video suggerito
video suggerito

Perché chi ha avuto un’ulcera ha un rischio superiore di Parkinson

Ricercatori statunitensi hanno trovato una forte associazione tra le ulcere della mucosa gastrointestinale superiore e il rischio di ammalarsi di Parkinson. È l’ennesimo studio a trovare una correlazione tra la malattia neurodegenerativa e i disturbi dell’apparato digerente.
A cura di Andrea Centini
1 CONDIVISIONI
Immagine

Le persone che hanno sofferto di ulcera allo stomaco o all'esofago hanno un rischio sensibilmente superiore di sviluppare il morbo di Parkinson. È quanto emerso da un nuovo studio che ha indagato sull'associazione tra le lesioni infiammatorie della mucosa gastrointestinale superiore e l'emersione della patologia neurodegenerativa, caratterizzata da tremori, rigidità, perdita di coordinazione e altri sintomi. Si tratta dell'ennesima ricerca a rilevare una stretta correlazione tra ciò che accade nell'apparato digerente e il Parkinson. Basti sapere che un recente studio guidato da scienziati belgi dell'Ospedale Universitario di Ghent ha scoperto come il trapianto di feci (o trapianto di microbiota fecale – FMT) di persone sane in individui malati è in grado di migliorare i sintomi motori della patologia, mentre un altro studio statunitense ha scoperto che la flora batterica intestinale dei pazienti con Parkinson ha differenze significative. La scoperta che le ulcere possono catalizzare il rischio di ammalarsi è una preziosa informazione che può aiutare i medici a individuare con largo anticipo i pazienti a rischio.

A determinare che le ulcere alla mucosa gastrointestinale superiore aumentano il rischio di Parkinson è stato un team di ricerca americano guidato da scienziati del Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi della Facoltà di Medicina dell'Università Tufts, Boston della Facoltà di Medicina della prestigiosa Università di Harvard. I ricercatori, coordinati dal professor Subhash Kulkarni, docente presso la Divisione di Gastroenterologia – Dipartimento di Medicina dell'ateneo di Boston (Massachusetts), sono giunti alle loro conclusioni dopo aver condotto uno studio di coorte retrospettivo col coinvolgimento di circa 10.000 pazienti senza storia pregressa di Parkinson. L'età media era di 52,3 anni e nella maggior parte dei casi si trattava di maschi (55,4 percento) di razza caucasica (73,7 percento). Sono stati tutti sottoposti a endoscopia superiore con annessa biopsia tra l'inizio del 2000 e la fine del 2005 – in genere l'età al momento dell'esame era compresa tra i 50 e i 64 anni – e sono stati monitorati fino al 31 luglio dello scorso anno.

I partecipanti sono stati suddivisi tra coloro che presentavano danni del tratto gastrointestinale superiore, definite come “erosioni, esofagite, ulcere o lesioni peptiche”, e coloro che non le presentavano. Incrociando i dati delle ulcere con l'insorgenza del Parkinson, è emerso che coloro che presentavano i danni alla mucosa rilevati all'endoscopio avevano un rischio superiore del 76 percento di ammalarsi della patologia neurodegenerativa, che un recente studio italiano ha affiancato all'Alzheimer definendo le due condizioni come una duplice faccia della stessa malattia. Il professor Kulkarni e colleghi hanno determinato che anche stitichezza, disfagia e altre condizioni legate all'apparato digerente – come l'infezione da Helicobacter pylori, a sua volta legata alle ulcerazioni peptiche – erano associate al Parkinson. Anche questo studio, pertanto, suggerisce lo stretto legame tra salute gastrointestinale e sviluppo della patologia.

“Il Parkinson è stato descritto come una malattia che avanza dall'alto verso il basso, quindi inizia nel cervello e poi arriva all'intestino, ora un'altra ipotesi suggerisce che potrebbe trattarsi di un approccio dal basso verso l'alto, che inizia nell'intestino e arriva fino al cervello”, ha chiosato il professor Kulkarni. Per questo gli autori dello studio raccomandano ai colleghi medici di monitorare con attenzione coloro che soffrono di problemi alla mucosa gastrointestinale, che potrebbero essere potenziali e futuri pazienti con Parkinson. I dettagli della ricerca “Upper Gastrointestinal Mucosal Damage and Subsequent Risk of Parkinson Disease” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica JAMA.

1 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views