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Ora i tappi che non si staccano dalle bottiglie diventano obbligatori: perché è una legge che ha senso

Dal 3 luglio scatta l’obbligo in tutta l’Unione europea di vendere bottiglie di plastica con il tappo attaccato. L’obiettivo è quello di ridurre la quantità di rifuti di plastica dispersi nell’ambiente. Nelle scorse settimane la Commissione Europea aveva aperto una procedura di infrazione proprio contro l’Italia per non aver ancora applicato a pieno la direttiva.
A cura di Valerio Berra
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Dal 3 luglio in tutta l’Unione Europea partirà l’obbligo di vendere bottiglie di plastica con il tappo che non si stacca. Il tema è anche tornato nella campagna per le ultime elezioni europee, visto che è diventato un protagonista della campagna social di Matteo Salvini contro l’Europa. Il 3 luglio entreranno in vigore le ultime disposizioni della direttiva europea sulla plastica monouso.

L’obbligo di vendita sulle bottiglie di plastica è l’ultimo passo della direttiva Sup, Single-use plastic. Non riguarda solo le bottiglie di plastica ma anche molti altri prodotti monouso, come piatti e bicchieri di plastica. L’obiettivo è l’ambiente. Tenere il tappo legato alle bottiglie di plastica serve per non disperdere nell’ambiente questa componente.

I dati sulla plastica dispersa nell’ambiente

Nel giugno del 2023 il WWF aveva pubblicato un rapporto dal titolo Plastica: dalla natura alle persone. In questo documento viene chiarito l’impatto della plastica monouso nel totale dei rifiuti dispersi negli oceani: “Gli oggetti di plastica monouso dominano i rifiuti dispersi negli oceani: sacchetti, bottiglie di plastica, contenitori e incarti per cibo e bevande da asporto sono i quattro rifiuti più diffusi nei mari e costituiscono quasi la metà della spazzatura prodotta dall’uomo”.

Un primato che riguarda soprattutto il Mar Mediterraneo, dove vengono versati circa 230.000 tonnellate di rifiuti ogni anno. Sempre nella direttiva si legge: “I tappi e i coperchi di plastica utilizzati per i contenitori di bevande sono tra gli articoli di plastica monouso che si trovano più frequentemente sulle spiagge dell’Ue”. In un report del 2019 sempre il WWF aveva calcolato che ogni minuto finisce nel Mediterraneo l'equivalente di 34.000 bottigliette di plastica.

L’Italia era già in ritardo con l’applicazione della direttiva

A fine maggio la Commissione Europea aveva avviato una procedura di infrazione contro l’Italia proprio sulla Direttiva sulla Plastica Monouso. È una procedura europea che viene portata a vanti quando un Paese non recepisce a pieno una direttiva nei tempi previsti.

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