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Covid 19

Omicron molto più veloce di Delta, ora è il ceppo dominante negli Usa

I dati dei CDC mostrano che la nuova variante ha superato il ceppo precedente e ora rappresenta il 73% di nuovi casi.
A cura di Valeria Aiello
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Il coronavirus Sars-Cov-2 / NIAID
Il coronavirus Sars-Cov-2 / NIAID
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La variante Omicron è diventata il ceppo dominante di Sars-Cov-2 negli Stati Uniti, dove rappresenta più del 73% dei nuovi positivi a meno di tre settimane dal primo caso di Omicron nel Paese.

Omicron dominante negli Usa

Lo indicano i dati pubblicati lunedì dai Centri statunitensi per il Controllo e Prevenzione delle malattie (CDC) che stimano come Omicron rappresenti il 73,2% dei casi negli Usa, lasciando a Delta un ulteriore 26,6%. A soli 20 giorni dalla prima segnalazione, in alcune regioni Omicron è arrivata a rappresentare anche più del 95% delle forme di Sars-Cov-2 circolanti. I dati mostrano che la percentuale di infezioni da Omicron è in netto aumento rispetto alla settimana terminata l’11 dicembre, per la quale le stime indicavano il 12,6% del virus circolante. Nella prima settimana di dicembre, appena l’1% dei nuovi casi era di Omicron.

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In diversi Stati del Nord-Ovest e del Sud-Est del Paese, la variante Omicron del coronavirus rappresenta più del 95% delle forme di Sars-Cov-2 in circolazione.

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Secondo il dottor Francis Collins, direttore uscente dei National Institutes of Health (NIH), la variante Omicron potrebbe causare fino a un milione di nuovi casi al giorno, con l’incognita dell’impatto di un tale livello di diffusione su un sistema sanitario già stressato.

I ricoveri per Covid sono aumentati nell’ultimo mese, accrescendo la pressione sulle strutture mediche con pazienti positivi alla variante Delta. Ora, la presenza di Omicron, la cui natura più contagiosa ha permesso alla nuova variante di prendere il sopravvento su Delta, sebbene la maggior parte dei casi di Covid sembri più lieve, potrebbe spingere al limite i sistemi sanitari già in tensione.

Per identificare e tracciare le varianti, i CDC utilizzano il sistema di sorveglianza genomica nazionale che raccoglie campioni per il sequenziamento attraverso il programma National SARS-CoV-2 Strain Surveillance, nonché sequenze generate da laboratori commerciali o accademici dei CDC, statali o laboratori di sanità pubblica locali. I CDC si aspettano che “chiunque abbia l’infezione da Omicron possa diffondere il virus ad altri, anche se sono vaccinati o non hanno sintomi. Non sappiamo ancora con esattezza con quanta facilità si diffonda, la gravità della malattia che provoca o quanto siano efficaci i vaccini e i farmaci disponibili”.

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