Nuovo caso di morte per la febbre emorragica Crimea-Congo: che cos’è e quali zecche la trasmettono
In Spagna un uomo è morto dopo avere contratto la febbre emorragica Crimea-Congo (CCHF) attraverso il morso di una zecca. È il secondo caso di morte per questo raro virus registrata in Spagna nel 2024, gli gli ultimi casi di contagiano risalivano al 2022. La febbre emorragica Crimea-Congo è una malattia infettiva ad alto rischio di contagio: si manifesta come una febbre virale emorragica ed è causata da un virus che può essere trasmesso all'uomo attraverso due strade.
La modalità più comune attraverso cui l'uomo può contrarre questa malattia è il morso di una particolare specie di zecche (se infette) o attraverso il contatto con il sangue, tessuti o altri fluidi di persone o animali infetti. Anche se è piuttosto rara, questa malattia può essere molto grave e in quasi quattro casi su dieci può provocare la morte.
Il caso dell'uomo morto in Spagna
Come riferiscono i media spagnoli, l'uomo, 74 anni, è deceduto sabato 27 luglio all'ospedale La Paz-Carlos III dopo essere stato ricoverato il 19 luglio in un altro ospedale, il Rey Juan Carlos di Móstoles, città della Spagna centrale di cui l'uomo era originario. Il paziente era arrivato al pronto soccorso in uno stato febbrile e di malessere generale, riferendo ai medici che qualche giorno prima era stato morso da una zecca.
Sospettando che potesse trattarsi di un caso di febbre emorragica di Crimea-Congo, le autorità sanitarie hanno immediatamente attivato il protocollo di allarme sanitario. Quando le analisi di laboratorio hanno confermato la natura infettiva della malattia, è stata attivata l'unità di isolamento di alto livello nell'ospedale a La Paz-Carlos III, dove il paziente è stato immediatamente trasferito. Questo protocollo serve a proteggere gli altri pazienti e il personale sanitario dal possibile contagio. Nel 2016 – riporta El Paìs – in Spagna sono state segnalate le prime due morti per la stessa causa: la prima si era ammalata per il morso di una zecca, la seconda era uno degli infermieri che si era occupato del primo caso.
Che cos'è la febbre emorragica Crimea-Congo
La febbre emorragica Crimea-Congo è una malattia emorragica causata da un virus della famiglia Bunyaviridae, del genere Nairovirus. Il nome deriva dai luoghi in cui è stata scoperta e diagnostica per la prima volta. In Crimea è stata identificata negli anni '40, mentre del Congo era il primo paziente in cui il virus è stato trovato negli anni '60.
La malattia viene trasmessa da un particolare genere di zecche, la zecca Hyalomma, ma il contagio può verificarsi anche attraverso l'esposizione al sangue o ai tessuti di animali o persone infetti. L'Istituto Superiore di Sanità spiega come sebbene l'infezione sia piuttosto rara, la mancanza di cure specifiche e l'elevato tasso di mortalità (fino al 40%) la rendono comunque una sorvegliata speciale, soprattutto perché può trasmettersi anche al personale sanitario.
Quali sono i sintomi
Se il contagio avviene attraverso il morso di una secca infetta, i sintomi si manifestano piuttosto presto (al massimo tre giorni), nella seconda modalità di infezione invece possono arrivare un po' più tardi, in genere dopo un periodo compreso tra i cinque e i tredici giorni. I sintomi – spiega l'ISS – comprendono febbre, vertigini, dolore ai muscoli, vomito, diarrea, ma anche sbalzi d'umore e confusione, che dopo qualche giorno dall'inizio della malattia possono essere sostituti da sonnolenza, depressione e spossatezza.
Non esistendo né vaccini né cure specifiche, le autorità sanitarie raccomandano di evitare il rischio di contagio utilizzando l'abbigliamento adatto quando si fanno escursioni in aree a rischio, come capi con maniche lunghe e pantaloni lunghi, stivali o scarpe chiuse, e proteggersi con repellenti appositi.