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Morto il beluga intrappolato nella Senna, inutili i tentativi messi in atto per salvarlo

Il cetaceo bloccato da giorni in una chiusa del grande fiume francese a nord-ovest di Parigi era stato sollevato dalle acque con una gru per essere trasportato verso l’oceano. A seguito del peggioramento delle sue condizioni, i veterinari hanno deciso di sottoporlo all’eutanasia.
A cura di Valeria Aiello
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Il beluga che da giorni era bloccato nelle acque della Senna è morto durante le operazioni messe in atto per salvarlo. Il mammifero marino che solitamente vive nelle acque ghiacciate dell’Artico e che si era smarrito, nuotando verso Sud fino a imboccare e risalire il grande fiume francese, questa notte era stato estratto dalle acque con l’ausilio di una rete agganciata a una gru per poi essere trasportato in una vasca di acqua salata verso il mare. Il cetaceo, lungo 4 mesi per 800 kg di peso, era stato sollevato in un’operazione che ha coinvolto 24 sommozzatori e soccorritori, che hanno dovuto tentare più volte di avvicinarlo alle reti prima di tirarlo fuori dal fiume e collocarlo su una chiatta per consentire a un team formato da una ventina di veterinari di prestargli le prime cure.

Il tentativo di salvarlo, tuttavia, si è rivelato inutile: il cetaceo è apparso particolarmente “indebolito e stressato” come riportato da Isabelle Brasseur del team di Marineland inviato per assistere al salvataggio, insieme alla Ong Sea Shepherd France. “È con il cuore pesante che annunciamo che il beluga non è sopravvissuto al trasferimento che era rischioso, ma essenziale per dare una possibilità a un animale altrimenti condannato – ha precisato la Sea Shepherd France – . A seguito del peggioramento delle sue condizioni, i veterinari hanno deciso di sottoporlo all'eutanasia”.

Su Twitter, gli esperti della Sea Sheperd France hanno anche spiegato che si trattava di un esemplare di sesso maschile, sul quale non sono stati inizialmente riscontrati segni di alcuna malattia infettiva, pur non riuscendo a chiarire perché non avesse più alcuna attività digestiva, motivo per cui non aveva mangiato il pesce che gli era stato gettato per evitare che morisse di fame. Da qui la decisione dei biologi di provare riattivare l'attività digestiva e di somministrargli un cocktail di vitamine.

In seguito al salvataggio, il beluga avrebbe dovuto essere trasportato verso Nord, nella città di Ouistreham, in Normandia, all’interno di una vasca di acqua salata su un camion refrigerato che era già pronto per il trasferimento. Lamya Essemlali, capo dell’organizzazione no-profit per la conservazione marina Sea Shepherd, domenica aveva ammesso che c’erano “poche speranze” di salvarlo se non entro 24-48 ore.

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