video suggerito
video suggerito

Ora sappiamo cosa fa crescere un tumore: il nuovo studio italiano sulla proteina p62

Un gruppo di ricercatori dell’Istituto Europeo di Oncologia (Ieo) ha identificato una nuova proteina che svolge un ruolo decisivo nella progressione del cancro, favorendo i meccanismi fondamentali alla base della crescita dei tumori.
637 CONDIVISIONI
Immagine

La copertina dell'ultimo numero di Science, una delle più importanti riviste in ambito scientifico, pubblicata dall'American Association for the Advancement of Science, apre con uno studio interamente italiano. La firma è dello Ieo, l'Istituto europeo di oncologia, il contenuto riguarda una scoperta che potrebbe avere un ruolo decisivo nella ricerca contro il cancro.

Gli scienziati che hanno condotto la ricerca – sostenuta da Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro e Fondazione Cariplo – hanno infatti identificato un nuovo agente decisivo nel meccanismo di progressione dei tumori. Si tratta di una proteina, la p62, un "ricettore autofagico", strettamente associato alla cosiddetta "instabilità cromosomica", ovvero una condizione nota per essere una "caratteristica pervasiva dei tumori", favorendone la progressione.

Che cos'è l'instabilità cromosomica

I ricercatori dello Ieo sono partiti dallo studio di un meccanismo molecolare che svolge un ruolo fondamentale nella crescita di un tumore e in tutti i processi vitali della cellula tumorali, tra cui il meccanismo che permette la formazione delle metastasi. Si tratta dell'instabilità cromosomica, "una condizione – spiegano lo Ieo – che genera caos all'interno della cellula e attiva meccanismi tipici del cancro, come la capacità di replicarsi all'infinito e resistere agli attacchi esterni o ai farmaci". Per quanto riguarda le cause possibili alla base della formazione dei tumori, invece, un recente studio dell’American Cancer Society ha determinato che circa la metà dei casi di cancro e dei decessi per tumori maligni è associata a fattori di rischio modificabili.

Il ruolo della proteina p62

Questa condizione è anche nota per favorire la formazione all'interno del nucleo della cellula di strutture anomale – chiamate "micronuclei" – che a loro volta contribuiscono al disordine cromosomico e quindi allo sviluppo del tumore.

La fondamentale scoperta dello studio riguarda proprio queste strutture: i ricercatori dello Ieo hanno infatti scoperto che queste strutture acquisiscono quelle che gli studiosi definiscono "proprietà tumorigeniche" perché non riescono a riparare l'involucro del nucleo delle cellule a causa di una particolare proteina, la p62.

Cosa significa questa scoperta

I ricercatori hanno avuto la conferma nella pratica clinica dell'esistenza di un collegamento tra la proteina p62 e l'instabilità cromosomica dopo aver osservato che i tumori in cui i livelli con cui questi fattori sono presenti hanno una prognosi peggiore, ovvero un decorso più difficile.

Il professore Stefano Santaguida, Group Leader del Dipartimento di Oncologia Sperimentale dell’Istituto Europeo di Oncologia e docente di Biologia molecolare all’Università Statale di Milano, alla guida dello studio, ha chiarito il valore che questi risultati potrebbero avere nella lotta contro il cancro, sia in termini di diagnosi precoce che di terapia: "La proteina p62 potrebbe quindi da oggi essere considerata un marcatore prognostico e un importante bersaglio terapeutico”.

637 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views