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Ondata di calore estrema ha ucciso migliaia di mucche in Kansas: le immagini drammatiche

Si stima che fino a 10mila mucche possano essere state uccise in Kansas negli ultimi giorni a causa di un’ondata di calore estrema che ha colpito gli USA.
A cura di Andrea Centini
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Credit Rawalerts / Twitter
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Migliaia di mucche sono morte in Kansas (Stati Uniti) a causa di un'ondata di calore estrema che sta investendo la regione. Matthew Lara, il portavoce del Dipartimento della Salute e dell'Ambiente dello Stato americano, come riportato dalla Reuters ha affermato che era a conoscenza della morte di almeno duemila bovini “a causa delle alte temperature e dell'umidità” fino a martedì 14 giugno. Le stime peggiori indicano invece in oltre diecimila le mucche uccise da questa ondata di calore, che sta colpendo in modo particolarmente duro il Kansas occidentale. Su Twitter è stato condiviso il filmato ripreso da un veicolo in transito in un allevamento coinvolto dal fenomeno: le immagini mostrano una lunghissima e agghiacciante fila di animali morti, le cui carcasse sono riverse su un terreno siccitoso e riarso dal sole.

Come specificato da kscbsnews la maggior parte dei capi morti in Kansas avrebbe perso la vita nell'area di Ulysses, comune e capoluogo della contea di Grant. L'incubo sarebbe iniziato lo scorso 11 giugno, quando le temperature hanno raggiunto i 38° C. Al 13 giugno la colonnina di mercurio ha toccato i 40° C e l'umidità è passata dal 18 al 35 percento. Come spiegato dal dottor AJ Tarpoff, veterinario che collabora con l'Università Statale del Kansas, si è verificata una “tempesta perfetta” che ha condannato a morte il bestiame, a causa delle temperature notturne troppo elevate che hanno impedito alle mucche di liberarsi del calore accumulato il giorno prima. “Lo stress da caldo non si verifica tutto in una volta. I bovini accumulano calore durante il giorno e, durante le ore notturne, impiegano dalle quattro alle sei ore per dissipare quel calore. Finché abbiamo un effetto rinfrescante di notte, i bovini possono gestire il caldo. Il punto in cui incontriamo problemi è dove abbiamo da due a quattro giorni consecutivi di raffreddamento notturno minimo e iniziamo la giornata con il carico di calore che abbiamo accumulato il giorno prima ancora lì”, ha affermato l'esperto.

Ma ad aver contribuito a questa strage probabilmente c'è anche il fatto che l'ondata di calore si è presentata  troppo presto, un altro “classico” delle conseguenze dei cambiamenti climatici, che comportano fenomeni sempre più estremi, frequenti e anticipati. A metà giugno, spiega il dottor Tarpoff, molti di questi animali non si sono ancora liberati completamente della pesante pelliccia invernale, che ovviamente in caso di caldo estremo rappresenta un pericolo supplementare. A questo si aggiunge il fatto che le mucche americane nella maggior parte dei casi sono nere, ciò significa che hanno una difficoltà ancora maggiore a dissipare il calore accumulato. Gli animali morti che si vedono nel video sono inoltre molto grassi; anche questo è un fattore che può aver contribuito alla perdita dell'intera mandria.

Gli allevatori di bestiame erano stati già duramente colpiti dalla siccità e dal costo dei mangimi salito alle stelle per i noti problemi legati al conflitto in Ucraina; ma le conseguenze del riscaldamento globale, di cui gli allevamenti di bestiame sono fra i principali catalizzatori a causa delle enormi emissioni di gas a effetto serra, possono letteralmente metterli in ginocchio. Curiosamente alcuni allevatori e agricoltori di altri Stati americani – come Texas e Arizona – non credono che i bovini del Kansas siano deceduti per l'ondata di calore e chiedono indagini rigorose. Sui social si sostiene che altrove – come appunto in Texas – si stanno raggiungendo temperature maggiori ma non si stanno registrando morie di massa delle mucche. L'anno scorso un'ondata di calore estrema tra Canada e Stati Uniti aveva cotto vivi oltre un miliardo di animali marini.

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