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Passare una notte senza dormire vi porterà a commettere errori: quali sono le conseguenze

Uno studio ha testato cosa succede nel nostro cervello quando non dormiamo: bastano 24 ore senza sonno per rallentare i nostri tempi di reazione agli stimoli visivi.
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Lo sanno bene i ragazzi che in questi giorni stanno affrontando la Maturità 2024 (qui abbiamo fatto svolgere le prove a ChatGPT): a ridosso di un esame la paura di non essere pronti – succede anche durante l'università – può portare a pensare che la cosa migliore da fare (forse l'unica possibile) sia passare tutta la notte a ripassare, senza dormire. Ecco, uen nuovo studio scientifico ha confermato che non ci potrebbe essere scelta peggiore. Qui abbiamo spiegato quante ore di sonno sono necessarie per stare bene.

I ricercatori dell'Università autonoma di Nuevo León, in Messico, hanno sottoposto un gruppo di 22 studenti universitari di 17 anni a un programma di deprivazione del sonno di cinque giorni per osservare se e come questo modificava la loro capacità di attenzione e i tempi di reazione agli stimoli visivi. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Experimental Brain Research.

Basta una notte insonne per essere rallentati tutto il giorno

Lo studio è stato realizzato in tre fasi: nei primi due giorni gli studenti hanno dormito normalmente, al terzo invece sono stati costretti a trascorrere 24 ore senza dormire, mentre negli ultimi due giorni hanno potuto riprendere a dormire normalmente.

I ricercatori hanno sottoposto gli studenti a un test chiamato Rapid Serial Visual Presentation (RSVP), il cui obiettivo è studiare i tempi di reazione agli stimoli visivi: in sostanza all'osservatore viene mostrata una sequenza di elementi, ad esempio una serie di oggetti molto simili, tra i quali però uno si differenzia dagli altri. Ciò che viene chiesto all'osservatore è segnalare l'elemento diverso, il cosiddetto bersaglio, che appare in modo molto rapido e per questo è molto difficile da individuare.

L'obiettivo era misurare quanto la mancanza di sonno influenzasse l'attivazione di un fenomeno cognitivo noto come "attention blink", che consiste nella difficoltà nel rilevare il secondo di due bersagli successivi (T1 e T2), quando quest'ultimo viene presentato in rapida successione rispetto al primo, con un intervallo compreso tra i 200 e i 500 ms (millisecondi).

Come cambiano i tempi di reazione in assenza di sonno

Durante i cinque giorni del programma, ogni giorno, alla stessa ora, i partecipanti venivano sottoposti allo stesso test. Già dopo una sola notte insonne, gli studenti avevano una capacità minore di rilevare gli obiettivi, mentre i tempi di reazione e individuazione dei bersagli erano in media molto più lunghi.

In genere, le persone rilevano il bersaglio se questo appare un intervallo di tempo compreso tra i 200-500 ms, ma il giorno seguente alla notte in cui non hanno dormito, gli studenti hanno fatto fatica a vedere il bersaglio anche quando gli è stato dato un periodo di tempo più lungo come 600 ms.

In sostanza, questi risultai indicano che che la privazione di sonno, anche per una sola notte, può compromettere in modo evidente le nostre funzioni cognitive, rendendoci meno reattivi davanti agli stimoli. Questo rallentamento nei tempi di reazione può avere conseguenze sulle nostre prestazioni intellettuali – come nel caso di un esame universitario – ma può anche farci commettere degli errori durante le nostre attività quotidiane, che potrebbero avere esiti molto peggiori di un brutto voto.

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