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Nel Regno Unito il numero di insetti è crollato del 60% in soli 17 anni: scienziati scioccati

Tra il 2004 il 2021 il numero di insetti nel Regno Unito è crollato del 60%, un dato drammatico che preoccupa gli esperti. Si rischia catastrofe ecologica.
A cura di Andrea Centini
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Icaro o argo azzurro. Credit: Andrea Centini
Icaro o argo azzurro. Credit: Andrea Centini

Stiamo vivendo la sesta estinzione di massa a causa dell'uomo e gli insetti sono tra le vittime principali. Secondo una nuova indagine condotta nel Regno Unito, infatti, tra il 2004 e il 2021 c'è stato un crollo di circa il 60 percento nel numero degli insetti volanti; è un dato semplicemente drammatico, scioccante, che meriterebbe di essere divulgato nei telegiornali nazionali, ma trattandosi di esseri viventi che molto spesso ignoriamo – quando non li eliminiamo senza alcuna pietà – un problema così grande rischia il silenzio. Eppure gli insetti giocano un ruolo fondamentale nella tenuta degli ecosistemi, oltre che nell'impollinazione di piante di interesse commerciale. Un mondo senza insetti è semplicemente impossibile e inaccettabile. Senza questi piccoli animali si innescherebbe una catastrofica reazione a catena, in grado di far crollare gli equilibri ecologici e con essi la biodiversità. Ecco perché dobbiamo riflettere su queste percentuali e agire subito, fermamente, per evitare ulteriori e irrecuperabili danni.

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A determinare che nel Regno Unito gli insetti volanti sono crollati del 60 percento in soli 17 anni, tra il 2004 e il 2021, è stato un team di ricerca guidato da scienziati del progetto Buglife, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Kent Wildlife Trust di Maidstone e della diocesi di Oxford. Fondamentale è stato il coinvolgimento dei cosiddetti “cittadini scienziati”, che hanno raccolto i dati alla base dell'indagine. I ricercatori, coordinati dal dottor Matt Shardlow, entomologo presso l'associazione Buglife, sono infatti giunti alle loro conclusioni dopo aver chiesto ai partecipanti allo studio di raccogliere informazioni sugli insetti rimasti spiaccicati sulle targhe. Tutti noi ricordiamo come anni fa i parabrezza e i paraurti delle nostre auto si riempivano di sfortunate vittime alate durante i tragitti, mentre da alcuni anni ne vediamo sempre meno. Per la nuova analisi gli scienziati hanno chiesto a migliaia di persone di prendere nota del numero di insetti spiaccicati sulle targhe nel 2021 e hanno confrontato questo dato con quello di un esperimento identico condotto nel 2004. Come indicato, il crollo è stato statisticamente significativo.

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Tra il 2004 e il 2021, infatti, il numero di insetti volanti rilevati sulle targhe delle auto è complessivamente sceso del 58,5 percento. Il dato peggiore è stato registrato in Inghilterra, con un – 65 percento; seguono il Galles con un – 55 percento e la Scozia con un – 28 percento. Gli scienziati non conoscono il motivo di queste differenze, ciò nonostante è chiaro che in Scozia l'inquinamento, l'uso di pesticidi, la distruzione / frammentazione degli habitat naturali, l'agricoltura intensiva e gli effetti dei cambiamenti climatici – tutti fattori coinvolti nel crollo delle popolazioni di insetti – sono molto meno diffusi che altrove nel Regno Unito. “Questo studio fondamentale suggerisce che il numero di insetti volanti sta diminuendo in media del 34 percento ogni decennio: questo è terrificante”, ha dichiarato al Guardian il dottor Shardlow. “Non possiamo più rimandare l'azione, per la salute e il benessere delle generazioni future ciò richiede una risposta politica e sociale. È essenziale fermare ora il declino della biodiversità”, ha chiosato lo scienziato. “I risultati dovrebbero scioccare e preoccupare tutti noi. Stiamo assistendo a un calo degli insetti che riflette le enormi minacce e la perdita di fauna selvatica in tutto il Paese. Abbiamo bisogno di un'azione per tutta la nostra fauna selvatica adesso, creando aree sempre più grandi di habitat, fornendo corridoi attraverso il paesaggio per la fauna selvatica e consentendo allo spazio naturale di riprendersi”, gli ha fatto eco il dottor Paul Hadaway del Kent Wildlife Trust.

Femmina di libellula scarlatta. Credit: Andrea Centini
Femmina di libellula scarlatta. Credit: Andrea Centini

Il dato catastrofico del nuovo studio non è tuttavia una sorpresa. Sono infatti molte le ricerche che hanno riscontrato risultati simili. Un recente studio condotto in Germania, ad esempio, ha rivelato che in alcune aree l'abbondanza di insetti è diminuita del 78 percento tra il 2008 e il 2017, mentre lo studio danese “Parallel declines in abundance of insects and insectivorous birds in Denmark over 22 years” ha rivelato che tra il 1997 e il 2017 il numero di insetti nelle aree rurali della Danimarca è crollato dell'80 percento. Secondo un'altra indagine si ritiene che oltre il 40 percento delle specie di insetti si estinguerà nei prossimi decenni. Sono risultati catastrofici che dovrebbero spingerci ad agire subito e con fermezza, se non vorremo assistere a un declino repentino della biodiversità con conseguenze apocalittiche anche per l'umanità. I dettagli della nuova ricerca britannica sono stati pubblicati sul portale di Buglife.

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