Orsa Amarena, quando si separeranno i figli e perché sono ancora insieme: le risposte dello zoologo
Dopo alcuni mesi di silenzio, il Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise (PNALM) ha pubblicato sulla propria pagina Facebook un nuovo aggiornamento sulla sorte dei figli dell'orsa Amarena, uccisa nella tarda serata di giovedì 31 agosto 2023 a San Benedetto dei Marsi (Abruzzo) da un uomo del posto. Quel giorno la madre si introdusse con i suoi cuccioli nella proprietà del 56enne, che decise di imbracciare il fucile e fare fuoco, ferendo mortalmente il plantigrado. Da allora i due piccoli hanno iniziato una lotta per la sopravvivenza in natura (si decise di non catturarli ma di monitorarli a distanza) molto più difficile di quella che avrebbero dovuto affrontare in compagnia della madre. I due, fortunatamente, se la sono cavata alla grande, come hanno mostrato gli aggiornamenti del parco. Dal 10 gennaio di quest'anno erano anche “spariti dai radar”, segnale che avevano finalmente trovato un luogo per trascorrere il “letargo” (che negli orsi è più corretto definire ibernazione).
Martedì 9 aprile il PNALM ha diffuso un nuovo video dei due fratelli che si aggirano ancora assieme nel bosco. Sono due maschi, come emerso dalle analisi condotte sui campioni biologici. I due hanno dunque superato l'inverno e ora hanno molte più probabilità di sopravvivere. Per sapere quando potrebbero separarsi e quale potrebbe essere il loro destino, Fanpage.it ha intervistato il dottor Filippo Zibordi, un esperto di orsi che per anni ha collaborato al progetto Life Ursus in Trentino, oggi coordinatore didattico del Master FaunaHD dell'Università dell'Insubria e consulente in tema di conservazione della natura. Ecco cosa ci ha raccontato.
Dottor Zibordi, dall'inizio di gennaio il personale del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise (PNALM) ha perso di vista i due cuccioli di Amarena, facendo dedurre che avessero trovato un posto per l'ibernazione. Secondo lei sono tornati nella stessa tana dove erano nati o hanno scelto un altro rifugio?
Normalmente gli orsi cambiano luogo di svernamento ogni anno, quindi non hanno una fedeltà rispetto alla stessa tana. È chiaro che questo però riguarda gli orsi che hanno avuto normali cure parentali. In questo caso abbiamo a che fare con cuccioli che sono rimasti da soli prima del completamento delle cure parentali, quindi è più difficile rispondere. Potrebbero in qualche modo essere tornati nella tana dove erano nati a causa della scarsa esperienza. Immagino abbiano avuto una mobilità un po' inferiore rispetto a quella che avrebbero avuto insieme alla madre, che avrebbe scelto con loro la tana. E d'altra parte potrebbero aver trovato un altro luogo sufficientemente buono, dove appunto passare qualche settimana o mese.
È normale che siano rimasti insieme nonostante la madre non fosse più con loro?
Sì. Diciamo che quando c'è la madre i cuccioli restano con lei almeno fino alla fine dello svernamento dell'anno successivo alla nascita. Nel loro caso, se Amarena fosse stata ancora in vita, loro sarebbero stati con lei in un periodo che varia da adesso, cioè aprile, quando hanno compiuto 15 mesi, al mese di novembre di quest'anno, tendenzialmente. Quindi tra i 15 e i 21-22 mesi. Questo è un periodo che i cuccioli generalmente trascorrono con la madre perché la specie è caratterizzata da cure parentali particolarmente lunghe. Nel mondo animale 15-22 mesi sono tanti, anche se esistono delle eccezioni, come gli esseri umani. Quello che si è visto, in realtà, è che anche in casi di questo genere è normale che i cuccioli conservino comunque l'istinto di rimanere con i fratelli. Capita anche qualche caso in cui la madre non è morta, ma semplicemente si è allontanata dal gruppo, mentre i fratelli restano insieme. Se Amarena non fosse morta avrebbero passato l'inverno tutti assieme e poi in questo periodo, aprile – maggio del 2024, i due individui giovani, non più cuccioli, avrebbero potuto allontanarsi dalla madre e andare in giro insieme. Questo sembra succedere di più per le femmine che non per i maschi.
Hanno scoperto che i due piccoli sono maschi. Se fossero stati un maschio e una femmina, oppure due femmine, si sarebbe verificata una situazione differente?
Quello che le ho detto vale per qualunque assortimento, diciamo così, fino al quattordicesimo, quindicesimo mese di età. Da qui in poi, a livello aneddotico – ma non ho dati sufficienti perché non c'è una ricerca scientifica cui faccio riferimento – in Trentino le volte in cui sono state viste delle coppie di individui giovani, come potrebbero essere i figli di Amarena, erano normalmente delle femmine. Mi verrebbe da dire, ma è più una suggestione, che potrebbe essere più facile che i due si separino, ma non ci sono evidenze scientifiche. Da quello che ricordo di alcuni esemplari in Trentino che sono rimasti insieme a quest'età, tra i 15 e i 22 mesi, in almeno un paio di episodi si trattava di femmine.
Il PNALM dice che fra un mesetto si separeranno, lei suggerisce che potrebbero resistere fino a novembre. È improbabile, viste le circostanze peculiari del loro caso, che possano formare una sorta di coppia fissa? Oppure non esiste proprio un caso del genere?
Da quello che sappiamo ci stupirebbe alquanto, perché gli orsi sono animali solitari. Quindi a prescindere dalle lunghe cure parentali, a un certo punto ognuno va per la propria strada. Gli unici momenti in cui gli orsi diventano animali non solitari sono appunto il periodo della nascita, quello della madre con i cuccioli, e poi intorno al mese di maggio, quando maschi e femmine si ritrovano per l'accoppiamento. Ma anche in questo caso stanno insieme solo pochissimi giorni, due o tre. Il tempo necessario per accoppiarsi.
Dalle immagini condivise dal parco sembra che stiano bene, quindi è stata una scelta giusta e saggia quella di lasciarli liberi. All'epoca, dopo la morte di Amarena, ci furono dibattiti sull'eventualità di prenderli o meno, visti i potenziali rischi che correvano
Sì, direi senz'altro. Sono ancora vivi, stanno bene e comunque a questo punto la probabilità che muoiano per cause naturali è diminuita molto. Un conto sono dei cuccioli di pochi mesi di età, un altro questi esemplari che ora hanno più di un anno. Per esempio, ora hanno raggiunto delle dimensioni tali da non poter essere predati da parte di un'aquila e sono una preda più difficile per un branco di lupi. D'altra parte hanno dimostrato non solo di saper rifuggire i pericoli, ma anche di sapersela cavare. Quindi a questo punto sono a tutti gli effetti degli individui che appartengono alla popolazione. Il parco ha fatto una scelta giusta, soprattutto legata al fatto che, nel momento in cui questi orsi fossero stati catturati, anche solo per nutrirli, per fornirgli una alimentazione completa e cure veterinarie, poi ci sarebbe stato il forte rischio di non poterli rilasciare in natura.
Gli orsi che si abituano all’uomo, che non lo temono, sono orsi che non possono essere rilasciati perché poi diventano problematici, confidenti. Ci sono dei tentativi fatti in Trentino di qualche orso messo in un recinto ma nutrito e accudito senza farsi vedere. Ma è chiaro che diventa una cosa molto più rischiosa. In questo caso li hanno tenuti sotto controllo molto a distanza immagino tramite guardie, fototrappole eccetera. Questi orsi restano del tutto selvatici, non confidenti, quindi hanno ottime possibilità di farcela.
Secondo lei andranno a nutrirsi negli stessi posti dove sono stati con la madre? Oppure quando è successo l'incidente erano ancora troppo giovani per imparare?
I mesi passati con la madre sono stati fondamentali per iniziare a capire come e dove possono essere trovate le risorse trofiche loro necessarie per sopravvivere. Così come lo sono stati anche i mesi successivi. I due giovani fratelli a questo punto dovrebbero avere una mappa mentale di quali sono e dove sono le fonti trofiche alle quali possono attingere. Questa mappa probabilmente se la sono costruita sin dalla nascita fino ad agosto, quando Amarena è stata uccisa, sia nei mesi successivi.
L'incontro traumatico con chi ha sparato alla madre può aver condizionato il loro comportamento nei confronti degli uomini?
Condizionati in qualche modo da quello che è successo quella sera lo sono stati. Nel senso che avranno sentito un grande rumore e poi non hanno più visto la loro madre. Sicuramente quello è un evento che li ha segnati. Forse terranno ancora di più le distanze dall'uomo. Immagino abbiano sentito un grande frastuono, qualcosa da cui scappare rapidamente, e poi la madre è scomparsa. Questo è improbabile che li faccia diventare confidenti, ma semmai più diffidenti.