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Covid 19

Nei bambini con Covid rischio diabete molto più alto, ma non sappiamo perché

Uno studio condotto sui dati di oltre 600.000 bambini e adolescenti ha determinato che i piccoli hanno un rischio di diabete di tipo 2 molto superiore se contagiati dal coronavirus SARS-CoV-2, responsabile della pandemia di Covid. Non è chiaro se la malattia sia reversibile e se le complicazioni possano essere peggiori che negli adulti.
A cura di Andrea Centini
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La COVID-19, l'infezione provocata dal coronavirus SARS-CoV-2, è associata a un rischio sensibilmente più alto di diabete di tipo 2 nei bambini e negli adolescenti. È quanto emerso da un nuovo e approfondito studio che ha valutato il rischio di insorgenza della “malattia del sangue dolce” in centinaia di migliaia di giovani e giovanissimi. Non si tratta di una completa novità, ma di una conferma dei risultati di precedenti studi che getta un'ombra sui rischi della patologia infettiva anche nei più piccoli.

Un legame significativo tra l'infezione del patogeno pandemico nei bambini e il diabete era già emerso da diversi studi; un'indagine dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC) statunitensi pubblicata a gennaio 2022, ad esempio, ha determinato che la Covid aumenta di 2,66 volte il rischio che i bimbi siano colpiti dalla malattia metabolica dopo un mese dalla diagnosi. Un altro studio del Children’s Hospital di Los Angeles ha invece rilevato un incremento di chetoacidosi diabetica (DKA) – una rara complicanza del diabete – nei bambini contagiati. Altre ricerche hanno evidenziato un rischio significativo per gli adulti; ora sappiamo che anche bambini e adolescenti sono suscettibili al diabete dopo l'infezione, con tutto ciò che ne consegue sulla salute. Il diabete di tipo 2, infatti, potrebbe essere più severo nelle fasce di età più giovani.

A determinare che l'infezione da coronavirus SARS-CoV-2 aumenta il rischio di diabete di tipo 2 nei bambini e negli adolescenti è stato un team di ricerca guidato da scienziati del Centro per l'intelligenza artificiale nella scoperta di farmaci della Scuola di Medicina presso la Case Western Reserve University, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Centro per l'integrazione della salute della comunità e i dipartimenti di Medicina, Pediatria e Scienze della popolazione. I ricercatori coordinati dalla dottoressa Margaret G. Miller sono giunti alle loro conclusioni dopo aver analizzato statisticamente i dati di oltre 600.000 pazienti con un'età compresa tra 10 e 19 anni, la metà dei quali con infezione acclarata di COVID-19 e l'altra metà con altre patologie respiratorie. L'età media era di 14,9 anni e nel 52,6 percento dei casi si trattava di femmine. Valutando l'insorgenza di diabete di tipo 2 nei due gruppi è emerso che le probabilità erano sensibilmente più alte nel gruppo dei bambini contagiati dal patogeno responsabile della pandemia.

Tale rischio è aumentato in modo significativo a 1, 3 e 6 mesi di distanza dalla diagnosi di COVID-19 con un tampone oro-rinofaringeo positivo. Nel gruppo Covid, il rischio di ammalarsi di diabete di tipo 2 rispetto a chi era stato infettato da altri patogeni era superiore di 1,55 volte dopo 1 mese; 1,48 volte a 3 mesi; e 1,58 volte a 6 mesi. Nei bambini e adolescenti valutati come in sovrappeso o obesi il rischio erano ancora superiore: 2,07 volte dopo 1 mese; 2,00 volte a 3 mesi; e 2,2 volte a 6 mesi. Per i pazienti ospedalizzati per Covid il rischio era praticamente triplo. Non è chiaro il meccanismo patologico che porta le infezioni del coronavirus SARS-CoV-2 a esacerbare il rischio di diabete, tuttavia studi precedenti avevano evidenziato che il virus della SARS è in grado di danneggiare il pancreas, l'organo in cui le cellule β delle isole di Langherans producono l'insulina, l'ormone deputato al controllo della glicemia nel sangue.

Per quanto concerne il SARS-CoV-2, i ricercatori ritengono possibile che lo stress metabolico indotto dall'infezione possa far emergere il diabete in bambini già suscettibili alla malattia, ma non si può escludere che l'infezione possa indurre una reazione autoimmune contro le cellule β del pancreas o che il virus sia in grado di danneggiarle direttamente come nella SARS. Ciò che è certo è che non sappiamo ancora se questa forma di diabete sia reversibile e soprattutto quali possano essere le conseguenze a lungo termine, dato che le complicazioni nei piccoli potrebbero essere peggiori che negli adulti. Questi dati evidenziano l'importanza della vaccinazione anche nei bambini e negli adolescenti, nonostante le linee guida dei vari Paesi divergano sostanzialmente su questo fronte. I dettagli della ricerca “SARS-CoV-2 Infection and New-Onset Type 2 Diabetes Among Pediatric Patients, 2020 to 2022” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica JAMA Network open.

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