metri cubi di gas fossile e delle 55 tonnellate di carbone che l'Unione europea avrebbe dovuto importare se non avesse potuto contare sulle sue rinnovabili.

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