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Ora sappiamo da dove arrivò l’asteroide che uccise i dinosauri: non è una buona notizia

Analizzando luoghi di impatto di asteroidi e meteoriti i ricercatori hanno determinato che l’asteroide Chicxulub che fece estinguere i dinosauri non aviani giunse dal Sistema solare esterno. Perché non è affatto una buona notizia.
A cura di Andrea Centini
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L'asteroide che 66 milioni fa causò l'estinzione dei dinosauri non aviani – e del 75 percento delle specie animali sulla Terra – arrivò dal Sistema solare esterno, oltre l'orbita di Giove. Pur essendo un'informazione estremamente interessante, dato che conferma definitivamente che a spazzare via i “lucertoloni” fu un asteroide e non una cometa, è anche una cattiva notizia. Il fatto che sia arrivato da così lontano, infatti, diminuisce le probabilità di individuare per tempo l'orbita di un asteroide "gemello" che punta dritto contro il nostro pianeta. Se un corpo celeste simile arrivasse dalla Fascia Principale dagli asteroidi – sita tra Marte e Giove – avremmo maggiori probabilità di prevederlo e approntare per tempo la deviazione, come fatto dalla NASA con la missione DART, la prima di difesa planetaria della storia (un test). Ma il fatto che nel Sistema solare esterno si nascondano dei cosiddetti killer di pianeti aumenta l'incertezza sui futuri, possibili impatti.

A determinare che l'asteroide Chicxulub responsabile dell'estinzione dei dinosauri non aviani alla fine del Cretaceo arrivò da oltre l'orbita di Giove, un luogo freddo e buio del Sistema solare esterno, è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati tedeschi dell'Università di Colonia, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi di molti istituti. Tra quelli coinvolti l'Environmental Changes and Geochemistry Research Group dell'Università di Bruxells (Belgio), il Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Firenze, l'Istituto di Geoscienze dell'Università di Brasilia (Brasile) e molti altri. I ricercatori, coordinati dal professor Mario Fischer-Gödde, docente presso l'Istituto per la Geologia e la Mineralogia dell'ateneo tedesco, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver analizzato le concentrazioni dei rapporti isotopici di un metallo chiamato rutenio. La ragione risiede nel fatto che questo elemento – che si presenta in varie forme – è raro nella crosta terrestre ma abbondante nei meteoriti, pertanto dalla sua analisi se ne può determinare l'origine.

Il metodo per dire che fu un corpo celeste a far estinguere i dinosauri non aviani è legato proprio alla scoperta di un mix di elementi rari provenienti dallo spazio e rilevati negli strati geologici del Cretaceo-Paleogene, legato appunto all'impatto di Chicxulub, un colosso di almeno 10 chilometri che si schiantò in quella che è l'attuale Penisola dello Yucatan e che scatenò eventi apocalittici. Fra essi onde di tsunami colossali (la prima alta 1,5 chilometri e in grado di viaggiare a centinaia di chilometri orari); incendi devastanti su tutto il pianeta e un inverno da impatto durato anni, a causa di polveri e detriti sollevati in cielo, in grado di oscurare il Sole. Fu la combinazione di questi fattori a far estinguere i dinosauri (non il gruppo degli uccelli, che sono dinosauri a tutti gli effetti dal punto di vista tassonomico) e moltissime specie viventi dell'epoca.

Il professor Fischer-Gödde e colleghi hanno studiato i rapporti isotopici del rutenio in vari luoghi della Terra (Italia, Spagna e tre siti della Danimarca) per determinare esattamente se la loro origine fosse spaziale, dato che alla fine del Cretaceo era in atto anche una consistente eruzione vulcanica in grado di liberare lo stesso elemento. Dall'analisi degli isotopi – le forme in cui si presenta l'elemento – rilevati in vari luoghi di impatto degli ultimi 541 milioni di anni, in campioni di sferule correlati legati a collisioni di miliardi di anni fa e meteoriti, i ricercatori hanno scoperto che il rutenio dello strato Cretaceo-Paleogene non era terrestre, ma proprio di origine spaziale. Ed era sicuramente legato a un asteroide e non a una cometa.

La scoperta più interessante risiede nel fatto che questa combinazione isotopica la si ritrova negli asteroidi di Tipo C ricchi di carbonio, che sulla Terra danno vita a un tipo di meteorite chiamato condrite carbonacea. Ebbene, l'origine di questi sassi spaziali non è la Fascia Principale degli asteroidi tra Marte e Giove, ma una zona gelida e oscura del Sistema solare, oltre l'orbita del gigante gassoso Giove. Ciò significa che Chicxulub proveniva proprio da lì; un luogo remoto dove anche oggi potrebbe nascondersi un oggetto in grado di innescare un'estinzione di massa sul nostro pianeta. Purtroppo, come già indicato, gli asteroidi così distanti sono più difficili da scoprire, per questo un eventuale “killer di pianeti” diretto verso la Terra originario dello stesso luogo di Chicxulub potrebbe rendere più difficoltosa una eventuale missione di deviazione con impatto cinetico. I dettagli della ricerca “Ruthenium isotopes show the Chicxulub impactor was a carbonaceous-type asteroid” sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica Science.

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