Nuova terapia anticancro allunga la vita dei cani malati terminali: alcuni guariscono
Una nuova terapia anticancro sperimentale è in grado di allungare la vita di cani affetti da una malattia tumorale allo stadio terminale, senza più opzioni terapeutiche. Il trattamento, che combina l'efficacia della chemioterapia con quella dell'immunoterapia, migliora altresì la qualità della vita degli amici a quattro zampe malati e in alcuni casi è in grado di guarirli completamente, come avvenuto per alcuni dei pazienti canini coinvolti nello studio. La speranza è che la nuova terapia, a basso costo, possa diventare un trattamento standardizzato per i cani malati di tumore, la prima causa di morte per “Fido”. La tecnica potrebbe avere riscontri positivi anche nell'uomo.
A mettere a punto e dimostrare l'efficacia della nuova terapia anticancro (tecnicamente una chemioimmunoterapia) è stato un team di ricerca guidato da scienziati del Dipartimento di Biochimica e del Centro NUS per la ricerca sul cancro (N2CR) – Scuola di Medicina “Yong Loo Lin” dell'Università Nazionale di Singapore, che hanno collaborato con i colleghi della Clinica veterinaria Gentle Oak. I ricercatori, coordinati dal professor Too Heng-Phon, hanno sviluppato la nuova terapia a partire da cellule staminali mesenchimali (MSC) appositamente ingegnerizzate con un processo di trasfezione del DNA non virale. Queste cellule non solo sono in grado di raggiungere con grande precisione la massa tumorale, ma anche di rilasciare un composto chiamato citosina deaminasi (un profarmaco enzimatico) che innesca l'azione di un potente antitumorale in loco (5-fluorouracile). Inoltre avvia una reazione immunitaria contro le cellule cancerose. Da qui il nome combinato di chemioimmunoterapia del trattamento. Prima di essere utilizzate negli animali le cellule sono state crioconservate con una sostanza chiamata CryoStor10 (CS10), che non ne ha alterato le caratteristiche e le capacità terapeutiche.
Il professor Heng-Phon e colleghi hanno coinvolto nella sperimentazione (avviata nel 2018) 65 cani e due gatti, tutti colpiti da gravi malattie oncologiche come adenoma perianale, sarcoma e metastasi rilevate nei polmoni. Gli animali hanno ricevuto infusioni di queste cellule staminali ingegnerizzate sia direttamente nel sito del tumore o nel sangue, affiancate da un trattamento di supporto con un farmaco orale contro le infezioni fungine, la 5-flucitosina. Il trattamento è stato ripetuto nel corso di varie settimane. Come specificato in un comunicato stampa, degli animali trattati in 56 hanno mostrato una progressione positiva del cancro e in 14 sono risultati in remissione dalla malattia. Due dei pazienti "rimangono liberi dal cancro almeno 30 mesi dopo il trattamento, mentre 46 pazienti hanno mostrato una buona qualità della vita da due a 32 mesi, con il trattamento”, si legge nella nota. Non sono stati rilevati effetti collaterali rilevanti, anche in virtù della localizzazione / precisione del trattamento mirato con le cellule staminali.
“Per riutilizzare le cellule staminali nel trattamento del cancro è normale utilizzare virus per introdurre geni terapeutici nelle cellule. Tuttavia, abbiamo progettato una piattaforma di consegna genica non virale che introduce un elevato carico utile di geni terapeutici nelle cellule staminali, per distruggere efficacemente le cellule tumorali in crescita incontrollata. Con questa terapia che si è dimostrata sicura e ha dimostrato benefici clinici promettenti nei pazienti animali, speriamo di sviluppare opzioni terapeutiche efficaci per aiutare anche i pazienti umani con cancro, che possono migliorare la loro salute senza compromettere la loro qualità di vita” , ha dichiarato il professor Heng-Phon Too. I dettagli della ricerca “Cryopreservation does not change the performance and characteristics of allogenic mesenchymal stem cells highly over-expressing a cytoplasmic therapeutic transgene for cancer treatment” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Stem Cell Research & Therapy.