video suggerito
video suggerito
Long Covid

Nebbia mentale post Covid, la causa dei sintomi ora è più chiara: la “perdita” vista dai ricercatori

La nebbia mentale è uno dei sintomi più diffusi e debilitanti del Long Covid: una nuova ricerca dimostra per la prima volta che nelle persone che sviluppano questo disturbo si verifica una “perdita” dalla barriera ematoencefalica, la struttura che protegge il cervello.
A cura di Valeria Aiello
748 CONDIVISIONI
La nebbia mentale del Long Covid sembra causata da una "perdita" a livello della barriera ematoencefalica, la struttura che protegge il cervello / Greene C. et al, Nature Neurology 2024
La nebbia mentale del Long Covid sembra causata da una "perdita" a livello della barriera ematoencefalica, la struttura che protegge il cervello / Greene C. et al, Nature Neurology 2024
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

La nebbia mentale post Covid, nota anche come nebbia cerebrale o cognitiva è uno dei sintomi più diffusi e debilitanti del Long Covid. Chi ne soffre, fa fatica a concentrarsi, fa confusione, ha difficoltà nell’elaborare i pensieri e, spesso, ha problemi di memoria. Le stime indicano che la nebbia mentale possa colpire fino al 50% delle persone che soffrono di Long Covid, anche se, dire con certezza in quanti abbiano sperimentato questo disturbo dallo scoppio della pandemia è complicato, perché si tratta di una condizione non sempre facile da diagnosticare.

Un team di scienziati del Trinity College e del FutureNeuro di Dublino, in Irlanda, ha però annunciato un’importante scoperta, dimostrando per la prima volta che nelle persone che sviluppano la nebbia mentale si verifica una “perdita” dalla barriera ematoencefalica, la struttura che protegge il cervello. “Il meccanismo di rottura della barriera ematoencefalica era stato sospettato in precedenza – ricorda il team – . Non era però chiaro come la funzione della barriera ematoencefalica fosse influenzata in queste condizioni”.

Cos’è la nebbia mentale del Long Covid

La nebbia mentale post Covid, chiamata anche nebbia cerebrale o “brain fog” in inglese, è una conseguenza neurologica del Covid, che si manifesta con sintomi come stanchezza cognitiva, difficoltà a concentrarsi e a ricordarsi le cose, disorientamento e confusione mentale. I suoi sintomi figurano tra gli oltre 200 problemi di salute correlati al Long Covid, inclusi mal di testa, affaticamento, mancanza di respiro e dolori muscolari o articolari, che persistono dopo l’infezione, rappresentando una sorta di continuazione della malattia.

Un vero problema, che può comportare conseguenze sanitarie anche piuttosto pesanti, debilitando una persona sotto molti aspetti, anche per parecchie settimane dopo la negativizzazione, e su cui le ricerche hanno escluso un collegamento alla gravità del Covid stesso. Può infatti succedere che anche le persone che hanno avuto una forma lieve di Covid sviluppino questo tipo di problemi a lungo termine.

La causa della nebbia mentale post Covid

I risultati di una nuova ricerca, appena pubblicata sulla prestigiosa rivista internazionale Nature Neuroscience, hanno finalmente mostrato che la causa delle difficoltà di concentrazione e altre manifestazioni correlate alla nebbia cerebrale post Covid possono essere dovute una “perdita” dalla barriera emato-encefalica, la struttura che regola selettivamente il passaggio delle sostanze contenute nel sangue da e verso il cervello, proteggendo il sistema nervoso.

a sinistra, il disegno dello studio; a destra, le scansioni cerebrali mediante risonanza magnetica a contrasto hanno mostrato che i pazienti con Long Covid che avevano nebbia mentale (colonna più a destra) avevano segni di disfunzione della barriera ematoencefalica / Credit: Greene C. et al, Nature Neurology 2024
a sinistra, il disegno dello studio; a destra, le scansioni cerebrali mediante risonanza magnetica a contrasto hanno mostrato che i pazienti con Long Covid che avevano nebbia mentale (colonna più a destra) avevano segni di disfunzione della barriera ematoencefalica / Credit: Greene C. et al, Nature Neurology 2024

La barriera ematoencefalica si occupa di regolare l’equilibrio delle sostanze nel sangue rispetto al cervello – spiega il professor Matthew del Trinity College di Dublino Campbell e coautore corrispondente della ricerca – . Alterazioni di questo equilibrio possono portare a cambiamenti nella funzione neurale, e se ciò accade nelle regioni del cervello che consentono il consolidamento/immagazzinamento della memoria, allora può provocare confusione e fatica nel ricordare”.

Per verificare se la nebbia mentale fosse dovuta a tale “perdita” e al successivo stravaso di sostanze, i ricercatori hanno prima analizzato i campioni di sangue di 76 persone ricoverate in ospedale con Covid, raccolti nel corso della prima ondata della pandemia, quindi prima dell’arrivo dei vaccini, confrontando i risultati con campioni pre-pandemici di altri 25 pazienti, al fine di cercare eventuali differenze nei modelli di coagulazione e nella risposta immunitaria. Dall’analisi è emerso che i pazienti Covid con nebbia cerebrale avevano livelli più elevati di una proteina (S100β) prodotta da cellule cerebrali e normalmente non presente nel sangue, il che ha suggerito la “perdita” dalla barriera ematoencefalica.

La perdita, più propriamente definita come una modificazione della permeabilità della barriera ematoencefalica, è stata quindi dimostrata dalle scansioni cerebrali con la risonanza magnetica a contrasto, effettuate in 11 persone completamente guarite dal Covid e 22 con Long Covid, di cui 11 avevano riportato confusione mentale. In queste ultime, in particolare, sono emersi segni di disfunzione della barriera ematoencefalica, rispetto alle altre persone con Long Covid e quelle che erano completamente guarite. I ricercatori hanno inoltre scoperto che i partecipanti allo studio con nebbia cerebrale mostravano anche “un aumento dei livelli di marcatori della coagulazione nel sangue”, un segnale della fuoriuscita di proteine dalla barriera ematoencefalica, che può aumentare il rischio di ictus.

Nell’insieme, i nostri dati suggeriscono che la persistente disfunzione localizzata della barriera ematoencefalica, insieme all’infiammazione sistemica sostenuta, sono una caratteristica chiave nebbia cerebrale associata al Long Covid – affermano gli studiosi – . Per la prima volta, siamo stati in grado di dimostrare come il Long Covid può influenzare la delicata rete di vasi sanguigni del cervello umano, qualcosa di fondamentale importante per comprendere la causa alla base di queste condizioni e consentirci di sviluppare terapie mirate in futuro”.

748 CONDIVISIONI
42 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views