Navicella cinese seguita da sei oggetti misteriosi tracciata nello spazio: di cosa si tratta
Nei giorni scorsi la Cina ha lanciato nello spazio il suo segretissimo spazioplano soprannominato Shenlong ("drago divino"), che ha dispiegato attorno ad esso sei misteriosi oggetti. Si tratta di un velivolo robotizzato – cioè senza equipaggio umano – a metà strada tra un aereo e una navicella spaziale, essendo in grado di volare oltre la linea di Karman, il confine immaginario a 100 chilometri di quota che separa l'atmosfera terrestre dallo spazio vero e proprio. Quella condotta nei giorni scorsi è stata la terza missione dello Shenlong; il velivolo, infatti, era stato già lanciato a settembre del 2020 e ad agosto del 2022. L'ultimo lift-off (decollo) è avvenuto dal Centro di lancio satellitare Jiuquan giovedì 14 dicembre, a bordo di un razzo Long March 2F.
Queste missioni sono coperte dal più stretto segreto militare / governativo e pertanto non si sa assolutamente nulla di cosa abbia fatto lo Shenlong nei suoi “pellegrinaggi” fra le stelle; ciò che è certo è che il recentissimo viaggio ha avuto caratteristiche differenti dai precedenti. Lo sappiamo perché queste missioni vengono attentamente sorvegliate da appassionati di veicoli spaziali, che li tracciano con antenne paraboliche e addirittura ne registrano le emissioni. È indubbio che simili operazioni di sorveglianza vengano effettuate anche da apparati governativi di Paesi terzi, ma ovviamente le informazioni raccolte restano segrete tanto quanto l'obiettivo. Gli amatori “cacciatori” di navicelle spaziali, d'altro canto, sono molto loquaci e condividono spesso e volentieri i propri dati sui social network, rendendo pubbliche interessantissime osservazioni.
Nel caso della missione 3 dello Shenlong, come indicato, sulla base delle emissioni sono stati tracciati sei oggetti misteriosi attorno al velivolo, probabilmente satelliti gregari e “ispettori” per monitorare dall'esterno le operazioni dello spazioplano, come suggerito da SpaceNews. Sulla base delle emissioni radio di questi oggetti, specifica ScienceAlert, è probabile che questi oggetti fossero i piccoli satelliti Banxing, specializzati proprio “per trasmettere immagini di altri veicoli spaziali”. Erano stati impiegati dalla Cina già in altre missioni. I sei oggetti della missione 3 sono stati classificati dagli amatori con i nomi di OBJECT A, B, C, D, E ed F.
Scott Tilley, un astronomo dilettante e cacciatore di veicoli spaziali, ha affermato a Space.com che le emissioni dei misteriosi gregari presentano diverse tipologie di segnali, ma solo alcuni “trasportano piccole quantità di informazioni”. OBJECT A, ad esempio, emetteva segnali simili a quelli registrati nelle precedenti missioni dello Shenlong, mentre OBJECT D e OBJECT E avevano segnali senza dati e sono stati classificati come “segnaposto”. “Va notato che, a differenza delle emissioni iniziali delle missioni 1 e 2 dello spazioplano cinese, queste emissioni sono molto intermittenti e non durano a lungo. Ci sono voluti giorni di osservazioni, tracciando un passaggio dopo l'altro con le antenne paraboliche, per ottenere questi dati”, ha spiegato Tilley a Space.com. Si è trattato dunque di un lavoro certosino e complesso, che ci ha permesso almeno di immaginare lo Shenlong mentre opera nello spazio con i suoi gregari.
Gli obiettivi dello spazioplano (e dei suoi fedeli accompagnatori) con buona probabilità resteranno per sempre un mistero, ma non c'è da stupirsi, dato che la stessa segretezza viene adottata per lo spazioplano sperimentale statunitense X-37B, sviluppato dalla Boeing per la U.S. Space Force. A partire dal 2010 gli X-37 hanno compiuto sei missioni in orbita (da OTV-1 a OTV-6) e la settima è attesa proprio nell'ultima settimana di dicembre 2023. Anch'essa sarà ammantata dalla segretezza delle precedenti, ma non è difficile immaginare che esperti cinesi la monitoreranno attentamente, proprio come fanno gli americani con i voli dello Shenlong.