Patrizia Caselli ha un tumore al terzo stadio: cos’è la stadiazione nel cancro e quali sono le fasi
I tumori sono un ampio ventaglio di patologie caratterizzate dalla crescita / diffusione di cellule anomale “che si dividono più del dovuto o non muoiono quando dovrebbero”, come spiegato dal National Cancer Institute (NIH). Possono essere benigni – che restano in situ, non si diffondono dall'organo o tessuto colpito – o maligni; in questo caso si parla di cancro. Le malattie oncologiche possono andare incontro a un'evoluzione in più fasi che gli esperti chiamano stadiazione, cioè la suddivisione in più stadi. Come spiegato dalla dottoressa Silvia Patriarca del Registro tumori Piemonte in un documento per operatori sanitari, lo stadio di un tumore “è la rappresentazione sintetica dell’estensione anatomica del tumore”, un metodo “semplice e standardizzato per dire quanto il tumore sia grande e quanto sia diffuso nel momento in cui viene diagnosticato”.
La numerazione romana: Stadio I, II, III e IV
In genere si sente parlare di quattro fasi principali nella stadiazione dei tumori, legata a numeri romani (I, II, III e IV) che indicano una gravità crescente e ai quali va aggiunto anche lo 0. Sottolineiamo che questa è una semplificazione, perché come spiegheremo più avanti si tratta di un concetto molto più ampio, complesso e stratificato; di base la numerazione romana è comunque il metodo più intuitivo per comunicare a che punto si trova la malattia di una persona. A giugno 2024, ad esempio, è balzato agli onori della cronaca nazionale il caso della conduttrice Patrizia Caselli, che ha affermato di essere affetta da un carcinoma polmonare al terzo stadio, con “linfonodi trovati in metastasi”. La donna ha dichiarato in un'intervista al Corriere della Sera di aver subito l'asportazione di mezzo polmone dopo la diagnosi – ricevuta a febbraio – e di aver cominciato la chemioterapia.
In linea di principio, per Stadio 0 si intende un raggruppamento di cellule epiteliali atipiche che non hanno la capacità di diffondersi nel resto dell'organismo (e sulle quali si dibatte anche se siano cancro o meno); per questo si parla di “carcinoma in situ”. Ciò che è certo è che si tratta dello stadio meno preoccupante dal punto di vista patologico ed è perfettamente curabile. I tumori allo Stadio I sono piccoli e localizzati nell'organo di origine; in genere possono essere rimossi chirurgicamente. Quelli allo Stadio II sono definiti “localmente avanzati” e il trattamento può prevedere, oltre alla chirurgia, anche chemioterapia e radioterapia. Lo Stadio III di cui sopra indica un tumore con metastasi diffuse al linfonodi e ai tessuti circostanti; il cosiddetto “linfonodo sentinella” è il primo linfonodo che riceve il drenaggio linfatico del tumore d'origine, quindi è particolarmente importante per i medici dal punto di vista diagnostico e terapeutico. La scelta di includere un tumore nello Stadio II o III può dipendere dal tipo di tumore. Infine, un tumore allo Stadio IV è in genere una neoplasia che ha metastatizzato e si è diffusa nel resto dell'organismo, dando vita a uno più tumori secondari; è la fase più difficile da combattere e può evolvere nella condizione terminale.
Il sistema TNM per classificare i tumori
Come specificato, la numerazione romana è una divisione in fasi generica; i medici usano infatti un sistema più approfondito per classificare l'evoluzione dei tumori, per stabilire in modo rigoroso quanto sono grandi e diffusi. Sono del resto informazioni fondamentali per determinare diagnosi, terapia e prognosi di una malattia oncologica. La stadiazione standardizzata, come evidenzia l'Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC), si basa sul sistema TNM (acronimo di Tumor, Node, Metastasis). La lettera T ci dice quando è grande il tumore originario (tumore primario), con valore crescente da 1 a 4; la lettera N indica l'estensione o meno ai linfonodi circostanti, con grado di coinvolgimento da 1 a 3; mentre la M segnala l'assenza (0) o presenza (1) di metastasi a distanza, diffuse in altre parti del corpo. Pertanto un tumore allo Stadio I uno può essere definito con il codice T1-N0-M0 se è piccolo o con T2-N0-M0 se è grande, mentre uno allo Stadio III può andare da T1 a T4, da N1 a N3 e avere valore M0. Un tumore allo Stadio IV è sempre M1.
L'AIRC spiega che possono essere aggiunte ulteriori lettere per definire meglio un tumore; ad esempio il carcinoma polmonare può essere classificato come M1a o M1b per indicare se le metastasi sono presenti in una o più aree, mentre per i carcinomi epiteliali la sigla Tis indica un tumore localizzato solo nell'epitelio e dunque trattabile con la sola rimozione chirurgica. La dottoressa Patriarca indica nel suo documento anche le sigle TX e T0 per indicare rispettivamente un “tumore primitivo non definibile” e “tumore primitivo non evidenziabile”; NX ed N0 per “linfonodi regionali non valutabili” e “linfonodi regionali liberi da metastasi”; ed MX per “metastasi a distanza non accertabili” .
Si ricorda inoltre che il Sistema TNM può essere preceduto da una c o una p minuscole, a indicare se parliamo di classificazione Clinica (cTNM) o Patologica (pTNM). Esistono anche molti altri simboli e lettere aggiuntivi che servono a identificare nel modo più accurato e approfondito possibile un tumore, al fine di garantire al medico la definizione del miglior percorso terapeutico e della prognosi e aiutare tutti gli specialisti coinvolti ad affrontare la malattia. Concludiamo ricordando che oltre alla stadiazione, l'AIRC evidenzia anche che esiste il “grado” di un tumore, anche in questo caso da 1 a 4. Si riferisce alle caratteristiche delle cellule tumorali; in parole semplici, più è alto il grado, maggiore è la differenza dalle cellule normali.