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Molecole naturali bruciano i grassi e li trasformano in energia: come funziona il promettente mix

Un team di ricerca internazionale ha dimostrato in test di laboratorio che un mix di sostanze naturali è in grado di spingere il metabolismo a trasformare il grasso bianco in grasso bruno. Gli scienziati sperano possa essere efficace nel contrasto all’epidemia di sovrappeso e obesità.
A cura di Andrea Centini
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Un mix di molecole naturali è in grado di favorire la conversione del grasso bianco (quello legato ai chili in più) in grasso bruno o TAB, che è principalmente coinvolto nella termogenesi, ovvero la produzione di calore in presenza di temperature basse. In parole semplici, queste sostanze catalizzano la combustione dei grassi che si accumulano e li trasforma in energia a disposizione per l'organismo. La scoperta, basata su risultati preliminari, è stata fatta su modelli murini (topi) e dovrà essere confermata anche nell'essere umano, ma l'affinità dei processi metabolici tra le due specie suggerisce che possa essere efficace.

A determinare che il mix di sostanze naturali spinge il metabolismo a convertire il grasso bianco in grasso bruno è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati dell'Università di Roma “Tor Vergata”, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Laboratorio di Endocrinologia Cardiovascolare dell'IRCCS San Raffaele, del Dipartimento di Scienze Mediche Traslazionali dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, della Scuola di Medicina “Miller” dell'Università di Miami e della Saint Camillus International University of Health Sciences. Gli scienziati, coordinati dal professor David Della Morte Canosci, docente presso il Dipartimento di Medicina dei Sistemi dell'ateneo romano, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver condotto alcuni esperimenti con una specifica linea cellulare di fibroblasti murini (3T3-L1).

In sostanza, hanno verificato la capacità di questi composti di contrastare l'adipogenesi bianca (l'accumulo di grasso bianco) in favore della formazione del grasso bruno. Per farlo hanno esposto i fibroblasti dei topi a un gruppo di micronutrienti definiti come A5+ e polifenoli. Tra i composti coinvolti lo zinco, l'onochiolo, il cromo, lo pterostilbene, la politadina. Ai polifenoli, come indicato dall'Istituto Humanitas, possono essere attribuite genericamente molteplici proprietà benefiche, come capacità antiossidanti, antinfiammatorie, antibatteriche, antiparassitarie, citotossiche, antipruriginose e la capacità di “tenere a bada” il colesterolo. Analizzando il ciclo cellulare attraverso vari metodi, come qRT-PCR, Western Blot e Oil Red O, il professor Della Morte Canosci e colleghi hanno osservato che la somministrazione del mix di sostanze è stato in grado di ridurre “significativamente l'accumulo di lipidi negli adipociti rispetto alle cellule di controllo”, inoltre inibisce la proliferazione cellulare durante la fase più importante della differenziazione degli adipociti (le cellule che accolgono le goccioline di grasso). Gli scienziati hanno anche scoperto che il composto riduce “significativamente il rilascio di citochine pro-infiammatorie” come l'inteleuchina 6 (IL-6) e la leptina, promuovendo così la trasformazione in grasso bruno.

“Dopo 10 giorni di osservazione e analisi è emerso come questo mix di molecole naturali abbia ridotto significativamente l'accumulo di lipidi intracellulare rispetto al campione di cellule usate come controllo. Allo stesso modo SIRT500 ha inibito la proliferazione degli adipociti e il rilascio di molecole pro-infiammatorie, come l'interleuchina-6 e la leptina, l'ormone responsabile della sensazione della fame. Ma cosa ancora più straordinaria, il composto ha promosso la ‘trasformazione’ del grasso ‘bianco’ in ‘bruno’ attraverso l'aumento dei livelli di espressione di alcuni geni legati al grasso ‘buono’, come ad esempio UCP1”, ha dichiarato in un comunicato stampa il professor Della Morte Canosci. Il composto naturale, del quale già esiste una formulazione in commercio, secondo gli esperti potrebbe essere efficace per contrastare l'epidemia di sovrappeso e obesità in corso, ma è doveroso ricordare che si tratta di risultati preliminari ottenuti su cellule di topo, pertanto sono necessarie tutte le conferme del caso attraverso studi clinici ad hoc.

“Abbiamo dimostrato come un composto del tutto naturale possa aiutare a prevenire alcuni processi cellulari associati all'obesità, principalmente riducendo l'accumulo di lipidi e aumentando l'imbrunimento dei grassi”, ha spiegato Francesca Pacifici dell’IRCCS San Raffaele di Roma, coautrice dello studio “Tuttavia, i nostri risultati suggeriscono la necessità di effettuare ulteriori studi sull'argomento per comprendere in maniera approfondita come sfruttare al meglio le molecole naturali testate come trattamento contro l'obesità”, ha chiosato l'esperta. In precedenti studi i composti contenuti nel mix  hanno anche evidenziato benefici sul funzionamento del metabolismo e nel contrasto alle patologie neurodegenerative. I dettagli della ricerca “A Novel Mix of Polyphenols and Micronutrients Reduces Adipogenesis and Promotes White Adipose Tissue Browning via UCP1 Expression and AMPK Activation” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Cells.

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