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No, non è vero che i forti bevitori reggono alte dosi di alcol

Lo dimostra un nuovo studio dell’Università di Chicago che mette in luce i limiti della tolleranza nei bevitori seriali.
A cura di Valeria Aiello
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Quando si parla di alcol, probabilmente tutti abbiamo sentito dire che i forti bevitori possono reggerlo meglio di altre persone, magari perché in grado di gestire la sbornia o di smaltirla più velocemente. Ma è davvero così? Un nuovo studio dell’Università di Chicago ha dimostrato che tali convinzioni, dietro cui spesso si nasconde chi ha problemi con l’alcol, non sono altro che leggende metropolitane. Eppure, l’idea che si possa diventare tolleranti nei confronti dell’alcol “è ovunque, sui social media, nei film, nelle serie” dice l’autrice senior dello studio, la professoressa Andrea King, docente di psichiatrica e neuroscienze comportamentali dell’Università di Chicago. La diversa tolleranza, spiega l’esperta, dipende in realtà da quanto alcol viene ingerito, dalla rapidità con cui viene consumato e da quanto tempo trascorre dalla bevuta.

Nella loro analisi, dettagliata sulla rivista Alcohol: Clinical and Experimental Research, King e colleghi hanno valutato gli effetti dell’alcol in tre coorti di partecipanti al Chicago Scial Drinking Project (CSDP), uno studio avviato nel 2004 che esamina gli impatti del consumo di sostanze comuni (alcol, caffeina, antistaminici, ecc) sull’umore, sulle prestazioni psicomotorie e sul comportamento delle persone. I 397 partecipanti includevano bevitori leggeri, forti bevitori sociali e persone con il disturbo da abuso di alcol, meglio noto come alcolismo.

I bevitori leggeri sono stati definiti come coloro che bevevano fino a sei drink “standard” alla settimana – negli Stati Uniti un drink “standard” contiene 14 grammi di alcol puro; i forti bevitori sociali come coloro che consumavano almeno 10 drink “standard” alla settimana e bevevano fino a ubriacarsi (binge drinking) da una a cinque volte al mese; mentre i bevitori con disturbo da abuso di alcol erano coloro che bevevano 28 o più drink alla settimana per gli uomini e 21 per le donne, con almeno 11 episodi di consumo eccessivo al mese.

Nella loro vita quotidiana, quest’ultimo gruppo consumava in media 38,7 drink a settimana, rispetto ai 2,5 drink a settimana dei bevitori leggeri e ai circa 20 drink dei forti bevitori” ha precisato King.

I limiti della tolleranza all'alcol

Inizialmente, tutti i partecipanti allo studio sono stati testati a diversi intervalli di tempo in relazione alla coordinazione motoria fine, alla percezione-elaborazione motoria e alla percezione di alterazione dopo aver ingerito un drink alcolico o un placebo. “Il livello alcolico del drink era equivalente a quattro o cinque consumazioni che producono letture dell’etilometro dello 0,08-0,09%, che negli Stati Uniti è la soglia per la guida” ha affermato il coautore dello studio, Nathan Didier, analista ricercatore presso il Clinical Addictions Research Laboratory dell’Università di Chicago. Un ulteriore test ha coinvolto solo le persone con disturbo da abuso di alcol, a cui è stato chiesto di consumare un ulteriore drink, contenente l’equivalente di sette o otto drink standard.

Nel complesso, l’indagine ha mostrato che le persone con disturbo da abuso di alcol e i forti bevitori sociali avevano dimostrato una maggiore tolleranza alla prima dose inebriante di alcol rispetto ai bevitori leggeri. Tuttavia, nell’ultimo test alla dose più alta, le persone con disturbo da abuso di alcol hanno mostrato il 50% in più di compromissione mentale e motoria rispetto a quando avevano assunto la dose più bassa, e non sono tornati al loro livello di prestazioni di base dopo tre ore.

Quello che fa questo studio è mettere in luce i limiti della tolleranza – ha concluso Didier – . Anche coloro che hanno molta esperienza nel bere, non è detto che non subiscano gli effetti dell’alcol. E questo è un aspetto molto importante”.

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