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Cambiamenti climatici

Nel 2022 persi 4,1 mln di ettari di foresta, pari alle emissioni annuali di CO2 fossile in India

La deforestazione peggiora nonostante gli impegni internazionali a fermare l’abbattimento: “L’umanità non è sulla buona strada”.
A cura di Valeria Aiello
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Nel 2022 abbiamo distrutto il 10% in più di foreste tropicali rispetto al 2021. La perdita è stata di 4,1 milioni di ettari, l’equivalente di 11 campi di calcio al minuto, ed ha prodotto 2,7 gigatonnellate di anidride carbonica, pari alle emissioni annuali di combustibili fossili dell’India. Lo indicano i dati del rapporto di Global Forest Watch, un’iniziativa del World Resources Institute (WRI), secondo cui il più alto tasso di perdita annua continua ad essere registrato nell’Amazzonia brasiliana, dove si è raggiunto il 43% del totale globale. Gli 8 milioni di ettari di foresta amazzonica persi nel 2022 hanno provocato 1,2 gigatonnellate di anidride carbonica, ovvero 2,5 volte le emissioni annuali di combustibili fossili del Brasile.

L’aumento della perdita di foreste, dovuta a deforestazione e incendi, arriva nell’anno successivo alla firma della Dichiarazione di Glasgow sulle foreste, con cui oltre 100 leader mondiali si sono impegnati ad “arrestare e invertire” la perdita di foreste e il degrado del suolo entro il 2030. “Invece di un costante calo per il raggiungimento di un tale obiettivo, la tendenza si sta muovendo nella direzione sbagliata – sottolineano gli analisti del WRI – . L’umanità non è sulla buona strada nel rispetto dei grandi impegni legati alle foreste”.

Principali paesi per perdita di foreste

Come detto, il Paese che ancora una volta ha fatto peggio nella lotta alla deforestazione è stato il Brasile, con un aumento del 15% della perdita di foresta nel 2022, l’ultimo anno di amministrazione del presidente  Jair Bolsonaro. La rielezione del presidente Liuz Inacio Lula, insediatosi il 1° gennaio 2023, potrebbe invertire questa tendenza, sebbene alcuni funzionari avvertono che potrebbero non esserci progressi visibili prima del 2024.

Principali paesi per superficie di foresta persa nel 2022 / Credit: World Resources Institute
Principali paesi per superficie di foresta persa nel 2022 / Credit: World Resources Institute

In Brasile, la perdita di foreste è aumentata nell’Amazzonia occidentale, in particolare negli stati di Amazonas e Acre, che nel 2022 hanno registrato alcuni dei livelli più alti di perdita mai osservati. Lo stato di Amazonas, che ospita oltre la metà delle foreste intatte del Brasile, ha quasi raddoppiato il tasso di perdita di foreste primarie in soli tre anni.

Alle spalle del Brasile, il paese con la maggior perdita di foreste è la Repubblica Democratica del Congo, dove è andato distrutto oltre mezzo milione di ettari nel 2022 e il tasso di perdita è rimasto costantemente alto negli ultimi anni. Perdite record di registrano anche in Bolivia, mentre l’Indonesia, che per superficie di foresta persa nel 2022 è subito dietro alla Bolivia, è comunque riuscita a invertire la tendenza, con una riduzione del 64% nel periodo 2020-2022 rispetto agli anni precedenti. Risultati promettenti anche in Malesia, dove la perdita di foresta è rimasta bassa nel 2022, stabilizzandosi negli ultimi anni.

Primi 10 paesi per riduzione della perdita di foreste al 2022 / Credit: WRI
Primi 10 paesi per riduzione della perdita di foreste al 2022 / Credit: WRI

Gli impegni da soli non fermeranno la distruzione

Nel complesso, evidenziano gli analisi, la mancanza di progressi nel rallentare la perdita di foreste sottolinea la necessità di andare oltre gli impegni politici. “La protezione delle foreste rimane uno dei modi più efficaci per mitigare il cambiamento climatico globale e proteggere le persone e la biodiversità che dipendono da esse, ma il tempo sta per scadere”.

Le foreste sono ecosistemi fondamentali per combattere il cambiamento climatico, sostenere i mezzi di sussistenza e proteggere la biodiversità. Nel mondo circa 1,6 miliardi di persone, tra cui quasi 70 milioni di popolazioni indigene, dipendono dalle foreste per il loro sostentamento. le foreste ospitano la maggior biodiversità di qualsiasi ecosistema sulla Terra e fissano l’anidride carbonica durante la loro crescita, mitigandone la concentrazione nell’atmosfera. La loro distruzione comporta gravi danni all’equilibrio ambientale, determinando un aumento di CO2 e quindi dell’effetto serra, e influendo sulle temperature e sulle precipitazioni locali, in modi che possono aggravare gli effetti del cambiamento climatico.

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