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Cambiamenti climatici

Oceani mai così caldi, battuto il record di temperatura. E ora si teme per il picco annuale

La temperatura media globale della superficie degli oceani ha raggiunto i 21 °C, la più alta mai registrata.
A cura di Valeria Aiello
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Martedì 1° agosto, gli oceani del pianeta hanno raggiunto la loro temperatura più alta mai registrata. Lo mostrano le allarmanti rilevazioni del Climate Reanalyzer dell’Istituto per i cambiamenti climatici dell’Università del Maine, confermate dai dati del Servizio sui cambiamenti climatici di Copernicus (C3S), le cui analisi indicano che la temperatura media giornaliera delle acque della superficie marina (SST) degli oceani tra le latitudini 60° Nord e 60 °Sud ha raggiunto i 21° C (20,96 °C per la precisione), battendo il precedente record di 20,95 °C che resisteva dal 29 marzo 2016 – quando l’influenza climatica de El Nino era nel suo pieno e nella sua forma più potente.

Ora si teme per il picco annuale

Per il periodo, si tratta di un valore molto al di sopra della media, che per adesso risente solo in parte dello sviluppo de El Nino, destinato a manifestarsi con maggiore intensità nei prossimi mesi. Ciò solleva il timore gli esperti in vista del raggiungimento del picco annuale, in quanto i modelli indicano che il massimo dovrebbe essere raggiunto in primavera. Del resto, anche il precedente record era stato registrato nel mese di marzo, suggerendo che il nuovo picco potrebbe essere di oltre un grado più caldo della normale tendenza climatica di 30 anni, calcolata dal 1982 al 2011.

Temperatura giornaliera della superficie degli oceani tra le latitudini di 60° Nord e 60° Sud al 1° agosto 2023 / Credit: Climate Reanalyzer
Temperatura giornaliera della superficie degli oceani tra le latitudini di 60° Nord e 60° Sud al 1° agosto 2023 / Credit: Climate Reanalyzer

Gli scienziati stanno indagando sul motivo per cui gli oceani sono così caldi in questo momento, sebbene la responsabilità dell’anomalia sia sostanzialmente attribuita al cambiamento climatico che, nell’era dell’ebollizione, come recentemente definita dal segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, è solo all’inizio.

Mappa delle termperature giornaliere della superficie degli oceani tra le latitudini di 60° Nord e 60° Sud al 1° agosto 2023 / Credit: Climate Reanalyzer
Mappa delle termperature giornaliere della superficie degli oceani tra le latitudini di 60° Nord e 60° Sud al 1° agosto 2023 / Credit: Climate Reanalyzer

Secondo un recente studio pubblicato su Advances in Atmospheric Sciences, gli oceani assorbono un’enorme quantità di calore nei primi 2mila metri della colonna d’acqua, compensando il riscaldamento prodotto dalle attività umane. Tuttavia, le acque più calde hanno meno capacità di assorbire calore e, soprattutto, anidride carbonica, il che significa che una maggiore quantità di gas rimane nell’atmosfera, riscaldandola. Il che può accelerare lo scioglimento dei ghiacciai, portando a un ulteriore innalzamento del livello del mare.

Le rilevazioni della temperatura della superficie marina sono ancora più allarmanti se si considerano il Nord Atlantico e il Mediterraneo, dove lo scostamento dalle medie trentennali è ancora maggiore. Attualmente, il nuovo massimo delle acque superficiali è stato toccato a fine luglio, con il Nord Atlantico che ha raggiunto i 24,9 °C, mentre il Mar Mediterraneo ha raggiunto i 28,7 °C, superando il record precedente del 2003 che si era fermato a 28,25 °C.

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