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Ora sappiamo quando il caldo diventa pericoloso per il nostro organismo

Lo ha scoperto un team di ricerca americano che ha esaminato quali sono le combinazioni di temperatura e umidità dannose per il corpo umano.
A cura di Valeria Aiello
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Con le ondate di calore che stanno diventando sempre più lunghe e frequenti a causa dei cambiamenti climatici, sono in tanti a chiedersi quanto caldo può sopportare il corpo umano. E, soprattutto, qual è il limite massimo oltre cui è pericoloso svolgere anche le normali attività quotidiane. La risposta a queste domande arriva da un team di ricerca della Pennsylvania State University che ha condotto un nuova ricerca per valutare qual è la soglia oltre cui il nostro organismo non riesce più a mantenere una temperatura interna stabile e rischiamo l’ipertermia.

Lo studio, recentemente pubblicato sul Journal of Applied Physiology, parte dal presupposto secondo cui, oltre la temperatura che leggiamo sul termometro, la nostra percezione del caldo dipende anche dall’umidità presente nell’aria, dimostrando come la somma di questi due fattori influenzi fortemente il limite massimo che un essere umano può sopportare. “Spesso – indicano gli studiosi – ci si riferisce a uno studio pubblicato nel 2010 (Sherwood et al. PNAS), che indicava come una temperatura di bulbo umido di 35 °C (pari a 35 °C al 100% di umidità, o 46 °C al 50% di umidità) fosse il limite superiore di sicurezza per un essere umano, oltre il quale è possibile che si verifichi un colpo di calore o la morte in caso di esposizione prolungata. Tuttavia, solo di recente, questo limite è stato sperimentato in ambienti di laboratorio, e i risultati di questi test mostrano che combinazioni di temperature e umidità più basse sono dannose più di quanto si pensasse in precedenza”.

In particolare, i ricercatori hanno scoperto che questo limite ambientale massimo è inferiore ai 35 °C teorici, ed è di circa 31 °C a bulbo umido (pari a 31 °C al 100% di umidità) che equivalgono a 38 °C al 60% di umidità per i soggetti giovani e in salute.

Combinazioni di temperatura e umidità relativa in limiti ambientali critici, al di sopra dei quali la temperatura corporea interna aumenta. Il confine tra le aree gialle e rosse rappresenta il limite ambientale critico medio per i giovani uomini e donne che svolgono attività fisiche leggere.
Combinazioni di temperatura e umidità relativa in limiti ambientali critici, al di sopra dei quali la temperatura corporea interna aumenta. Il confine tra le aree gialle e rosse rappresenta il limite ambientale critico medio per i giovani uomini e donne che svolgono attività fisiche leggere.

Per le persone più anziane, più vulnerabili al caldo, questa soglia è probabilmente ancora più bassa, hanno evidenziato gli studiosi che, nell’ambito del progetto PSU HEAT (Human Environmental Age Thresholds), che stanno esaminando quanto deve essere caldo e umido un ambiente prima che gli anziani inizino ad avere problemi a tollerare lo stress da calore. “Se guardiamo le statistiche sulle ondate di caldo, la maggior parte delle persone che muoiono durante questi eventi estremi sono persone anziane – ha spiegato W. Larry Kenney, professore di fisiologia e chinesiologia della Pennsylvania State University e autore senior dello studio – . Il clima sta cambiando, quindi ci saranno più (e più gravi) ondate di calore. E anche la popolazione sta cambiando, quindi ci saranno sempre più anziani. Pertanto è davvero importante studiare la confluenza di questi due aspetti”.

Quanto caldo può sopportare il corpo umano

Per questo studio, prima di concentrare il loro lavoro sui soggetti più anziani, i ricercatori hanno reclutato 24 partecipanti di età compresa tra 18 e 34 anni, cui è stato chiesto di ingerire un minuscolo dispositivo di telemetria radio contenuto all’interno di una capsula per misurare la temperatura corporea interna durante l’esperimento. Ogni partecipante è quindi stato fatto entrare in una camera ambientale specializzata, con livelli di temperatura e umidità regolabili, ed ha praticato attività fisiche leggere, come andare in bicicletta o camminare lentamente su un tapis roulant mentre la camera è stata portata gradualmente a diverse combinazioni di temperatura e umidità per valutare il cosiddetto limite ambientale critico, ovvero il punto oltre il quale il corpo umano non riesce a mantenere una temperatura interna relativamente stabile nel tempo. In altre parole, oltre questa soglia, la temperatura interna inizia ad aumentare e il rischio di riportare conseguenze legate al calore cresce con esposizioni prolungate.

Dopo aver analizzato i dati, i ricercatori hanno scoperto che le temperature critiche del bulbo umido variavano da 25°C a 28°C in ambienti caldo-secchi e da 30°C a 31°C in ambienti caldo-umidi, riportando temperature decisamente inferiori ai 35 ° C teorici. “I nostri risultati suggeriscono che nelle regioni umide del mondo, dovremmo iniziare a preoccuparci, anche per le persone giovani e sane, quando la temperatura del bulbo umido supera i 31 gradi – ha aggiunto Kenney – . Mentre continuiamo la nostra ricerca, esploreremo qual è questo limite per gli anziani, poiché probabilmente sarà anche inferiore”.

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