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Ora sappiamo perché ci sono così pochi mancini: la risposta è nei geni

Un nuovo studio condotto sui dati genetici di 350.000 persone ha scoperto che le persone mancine hanno maggiori probabilità di avere alcune particolari varianti di codifica in un gene specifico che codifica per la produzione di una particolare proteina fondamentale nella struttura della cellula.
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Come spesso accade per ciò che viene percepito come "diverso" dalla maggioranza, anche i mancini sono stati per secoli oggetto di curiosità e pregiudizi da parte dei destrimani. Secondo gli ultimi dati disponibili, infatti, usare la mano sinistra invece di quella destra è un caratteristica piuttosto rara: è mancino circa il 10% della popolazione, ovvero circa una persona su dieci.

Sul perché alcune persone nascano mancine gli scienziati si interrogano da tempo: ora potremmo essere finalmente vicini a una risposta. Un gruppo di genetisti del Max Planck Institute for Psycholinguistics, un importante istituto di Psicolinguistica dei Paesi Bassi, ha scoperto che una esiste una variante genetica che potrebbe essere in parte associata al mancinismo.

Il mistero del mancinismo

Durante il Medioevo per una donna essere mancina poteva significare essere accusata di stregoneria e finire sul rogo. Ma non serve andare così indietro nel tempo per trovare prove di quanto essere mancini sia stato accettato a fatica dalla società: solo qualche decennio fa in Italia era pratica comune nelle scuole provare a "correggere" i bambini mancini a suon di bacchetta e punizioni.

Parte di questa ostilità è stata anche conseguenza del fatto che fino a poco tempo fa nessuno avesse una risposta alla domanda: perché alcune persone sono mancine? In tempi più recenti questa domanda se la sono posta anche scienziati e ricercatori, che, studio dopo studio, hanno iniziato a trovare i singoli pezzi di questo complesso puzzle.

Così è stato scoperto che il mancinismo si verifica quando l'emisfero cerebrale destro è più dominante di quello sinistro, che invece prevale nei destrimani. Successive ricerche hanno svelato il ruolo che la genetica potrebbe avere nel determinare il mancinismo. Una di queste, realizzate nel 2019 dall'Università di Oxford sui dati di 400.000 persone, ha individuato quattro porzioni del Dna potenzialmente coinvolte.

Cosa ha aggiunto il nuovo studio

Lo studio, pubblicato a inizio aprile 2024 su Nature Communications, ha preso in esame il genoma di 350.000 persone (313.271 destrimani e 38.043 mancini), utilizzando i dati della Uk Biobank, un vasto database che dal 2006 raccoglie i dati biomedici i migliaia di residenti nel Regno Unito. Il loro obiettivo era provare a individuare quali fossero i geni coinvolti nel determinare il mancinismo.

Studiando questa enorme quantità di dati genetici, i ricercatori dell'istituto olandese hanno scoperto che le persone mancine avevano quasi tre volte in più (2,7) in più la probabilità di avere alcune rare varianti di codifica in un gene specifico, identificato come TUBB4B. Si tratta di un gene che codifica per la produzione di tubulina, ovvero la proteina alla base dei microtubuli, alcuni elementi costitutivi del citoscheletro, lo scheletro portante della cellula.

Non è ancora chiaro – avvertono i ricercatori – come lo sviluppo dei microtubuli, e quindi della stessa struttura delle cellule, sia legato allo sviluppo del mancinismo, ma questo fa ipotizzare l'esistenza di un collegamento tra la nostra inclinazione a usare la destra o la sinistra e la struttura profonda delle cellule. Inoltre, dato che il mancinismo tende a manifestarsi in percentuali maggiori in presenza di diversi disturbi dello sviluppo neurologico, studiare i meccanismi che lo regalano potrebbe fornire nuove preziose informazioni anche in questo campo.

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