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Naviga su Google Maps e scopre una misteriosa struttura circolare: cosa si cela dietro l’immagine

Un uomo si è imbattuto in una strana struttura circolare su Google Maps mentre organizzava una vacanza nel Quebec, in Canada. Incuriosito dalla forma ha contattato un team di scienziati. Per gli studiosi è una scoperta molto importante.
A cura di Andrea Centini
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Credit: Google Maps
Credit: Google Maps

Mentre navigava su Google Maps per organizzare una vacanza avventurosa, un uomo chiamato Joël Lapointe ha fatto una scoperta tanto interessante quanto suggestiva nella regione canadese della Côte-Nord, sita nella provincia francofona del Quebec. Si è infatti imbattuto in un'anomala e misteriosa struttura geologica circolare con un diametro di circa 15 chilometri, centrata sul lago Marsal. Secondo gli esperti si tratterebbe niente meno che del cratere da impatto di un asteroide, da cui ha avuto origine il piccolo lago nel suo cuore. Il merito della scoperta è tutta del signor Lapointe, che voleva solo organizzare qualche giornata di campeggio in una nuova località e adesso si ritrova citato in un articolo scientifico presentato al meeting annuale 2024 della Meteoritical Society.

Tutto è iniziato mentre scandagliava le aree selvagge della Côte-Nord alla ricerca di un sito panoramico dove accamparsi, quando si è accorto che a ridosso del peculiare lago arcuato Magpie, a un centinaio di chilometri dall'omonimo villaggio, c'era una struttura circolare con al centro il più piccolo lago Marsal. Osservando più attentamente l'immagine satellitare dell'applicazione di Google, all'interno ha notato un ulteriore anello di roccia più piccolo, con un diametro di circa 8 chilometri. Data la forma insolita e la consapevolezza che navigare sul software di Google – sia dentro che fuori Streetview – può far emergere elementi e dettagli non ancora finiti sotto la lente di ingrandimento degli scienziati, l'intraprendente signor Lapointe ha deciso di contattare un team scienziati per far analizzare la sua scoperta. Non solo è venuto fuori che tale struttura geologica non era stata indagata a fondo, ma che molto probabilmente si tratta proprio del sito di impatto di un asteroide.

Credit: CEREGE, Aix-Marseille Université
Credit: CEREGE, Aix-Marseille Université

A confermarlo il geofisico Pierre Rochette del Centro di ricerca in geoscienze ambientali di Aix-en-Provence, che sta guidando gli studi sull'affascinante sito. “Guardando la topografia, è molto indicativo di un impatto”, ha dichiarato lo scienziato all'agenzia di stampa canadese CBC. Tra il fondo e il bordo della struttura è stato rilevato un dislivello compreso tra i 200 e i 300 metri. Le analisi di laboratorio condotte sui campioni prelevati in loco indicano suggeriscono che siamo innanzi a roccia fusa dall'impatto di un oggetto spaziale di grandi dimensioni, che si è abbattuto sul terreno a migliaia di chilometri orari di velocità. Nulla a che vedere con il colossale chicxulub – di almeno 10 chilometri – che ha provocato l'estinzione dei dinosauri non aviani 66 milioni di anni fa, alla fine del Cretaceo, ma è comunque di notevole interesse scientifico.

La composizione della struttura è di tipo mafico / intermedio, con silice preponderante (oltre il 55 percento in peso) arricchita di magnetite, solfuri, silicati e molti altri composti. Tra gli elementi rilevati figurano potassio, bario, stronzio e zirconio. È un mix che, di concerto con la caratteristica conformazione circolare, lascia pochi dubbi sulla natura del sito. “Le caratteristiche di cristallizzazione di silicati, abbondante magnetite, solfuri e zirconi sono piuttosto indicative di una roccia fusa da impatto”, spiegano gli esperti. Gli scienziati hanno anche calcolato l'età (molto approssimativa) della collisione, analizzando i livelli di erosione dell'area: il sasso spaziale sarebbe caduto tra i 450 e i 38 milioni di anni fa. Con le tecnologie attuali sicuramente avremmo potuto intercettarlo molto prima del meteoroide di circa 1 metro che è esploso nei cieli delle Filippine lo scorso 4 settembre.

“Questa formazione, interpretata come una formazione diatremica vulcanoclastica denominata breccia di Marsal, in un'area priva di magmatismo post-Grenvilliano (la più vicina, il complesso di Sept-Iles è a 160 km di distanza) è in effetti più in accordo con una roccia fusa povera di clasti del fondo del cratere, abbastanza simile ai casi di Mistastin e Janisjarvi”, hanno spiegato Rochette e colleghi nell'abstract dello studio. Per limiti nella risoluzione degli strumenti di analisi gli scienziati raccomandano di condurre una spedizione in loco per condurre ulteriori indagini. “Sulla base delle prove preliminari già disponibili, il lago Marsal sembra essere un serio candidato a diventare l'undicesima struttura da impatto confermata del Quebec”, hanno chiosato gli autori dello studio. I dettagli della ricerca “Lake Marsal: a large impact structure candidate in Quebec (Canada)” sono stati presentati presso l'86esimo meeting annuale della Meteoritical Society 2024.

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