Notte di San Lorenzo 2024: cosa sono le Perseidi, quando e perché si vedono le stelle cadenti
Agosto è un mese imperdibile per gli appassionati di eventi astronomici e in particolar modo delle cosiddette stelle cadenti; il 10, infatti, cade la famosa Notte di San Lorenzo, durante la quale tradizionalmente si puntano gli occhi al cielo per vedere le spettacolari scie luminose, le “lacrime” del martire sacrificato a Roma. Si tratta delle Perseidi, lo sciame meteorico più atteso dell'anno generato dalla cometa periodica 109P/Swift-Tuttle. Il picco massimo, in realtà, ai giorni nostri non si verifica il 10 agosto ma generalmente tra l'11 e il 13 del mese. Nel 2024 il picco sarà raggiunto il 12 agosto in orario diurno per l'Italia, come indicato dall'Unione Astrofili Italiani (UAI), pertanto dovremo accontentarci – si fa per dire – di osservare il fenomeno negli orari più propizi e prossimi all'evento clou.
Gli esperti raccomandano di volgere gli occhi al cielo nella seconda parte della notte tra l'11 e il 12 agosto oppure in quella tra il 12 e il 13. Sottolineiamo che il termine “stelle cadenti” non ha alcuna valenza scientifica e, soprattutto, ciò che vediamo non ha nulla a che vedere con gli astri che brillano nel firmamento. Le scie luminose – le meteore – che attraversano il cielo, rapide e spesso colorate, sono infatti generate dall'impatto di minuscoli di detriti e polveri con l'atmosfera terrestre. Ecco tutto quello che c'è da sapere per non perdersi lo spettacolare evento celeste.
Cosa sono le Perseidi
Le Perseidi o lacrime di San Lorenzo sono uno sciame meteorico generato dalla nube di polveri e detriti lasciata dalla cometa periodica 109P/Swift-Tuttle. Questa “palla di ghiaccio”, con un diametro stimato di 26 chilometri, torna a salutare la Terra una volta ogni 133 anni circa. L'ultimo passaggio è stato nel 1992, mentre il prossimo è atteso nel lontano 2126. Durante il transito arricchisce e rinvigorisce la scia di frammenti che lascia nella traiettoria dell'orbita terrestre, permettendoci ogni anno di godere delle stelle cadenti. Il nome Perseidi è legato al fatto che il radiante, cioè il punto in cui sembrano originare nel cielo, si trova nei pressi della costellazione di Perseo, che in questo periodo si trova tra Nord ed Est durante la notte nell'emisfero boreale.
Il picco massimo si verifica quando la Terra intercetta la parte più densa e ricca di detriti della nube, che come indicato nel 2024 avverrà il 12 agosto. Le Perseidi sono considerate tra le stelle cadenti più spettacolari dell'anno perché durante il picco massimo raggiungono un tasso orario zenitale o ZHR – cioè il numero di meteore visibili ogni ora – superiore a 100. Quest'anno il culmine sarà raggiunto quando sarà pieno giorno in Italia, pertanto dobbiamo aspettarci la visione di diverse decine di meteore in cieli sufficientemente bui, stellati e privi di inquinamento luminoso.
Quando si vedono le stelle cadenti e perché anche a San Lorenzo
San Lorenzo cade il 10 agosto, giorno in cui il santo fu arso vivo sulla graticola. Il martirio avvenne esattamente il 258 dopo Cristo, dopo l'epurazione della Chiesa romana voluta dall'imperatore Valeriano. Al tempo Lorenzo era uno dei sette diaconi di Roma. Le stelle cadenti associate al suo sacrificio, note appunto come “Lacrime di San Lorenzo”, in realtà non sono visibili soltanto nelle notti di metà agosto; in questi giorni, infatti, lo sciame meteorico delle Perseidi raggiunge il suo picco massimo, ma è presente nel cielo per una quarantina di giorni, dalla metà di luglio fino alla fine di agosto, quando le scie luminose legate alla costellazione di Perseo crollano drasticamente in numero. Come indicato, nel 2024 il picco massimo sarà raggiunto il 12 agosto durante il giorno, pertanto per ammirare le fasi migliori dovremo anticipare l'osservazione nella notte tra l'11 e il 12, fino a poco prima dell'alba (momento migliore in assoluto per ammirare le meteore), oppure in quella successiva, tra il 12 e il 13.
Qual è il giorno migliore per ammirare le Perseidi 2024
Come indicato, il momento migliore per ammirare lo sciame meteorico delle Perseidi nel 2024 dall'Italia è nella seconda parte della notte tra l'11 e il 12 agosto, oppure in quella tra il 12 e il 13, proprio perché purtroppo, come spiegato dalla UAI, il picco massimo si verificherà in orario diurno. Chi non potrà osservare lo spettacolo astronomico coi propri occhi potrà contare sulla diretta streaming del Virtual Telescope Project, che avrà inizio a partire dalle 03:00 del 12 agosto.
Perché quelle che vediamo in cielo non sono stelle cadenti ma meteore
Per quanto abbiano un nome suggestivo, come indicato le stelle cadenti non hanno nulla a che fare con i veri astri che impreziosiscono il firmamento. Si tratta infatti di minuscoli frammenti di polveri e detriti lasciati nello spazio dal passaggio di comete e asteroidi, che si infiammano quando entrano in contatto con l'atmosfera terrestre. Quando la Terra attraversa le nubi di questi frammenti si innescano gli sciami meteorici, tra i quali figurano appunto le Perseidi, le Geminidi, le Orionidi, le Leonidi e altri flussi spettacolari che si verificano in specifici periodi dell'anno. Le singole meteore, cioè le scie luminose o stelle cadenti, si illuminano nel cielo a causa di un fenomeno chiamato ablazione. In parole semplici, l'attrito e il calore determinati dal contatto – a velocità di migliaia di chilometri orari – con l'atmosfera terrestre le distrugge liberando una grande quantità di energia. Il colore, la velocità e la durata delle meteore sono legati a composizione chimica, angolo di entrata e altre caratteristiche del frammento che ha provocato la meteora.
La storia di San Lorenzo: le sue "Lacrime" sono le stelle cadenti
Lorenzo, nato in Spagna nel 225 probabilmente a Valencia, si trasferì a Roma in compagnia del suo amico e futuro Papa Sisto II. Nella Città Eterna fu eletto diacono (uno dei sette) e nel periodo in cui svolse le sue funzioni si prese cura soprattutto delle persone più bisognose. Nel 257, tuttavia, l'Imperatore Valeriano emanò un editto di condanna a morte per tutti i vertici della Chiesa romana. Lorenzo, come indicato, dopo essere stato imprigionato fu arso vivo sulla graticola il 10 agosto dell'anno successivo, quando aveva soltanto 32 anni. Il caso vuole che proprio in questo periodo dell'anno il cielo è impreziosito dalla pioggia di stelle cadenti, pertanto la tradizione ha associato il suo martirio con le meteore, diventate le “Lacrime di San Lorenzo” per commemorare il suo terribile sacrificio. Tuttavia, secondo alcune fonti storiche, il diacono non pianse durante la condanna, ma sfidò apertamente i suoi carnefici mentre si macchiavano dell'atroce delitto.