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Oggi la popolazione mondiale raggiunge gli 8 miliardi, Onu: “Crescita senza precedenti”

Per passare da 7 a 8 miliardi abbiamo impiegato appena 12 anni. Ora però si prefigura un rallentamento: per arrivare a 9 miliardi bisognerà attendere il 2037.
A cura di Valeria Aiello
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Oggi, 15 novembre 2022, la popolazione mondiale raggiunge gli 8 miliardi di persone, una “pietra miliare nello sviluppo umano”. Così, in un promemoria delle Nazioni Unite, che stima il numero di abitanti nel mondo, l’Organizzazione commenta quella che di fatto è una “crescita senza precedenti”, dovuta al “graduale aumento dell’aspettativa di vita, grazie ai progressi della salute pubblica, della nutrizione, dell’igiene personale e della medicina”, e anche al “risultato di livelli elevati e persistenti di fertilità in alcuni Paesi”.

Nel mondo, l’aspettativa di vita è di 72,8 anni a partire dal 2019, con un aumento di quasi nove anni dal 1990. Le proiezioni attuali indicano un’ulteriore incremento o della durata della vita umana, che potrebbe raggiungere i 77,2 anni entro il 2050, pur prevedendo un rallentamento della velocità di crescita demografica complessiva. Per raggiungere i 9 miliardi, la popolazione mondiale dovrebbe infatti impiegare 15 anni (2037), a fronte dei 12 anni sufficienti per passare da 7 a 8 miliardi. Quanto invece ai Paesi con i livelli di fertilità più alti, questi “tendono ad essere quelli con il reddito pro capite più basso – precisa l’ONU – . La crescita della popolazione mondiale è quindi diventata nel tempo sempre più concentrata tra i Paesi più poveri del mondo, la maggior parte dei quali si trova nell'Africa subsahariana”.

Il traguardo di oggi, previsto nel rapporto Onu World Population Prospects 2022 pubblicato lo scorso luglio, è “un'occasione per celebrare la nostra diversità, riconoscere la nostra comune umanità e ammirare i progressi nella salute che hanno allungato la durata della vita e ridotto drasticamente i tassi di mortalità materna e infantile –  ha affermato il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres – . Allo stesso tempo, è un promemoria della nostra responsabilità condivisa di prenderci cura del nostro pianeta e un momento per riflettere su dove ancora non riusciamo a rispettare i nostri impegni reciproci”.

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