Ora i pesci sono strafatti di cocaina: gli effetti dell’inquinamento farmaceutico
Gli stori femmina sotto effetto di Porzac non sono più attraenti per i compagni, le trote cercano residui di metanfetamina per combattere l'astinenza. In Ontario, Canada, si è verificato un crollo delle nascite di pesci autoctoni che hanno assunto pillole contraccettive, la fluoxetina, invece, sembra eliminare lo spirito di sopravvivenza del persico europeo che non scappa più di fronte ai predatori. Sono solo alcuni degli effetti dell'inquinamento farmaceutico che sta minacciano interi habitat.
Un'analisi del Guardian ha raccolto più studi che mettono in luce gli effetti delle sostanze chimiche rilasciate nell'ambiente. L’industria farmaceutica deve riformare urgentemente la progettazione di farmaci per renderli più ecologici, i ricercatori hanno infatti trovato tracce di pillole e droghe pesanti che stanno minacciando la fauna selvatica.
"I rifiuti farmaceutici stanno hanno conseguenze significative sugli animali che sono esposti agli scarichi", e potrebbero anche esserci conseguenze indesiderate per gli esseri umani, ha spiegato Michael Bertram, assistente professore presso l’Università svedese di scienze agrarie. E infatti, “gli ingredienti farmaceutici attivi si trovano nei corsi d’acqua in tutto il mondo, e possono essere assunti da organismi che alla fine potremmo mangiare”.
Come le sostanze chimiche finiscono nell'ambiente
Ansiolitici, antidepressivi, caffeina, ma anche droghe illegali come la cocaina e la metanfetamina stanno contaminando diversi ecosistemi. "I rifiuti farmaceutici possono contaminare le acque in due modi", ha spiegato Bertram. “Se c’è un trattamento inadeguato dei prodotti farmaceutici che vengono rilasciati durante la produzione di farmaci, oppure quando un essere umano o un animale prende per esempio una pillola. Il nostro corpo infatti non riesce a scomporre completamente il farmaco che rimane in parte negli escrementi che poi vengono rilasciati nell'ambiente".
Quanto è esteso l'inquinamento
Secondo recente studio pubblicato su Wiley circa il 43,5% (461 siti) delle 1052 sedi di campionamento monitorate in 104 paesi, sono stati contaminati da rifiuti farmaceutici. "I risultati mostrano che l'inquinamento dovuto agli scarti chimici è un problema globale che probabilmente sta influenzando negativamente la salute dei fiumi del mondo" si legge nello studio.
"Per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, è urgentemente necessario lavorare per affrontare il problema e portare le concentrazioni a un livello accettabile", i rifiuti farmaceutici stanno infatti distruggendo interi habitat, e cambiando radicalmente diverse specie.
Come contrastare l'inquinamento da farmaci
Medici, farmacisti, veterinarinon sono informati sulle ricadute ambientali dei farmaci che prescrivono. Secondo i ricercatori il primo passo è sensibilizzare sul tema attraverso una rete informativa. Non solo. Manca una progettazione molecolare sostenibile per realizzare farmaci più ecologici. "In questo modo si può davvero ridurre l'inquinamento", ha spiegato Gorka Orive, professore di farmacia presso l’Università dei Paesi Baschi e autore dello studio.
“I farmaci devono essere progettati non solo per essere efficaci e sicuri, ma anche per avere un rischio potenziale ridotto per la fauna selvatica e la salute umana quando sono presenti nell’ambiente”, ha sottolineato. Bisognerebbe anche riprogettare il trattamento delle acque reflue per impedire che gli scarti chimici vengano rilasciati nell'ambiente.