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Ora sappiamo che gli elefanti fanno una cosa molto simile agli umani: la scoperta sui nomi

Secondo una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Nature, gli elefanti africani sarebbero in grado di usare dei nomi per rivolgersi ad altri esemplari. Oltre a rendere questi animali più simili all’uomo, questi risultati aprirebbero nuovi scenari anche sullo sviluppo del linguaggio umano.
A cura di Valerio Berra
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Un suono personalizzato. Una serie di vibrazioni che identificano un singolo esemplare, senza possibilità di errore. Esattamente come se fosse un nome. Sulla sezione Ecologia e Evoluzione della rivista scientifica Nature è stato pubblicato lo studio Gli elefanti africani si chiamano tra di loro con suoni simili a nomi di specifici. La ricerca è stata firmata dagli scienziati della Colorado State University.

Stando a quanto scrivono i ricercatori nelle analisi presentate c’è la prova che “gli elefanti africani selvatici si rivolgono l'un l'altro con richiami specifici individualmente, probabilmente senza fare affidamento sull'imitazione del ricevente!”. Se infatti gli elefanti si limitassero a imitare i suoni dell’esemplare a cui vogliono rivolgersi  saremmo davanti a casi già visti per altre specie, come delfini e pappagalli.

Gli esperimenti sui nomi degli elefanti

Per analizzare il modo in cui gli animali si chiamano tra di loro, gli scienziati hanno raccolto 470 vocalizzi emessi da 101 esemplari. In tutto questi suoni erano rivolti a 117 destinatari. Scrivono i ricercatori: “Gli elefanti rispondevano in modo diverso alla riproduzione dei richiami originariamente indirizzati a loro rispetto ai richiami indirizzati a un individuo diverso”. Per ottimizzare questo esperimento sono stati usati anche software di apprendimento automatico.

I risultati dello studio non sono importanti solo da un punto di vista etologico. Secondo queste analisi, gli elefanti sarebbero in grado di chiamare un animale con un suono astratto. Allo stesso tempo sarebbero in grado anche di riconoscersi in un suono, rispondendo così al richiamo. Un meccanismo che potrebbe dimostrare la loro capacità di sviluppare un pensiero astratto.

Lo studio è accompagnato anche da una serie di video in cui ci sono elefanti che rispondono al loro nome. In uno dei filmati diffusi dalla Cbs si vede un elefante africano di nome Marget che reagisce a due suoni registrati diversi. Quando viene fatto suonare il richiamo destinato a un altro elefante Marget non risponde, alza solo la testa. Quando viene fatto suonare il suo Margate sembra rianimarsi ed emettere a sua volta un nuovo richiamo.

I riti umani degli elefanti: il precedente

Gli elefanti si muovono in branchi: la vita sociale e il contatto con altri esemplari hanno un ruolo fondamentale nella loro esistenza. Non è la prima volta che i loro comportamenti “molto umani” sono finiti sotto la lente di ingrandimento degli scienziati. Giusto a marzo un gruppo di ricercatori ha documentato per la prima volta i riti funebri degli elefanti asiatici.

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