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Ora sappiamo cosa succede nel cervello dei cani quando li guardiamo negli occhi

Il cervello dei cani si sincronizza con il nostro attraverso sguardi reciproci e carezze: lo sguardo determina un appaiamento dell’attività della regione frontale del cervello, le carezze di quella della regione parietale.
A cura di Valeria Aiello
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Quando guardiano un cane negli occhi, spesso capita di provare improvvisamente una sensazione di connessione, uno stato emotivo per cui ci sembra di sentire una vicinanza di affetto e reciprocità: questa particolare sintonia emotiva è qualcosa in più di un semplice feeling, come scoperto da un team di ricerca cinese, che ha trovato le basi scientifiche di questa percezione.

Secondo gli studiosi, che hanno analizzato l’attività cerebrale di esseri umani e cani, durante l’interazione si verifica una sincronizzazione cerebrale interspecie, ovvero un appaiamento dell’attività neurale di alcune regioni del cervello. Il loro studio, dettagliato in un articolo appena pubblicato su Advanced Science, mostra infatti che negli esperimenti in cui coppie uomo-cane si sono impegnate in comunicazioni non verbali, come lo sguardo reciproco e le carezze, si osservano “correlazioni intercerebrali nelle regioni frontali e parietali” e che è l’attività cerebrale canina in queste regioni a sincronizzarsi la nostra.

Il cervello dei cani si sincronizza con il nostro

Quando guardiamo negli occhi un cane oppure lo accarezziamo, l’attività cerebrale del cane si sincronizza con la nostra, a livello della regione frontale e parietale: l’intensità di questa sincronizzazione aumenta con la familiarità che abbiamo con il cane, come emerso dagli esperimenti condotti in laboratorio. In questi test, gli studiosi hanno abbinato 10 giovani beagle a esseri umani sconosciuti, e le coppie hanno avuto modo di conoscersi nel corso di cinque giorni.

Durante la sperimentazione, le coppie uomo-cane sono quindi state impegnate in una comunicazione non verbale (sguardi e carezze), mentre come controllo alcune coppie uomo-cane sono state poste in stanze diverse e in una stessa stanza senza che la persona interagisse con l’animale. In tutti gli esperimenti, l’attività cerebrale è stata misurata utilizzando un elettroencefalogramma (EEG) wireless non invasivo, mostrando così le variazioni che si verificavano nei cani e negli esseri umani.

Accoppiamento dell'attività intercerebrale durante le interazioni uomo-cane. A) Schema delle interazioni uomo-cane (sguardo reciproco e carezze): nessuna interazione in stanze separate (sinistra), con (pannello destro) e senza (pannello centrale) interazioni nella stessa stanza. B) Schema delle posizioni degli elettrodi del cuoio capelluto sul cervello del cane (in alto) e sul cervello umano (in basso) e rilevazione dell'attività neurale nei diversi esperimenti / Credit: Wei Ren et al. Advanced Science 2024
Accoppiamento dell'attività intercerebrale durante le interazioni uomo-cane. A) Schema delle interazioni uomo-cane (sguardo reciproco e carezze): nessuna interazione in stanze separate (sinistra), con (pannello destro) e senza (pannello centrale) interazioni nella stessa stanza. B) Schema delle posizioni degli elettrodi del cuoio capelluto sul cervello del cane (in alto) e sul cervello umano (in basso) e rilevazione dell'attività neurale nei diversi esperimenti / Credit: Wei Ren et al. Advanced Science 2024

Abbiamo dimostrato per la prima volta che l’accoppiamento neurale intercerebrale diretto avviene tra esseri umani e cani, in particolare nelle regioni frontale e parietale, entrambe associate all'attenzione congiunta” hanno spiegato i ricercatori, rilevando che lo sguardo reciproco determina la sincronizzazione dell’attività nella regione frontale del cervello, mentre le carezze determinano la sincronizzazione di quella della regione parietale. I test hanno inoltre indicato che è l’uomo a guidare questa sincronizzazione, mentre il cane è follower durante l’interazione.

Lo sguardo reciproco e le carezze facilitano l'appaiamento dell'attività intercerebrale nelle regioni frontali e parietali, rispettivamente / Credit: Wei Ren et al. Advanced Science 2024
Lo sguardo reciproco e le carezze facilitano l'appaiamento dell'attività intercerebrale nelle regioni frontali e parietali, rispettivamente / Credit: Wei Ren et al. Advanced Science 2024

Studi precedenti avevano già indicato che quando gli esseri umani accarezzano i loro cani, l’attività del loro lobo frontale aumenta, suggerendo una maggiore attenzione e il coinvolgimento emotivo degli umani nei confronti del proprio animale domestico. Ma fino ad ora non era chiaro se questa attività si rispecchiasse nel cervello del cane. Altre ricerche avevano inoltre mostrato che quando gli esseri umani parlano o lavorano tra loro, l’attività cerebrale in regioni chiave può sincronizzarsi.

La nuova ricerca è tuttavia la prima serie di esperimenti che segnala un fenomeno simile tra esseri umani e un’altra specie. “I risultati hanno implicazioni per la comprensione dei meccanismi neurali alla base dell'interazione sociale efficace tra cani di famiglia ed esseri umani – hanno evidenziato gli studiosi – . Sono anche i primi risultati che mostrano come la forza, la direzione e le regioni cerebrali associate all’attenzione nell’accoppiamento dell’attività intercerebrale durante le interazioni uomo-cane siano simili a quelle osservate durante le interazioni uomo-uomo”.

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