Papa Francesco e la piastrinopenia, cos’è la condizione che si sviluppa con crisi respiratorie e polmoniti

Papa Francesco è in prognosi riservata dopo l’aggravamento delle sue condizioni di salute, che continuano ad essere critiche: a complicare il quadro clinico del Pontefice, ricoverato dal 14 febbraio all’ospedale Gemelli di Roma, è una piastrinopenia associata ad anemia, una condizione nota anche come trombocitopenia, in cui il numero di piastrine circolanti è anormalmente basso, in un contesto di riduzione dei livelli di globuli rossi che trasportano ossigeno ai tessuti.
La piastrinopenia di Papa Francesco ha richiesto trasfusioni di sangue, sviluppandosi durante il periodo di difficoltà respiratorie per la polmonite bilaterale del Santo Padre, che ha manifestato anche una crisi respiratoria di tipo asmatico, trattata con ossigeno ad alti flussi. In questa situazione, spiegano gli esperti, la piastrinopenia può essersi sviluppata come conseguenza dello stato infiammatorio causato dalla polmonite bilaterale, che è un importante promotore della cascata coagulativa: ecco cosa c’è da sapere sulla condizione, sulla sua gravità e i sintomi con cui può manifestarsi, inclusi lividi ed emorragie improvvise.
Cos’è la piastrinopenia che complica le condizioni di Papa Francesco
La piastrinopenia è una condizione caratterizzata da un basso livello di piastrine (trombocitopenia) nel sangue che, nel caso di Papa Francesco, è associata a un’anemia, cioè una riduzione dei livelli di globuli rossi che trasportano ossigeno ai tessuti.
Come disturbo piastrinico, la piastrinopenia è definita da una conta delle piastrine – i frammenti circolanti nel sangue che favoriscono la coagulazione – inferiore ai 150.000/mm3, che aumenta il rischio di emorragia e può essere una conseguenza di diverse condizioni: le infezioni sono una delle cause più comuni, ma anche alcuni trattamenti farmacologici e i disturbi immunitari possono essere fattori che determinano la piastrinopenia, così come la sepsi, di cui si è parlato anche nel caso del Pontefice.
Quali sono i sintomi della piastrinopenia
I sintomi della piastrinopenia possono manifestarsi sulla cute, come puntini rossi (petecchie) e lividi (ecchimosi o porpora) che compaiono in seguito a danni di lieve entità. Anche le gengive possono sanguinare e il sangue può comparire anche nelle feci o nelle urine. Il rischio di sanguinamento peggiora in relazione alla gravità della piastrinopenia, essendo le piastrine fondamentali nella coagulazione del sangue. Altri sintomi di piastrinopenia possono essere stanchezza e milza ingrossata.
La polmonite può essere una causa della piastrinopenia
La piastrinopenia può essere dovuta a diverse cause, ma nei pazienti con crisi respiratorie e polmoniti – come nel caso di Papa Francesco – può svilupparsi come conseguenza dello stato infiammatorio e danni ai polmoni, come osservato anche nel Covid. In particolare, lo stato infiammatorio è un fattore importante nello sviluppo della cascata coagulativa, cioè del processo che coinvolge le piastrine circolanti nella formazione di coaguli, come spiegato anche dal Giornale italiano di Cardiologia.
“La manifestazione patologica dell’infezione non è solo una polmonite che genera insufficienza respiratoria grave, ma in realtà una malattia sistemica complessa, che coinvolge più organi – precisano gli esperti – . Un elemento chiave della malattia, nelle fasi conclamate, è uno stato infiammatorio con effetto pro-coagulante, che peggiora ulteriormente il quadro respiratorio oppure è esso stesso alla base dell’improvviso e inarrestabile peggioramento clinico”.
In altre parole, le carenze piastriniche possono essere una conseguenza di altri disturbi, come un’infezione acuta e malattie infiammatorie: nello specifico, nei pazienti con insufficienza respiratoria per malattie delle vie aeree, come la polmonite, possono essere “secondarie alla deposizione di piastrine a livello del letto capillare polmonare”.
I fattori che possono determinare un’evoluzione in senso sfavorevole della malattia sono la fragilità del paziente (età avanzata, obesità, presenza di comorbilità, ecc.), che condiziona una limitata capacità di sviluppare precocemente un’adeguata risposta immunitaria; in secondo luogo l’entità dell’infezione e infine anche il tempo di diffusione del patogeno dalle vie aeree superiori agli alveoli polmonari.